L’E3 2018 è stato anche un’ottima occasione per visitare, oltre alla bellissima Los Angeles, il booth BigBen Interactive, che si è presentata a questa kermesse con una line up di tutto rispetto. La nostra attenzione si è subito rivolta verso la versione home console dell’acclamato Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr, che dovrebbe fare il suo debutto fra poche settimane su PlayStation 4 e Xbox One. Saranno riusciti i ragazzi di Neocore Games a rendere giustizia a questo immaginifico e crudo universo? Scopritelo con il nostro hands on, una piccola overview di quello che abbiamo potuto sperimentare giocando a Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr insieme agli sviluppatori.
Crusader, Assassin e Psiker: dimmi che Inquisitore sei e ti dirò che fine farai
Il settore Caligari è un luogo oscuro e pericoloso, ai margini dell’Imperium. In Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr noi saremo chiamati a impersonare appunto un Inquisitore degli Space Marine alle prese con un mistero inquietante e decisamente sinistro: la riapparizione, dopo una scomparsa misteriosa, della nave stellare Martyr, ritrovata come un vascello fantasma alla deriva ai limiti estremi del settore Caligari Da qui prende le mosse il titolo di Neocore Games e BigBen Interactive, che hanno portato tutta l’azione classica della saga, un concentrato di pura azione in salsa RPG con una spruzzata di gameplay strategico che ben si sposa con le nuove meccaniche proposte dagli sviluppatori. Come nella versione PC sarà possibile, su PlayStation 4 e Xbox One, scegliere tra una delle tre classi disponibili: Crusader, un assaltatore specializzato in attacchi in mischia e schiaffoni inenarrabili, in grado di assorbire una mole enorme di danni e, al contempo, di portare una nuova e deliziosa dimensione di dolore direttamente sulle gengive dei poveri Orki e Chaos Space Marines. Dopo Crusader troveremo Assassin: il nome dice tutto, una classe di guerrieri leggeri, specializzati in attacchi “mordi-e-fuggi” e dalla distanza. Fragili in combattimento ravvicinato, gli Inquisitori che hanno scelto questa classe optano per un approccio alla battaglia più ragionato. E parlando di ragionamenti il discorso non può che cadere sull’ultima delle classi di eroi disponibile in Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr, chiamata Psiker. Questi Inquisitori sanno come usare il cervello, letteralmente, e basano tutta la loro potenza su un mix di letali attacchi in mischia e attacchi psionici in grado di far colare la materia cerebrale dalle orecchie dei malcapitati nemici. Farsi friggere il cervello, in pieno e granguignolesco stile Space Marine, non sembra essere un’esperienza particolarmente piacevole; per fortuna, dopo, sarà difficile ricordarsene! Insomma, ogni stile di gioco è ben rappresentato e incoraggiato, grazie anche ad una ulteriore suddivisione in otto sottoclassi, ognuna caratterizzata da un diverso skill tree che ci garantirà abilità uniche e intercambiabili a seconda delle nostre esigenze tattiche e del nostro stile di gioco. Ricordatevi comunque di controllare bene il vostro equipaggiamento e l’a vostra armatura: sarete anche fortissimi e temibili Inquisitori, ma il settore Caligari non è un posto tranquillo.
PC o console? La differenza è (quasi) invisibile
Un elogio, sicuramente, va ai ragazzi di Neocore Games: le versioni per Xbox One e PlayStation 4 di Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr non hanno praticamente nulla da invidiare alla release per PC, disponibile attraverso Steam. Nonostante gli ovvi limiti che si presentano pubblicando un gioco di questo genere in ambiente home console, il titolo di BigBen Interactive gira fluido, senza tentennamenti, mantenedo un livello qualitativo sicuramente elevato e in grado di non farci rimpiangere l’edizione per la master race. Buoni, ottimi anzi, gli effetti particellari e i comandi, attraverso il pad, riescono a non essere troppo macchinosi grazie alle piccole scorciatoie e ad una lieve rivisitazione dell’hud. Inoltre, come confermato da Neocore e BigBen, le versioni per PlayStation 4 e Xbox One di questo nuovo capitolo della saga manterranno inalterate tutte le feature che abbiamo visto disponibili nella release PC, garantendo così un divario davvero minimo tra le due versioni del gioco. Per ovvi motivi abbiamo potuto toccare con mano solo alcune delle missioni che saranno disponibili nella release finale, per ora fissata al prossimo 5 luglio per PlayStation 4 e Xbox One, ma lo ribadiamo tanto per essere chiari: Pc o console, la differenza è davvero marginale e Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr è uno di quei giochi che, grazie ad un buon lavoro di ottimizzazione, può essere goduto in tutto il suo splendore indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Non avremmo voluto mollare quel pad, ma altri Inquisitori premevano e, converrete, non è saggio istigare le ire di uno Space Marine. Specialmente se lontano da casa e in mezzo alla folla. Per ora, in attesa di provare con mano il prodotto finale, le prime impressioni dopo una prova con mano sulla release per home console di Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr sono buone, e se BigBen Interactive e Neocore Games riusciranno a mantenere la promessa ci ritroveremo con un ottimo titolo action RPG con meccaniche da RTS su PlayStation 4 e Xbox One.
Meccaniche solide, un’ottimo lavoro di ottimizzazione e un sistema di comandi che riesce a rendere giustizia al tipo di esperienza proposta da BigBen Interactive e Neocore Games sembrano i capisaldi di questa attesa release. Le versioni home console di Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr si presentano in splendida forma, con nulla da invidiare alla versione PC. Se siete appassionati del genere tenete gli occhi su questo titolo, potrebbe essere il gioco giusto per riempire quel piccolo spazio vuoto nella vostra libreria.