La notte degli Oscar 2019 è stata alquanto imprevedibile. Un’edizione contraddistinta dalla maggiore diversità e carica di nomination per protagonisti afroamericani e racconti incentrati sul razzismo: a portarsi a casa la statuetta più importante, quella di Miglior film, è stato Green Book, che racconta la vera storia dell’amicizia tra il pianista Don Shirley e il suo chauffeur Tony Lip. Il primo è un italo-americano un po’ rozzo, il secondo è un raffinato uomo di colore in tour nel sud degli Stati Uniti: due personalità totalmente opposte, in un contesto di segregazione razziale che gettano le basi di un profondo rapporto sulla fiducia e sul reciproco rispetto. La commedia drammatica, interpretata da Mahershala Ali e Viggo Mortensen e diretta da Peter Farrelly, non era certo la più scontata – i pronostici erano tutti a favore di Roma – e in molti hanno persino messo in dubbio la veridicità del legame esistito tra i due personaggi principali. Ali ha anche vinto il premio come Miglior attore non protagonista (il secondo per lui, dopo quello aggiudicatosi nel 2017 per Moonlight), dedicando la sua vittoria proprio a Shirley – colui che ha interpretato nella pellicola – e a sua nonna. Green Book ha inoltre conquistato la statuetta per la Migliore sceneggiatura originale.
Qui l’elenco completo dei vincitori
#Oscars Moment: Green Book wins for Best Picture. pic.twitter.com/nFBggI3Bsy
— The Academy (@TheAcademy) February 25, 2019
Roma, pellicola di Netflix ambientata nella Città del Messico dei primi anni ’70 che molti prevedevano come protagonista indiscussa della serata, ha portato a casa tre premi, tra cui l’Oscar al Miglior regista per Alfonso Cuarón. Attraverso un’elegante fotografia in bianco e nero, racconta la storia di una cameriera indigena che vede la famiglia di bianchi per cui lavora come la sua e si fa strumento per mezzo di cui l’autore tocca il delicato tema della xenofobia. Roma è diventata la prima pellicola messicana ad aggiudicarsi il premio di Miglior film straniero, mentre Cuarón ha anche ricevuto la statuetta per la Migliore fotografia.
#Oscars Moment: Alfonso Cuarón on stage accepting his Oscar for Best Director for @romacuaron pic.twitter.com/SRD9e95pRk
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Altra grande sorpresa della serata: Glenn Close – nominata per The Wife – ha perso contro Olivia Colman (nel ruolo della regina Anna) la corsa per il premio di Migliore attrice protagonista. Tuttavia, nonostante La Favorita avesse ricevuto ben 10 candidature agli Oscar 2019, non ha vinto altro: ambientato all’inizio del Settecento, periodo di numerose guerre tra Francia e Inghilterra, il film di Yorgos Lanthimos racconta la storia del rapporto intimo tra la regina e Lady Sarah (interpretata da Rachel Weisz), messo in crisi dall’arrivo della cameriera Abigail Masham (Emma Stone).
Olivia Colman is blown away as she accepts her Best Actress Award for her performance in @the_favourite. #Oscars pic.twitter.com/4oQAUUv19Y
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Rami Malek è stato premiato come Miglior attore protagonista per aver vestito i panni di Freddie Mercury nel biopic Bohemian Rhapsody: si tratta del primo arabo americano ad aver conquistato la statuetta e, oltre che per questo film, è famoso per il suo ruolo di Elliot Alderson nella serie tv Mr. Robot. Fino a oggi aveva già vinto un Golden Globe, un BAFTA e un premio ai SAG Awards. Bohemian Rhapsody, per chi non lo sapesse, racconta la storia dei Queen dalla nascita nel 1970 al concerto Live Aid del 1985.
#Oscars Moment: @ItsRamiMalek accepts Oscar for Best Actor In A Leading Role for his portrayal in @BoRhapMovie. pic.twitter.com/PwmrYI35WN
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Regina King ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista per il suo ruolo nella pellicola Se la strada potesse parlare, battendo la vincitrice del BAFTA Rachel Weisz.
Look who stopped by the #Oscars Thank You Cam, presented by @Cadillac! Best Supporting Actress winner, Regina King! #KeepRising pic.twitter.com/JHc4mcLmDM
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È stata una serata prevalentemente apolitica quella degli Oscar 2019, nessuna menzione a Donald Trump, anche se nel presentare il premio per il Miglior film straniero, Javier Bardem ha iniziato dicendo in spagnolo: “Non ci sono confini o muri che possano frenare l’ingegno o il talento”. Accettando la statuetta per la Migliore sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman, Spike Lee ha ricordato agli americani che le elezioni del 2020 sono dietro l’angolo dichiarando: “Dobbiamo mobilitarci tutti. Tutti dobbiamo essere dalla parte giusta della storia”.
Spider-Man: Un nuovo universo ha conquistato il premio per il Miglior film d’animazione, interrompendo la striscia di vittorie di sei anni di Disney in tale categoria (stavolta la casa di Topolino si è accontentata della statuetta per il Miglior cortometraggio animato per Bao).
Look who stopped by the #Oscars Thank You Cam, presented by @Cadillac! Best Animated Feature winners for Spider-Man: Into The Spider-Verse! #KeepRising pic.twitter.com/o1MjGW7u1N
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Candidato per otto Oscar, A Star Is Born ha dovuto accontentarsi di una sola vittoria, per la Migliore canzone originale. Mentre riceveva il premio per Shallow, una commossa Lady Gaga ha dichiarato: “Ho lavorato duramente e per molto tempo, non è questione di vincere o perdere, ma di non arrendersi. Se hai un sogno, combatti per questo”. Il brano è stato cantato sul palco da Gaga e Bradley Cooper, che hanno ricevuto una meritata standing ovation agli Oscar 2019.
#Oscars Moment: See the winners for Best Original Song. @LadyGaga @MarkRonson @starisbornmovie pic.twitter.com/7ZmewHV0eg
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La serata ha visto infine vittorie storiche per Ruth Carter e Hannah Beachler, le prime vincitrici nere di Oscar per i Migliori costumi e la Migliore scenografia, entrambi per Black Panther. Il film targato Marvel ha anche vinto il premio per la Migliore colonna sonora grazie al brano di Ludwig Göransson. In fondo, in passato ne avevamo già parlato, quello di Black Panther è stato un caso talmente eccezionale da essere divenuto nel tempo un simbolo dei cinecomic, e non solo.