Tyler Rake è il nome del protagonista dell’esordio alla regia di Sam Hargrave. L’eroe è un mercenario dal passato burrascoso, che oramai non ha più nulla da perdere. Talmente poca è l’affezione per la sua stessa pellaccia che decide di accettare un incarico apparentemente impossibile da portare a compimento: dovrà salvare il figlio di un temuto mafioso indiano.
Il ragazzino infatti è stato rapito da uno dei rivali di suo padre, un narcotrafficante del Bangladesh, approfittando del fatto che il criminale è costretto in galera.
Nei panni del personaggio principale un convincente Chris Hemsworth, per un film che sarà disponibile su Netflix a partire dal 24 aprile di quest’anno.
Chris Hemsworth è un mercenario incredibile…
Che Chris Hemsworth fosse capace di interpretare personaggi duri ed apparentemente invincibili lo si era capito già nel lontano 2011, quando l’attore americano faceva le fortune di Kenneth Branagh nell’ormai iconico primo episodio di Thor.
Da allora i suoi alter ego hanno sempre avuto una certa sfacciataggine, una buona dose di eroismo e tanta, tanta resilienza. Si pensi a film come Rush, o al sadico Billy Lee di 7 sconosciuti a El Royale.
Ed anche per questo Tyler Rake, Hemsworth è un eroe arcigno, che si aggrappa alla vita come fosse un rastrello (a proposito di rake…) e riesce a rialzarsi anche quando i giochi sembrano davvero essersi conclusi.
La sceneggiatura del lungometraggio poi è affidata ad un mestierante di professione, uno dei fratelli Russo, quelli che per inciso hanno avuto il merito di dirigere ben 4 pellicole del Marvel Cinematic Universe: Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, The Avengers: Infinity War e, soprattutto, The Avengers: EndGame.
Ed in questo caso, il soggetto e il copione di questa realizzazione sono affidati a Joe, il più piccolo dei due.
… Ed anche Sam Hargrave lo è!
Sam Hargrave deve aver rubato tanto da Joe Russo perché un esordio registico di questo calibro lo si vede davvero di rado. Il suo modo di filmare la storia è evidentemente scindibile in due parti (che a dire il vero non si eguagliano per compiutezza): nella prima, quella in cui il nostro eroe accetta l’incarico di salvare il bambino ed arriva in Bangladesh per recuperarlo, sembra di essere dentro un videogame. La macchina da presa del filmaker è molto spesso in soggettiva, emula addirittura le tipiche inquadrature POV di un qualsiasi sparatutto. Le riprese sono lunghissime, veri e propri piani sequenza che seguono il protagonista di scazzottata in scazzottata, lo filmano mentre cade, si rialza, combatte. E danno all’intero film una tensione narrativa notevolissima, che ti fa restare incollato alla poltrona.
La seconda parte del lungometraggio è invece molto più statica, si addolcisce quando a venire fuori sono le debolezze e le fragilità di Tyler Rake. È una scelta coerente, quella di adottare due stili differenti per comunicare con maggior forza i sentimenti dell’eroe principale. Ma ciò porta inevitabilmente ad un’inversione di climax che forse poco si addice con questo tipo di operazioni, in cui solitamente il ritmo cresce per almeno due terzi dell’arco narrativo, per poi esplodere sul finale.
Il paragone che subito salta all’occhio guardando Tyler Rake è quello con un altro film recentemente inserito nel catalogo Netflix, 6 Underground di Michael Bay.
Se però in quella realizzazione Ryan Reynolds compieva gesti incredibili ad ogni latitudine del globo (Firenze, Roma, gli Emirati Arabi…), in questa opera le location principali restano quelle del caotico sud-est asiatico: l’India ed il Bangladesh.
C’è da dire che la sceneggiatura di quel lungometraggio però non arrivava mai alla compiutezza del copione di Joe Russo. Anche se non brilla per originalità, lo script di Tyler Rake è comunque un lavoro coerente, ordinato, che dipinge un protagonista capace di evolvere nel corso della sinossi.
Forse dopo aver finito di vedere questo prima fatica di Sam Hargrave resteremo con la sensazione di non aver visto nulla di nuovo, ma di sicuro ci saremo divertiti. E già questo al cinema fa tutta la differenza del mondo!