Ghost of Tsushima: la modalità in bianco e nero ha aiutato con l’accessibilità

Ghost of Tsushima Sucker Punch

Ghost of Tsushima, nuovo titolo in sviluppo per PS4 da Sucker Punch, ambisce a dare ai giocatori la migliore esperienza di samurai in circolazione. Ciò, oltre agli aspetti che caratterizzano il gameplay, potrebbe esser dato da una serie di effetti (o filtri) visivi come quello di giocare interamente il gioco in effetto pellicola bianco e nero, per regalare momenti più vicini alla filmografia. Dalle parole di Jason Connell, Creative Director del titolo, traspare come questa modalità abbia concretamente aiutato i ragazzi di Sucker Punch per migliorare il titolo sotto l’aspetto dell’accessibilità.

Entrando più nel dettaglio, Connell spiega di come determinate icone sulla mappa, ad esempio, fossero distinte nella modalità senza filtri tramite i loro colori avendo forme uguali. E’ logico capire che ciò, in un filtro bianco-nero, avrebbe sicuramente portato a dei problemi. “Una volta creata quella modalità, abbiamo immediatamente capito che vi erano alcune cose da rivalutare. Ad esempio, se avessimo usato le stesse icone sulla mappa con differenti colori ma con uguali forme, ciò non avrebbe funzionato a dovere.” ha dichiarato il creative director.

Per permettere alla modalità di funzionare, Sucker Punch ha cercato di capire come le opzioni di accessibilità per daltonici funzionassero nel mondo dei videogiochi, usando poi tale conoscenza nella loro opera. Connell continua “e francamente, abbiamo imparato moltissimo dall’accessibilità per daltonici. Abbiamo semplicemente giocato con la modalità attiva e scoperto dove vi sono cambiamenti da fare sul design. Ed è così che lavoriamo in generale, praticamente su quasi tutto”. Detto ciò, se voleste saperne di più riguardo i contenuti dell’ultima fatica di Sucker Punch, vi rimandiamo a questo articolo e ne approfittiamo per ricordarvi che sarà disponibile su Playstation 4 il 17 Luglio.

Ghost Of Tsushima

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.

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