Mr. Driller Drill Land Recensione: alza il volume e datti da fare

Mr. Driller Drill Land

Mr. Driller Drill Land è il quinto titolo della serie Mr. Driller, che oramai ha più di venti anni sulle spalle. Nata su Namco System 12 nelle sale giochi giapponesi, si è poi diffusa grazie a numerosi porting, alcuni dei quali hanno raggiunto l’occidente su console Nintendo e Sony. Drill Land è stato rimasterizzato in HD ed è da qualche giorno disponibile su Nintendo Switch e su Steam: una valida occasione per avvicinarsi alla serie. Io stessa non l’avevo mai giocata e a malapena ne conoscevo l’esistenza, ma sono stata conquistata con un autentico colpo di fulmine. La combinazione di personaggi carini, gameplay impegnativo e musiche di una bellezza commovente, non può che fare centro.

Mr. Driller Drill Land: scavare è nel loro DNA

Il protagonista di Mr. Driller è Susumu Hori, ragazzino ma già scavatore di fama, figlio di Taizo Hori e Masuyo Tobi. È possibile che i nomi non vi dicano niente, ma i suoi genitori sono i rispettivi protagonisti di Dig Dug e Baraduke, altri due classici arcade Namco degli anni ’80. Tutto in famiglia insomma: trovo davvero carino che sia stato creato un vero e proprio albero genealogico, regalando al titolo un’eredità. Accanto a Susumu si sono alternati negli anni una miriade di altri personaggi, di supporto o avversari, tutti ben caratterizzati e piuttosto carini. I personaggi giocabili hanno caratteristiche lievemente differenti fra loro e si prestano ad essere scelti da giocatori più o meno esperti del gameplay. Che è impegnativo.

Mr. Driller è un puzzle game, il cui gameplay originale consiste nello scavare un percorso tra blocchi colorati per arrivare in fondo al livello. Il personaggio ha con sé un quantitativo di ossigeno che si consuma col tempo e con ogni mossa e può venire recuperato ottenendo delle capsule distribuite tra i blocchi: finire l’ossigeno significa perdere una vita. Ci sono altri modi per morire, come venire schiacciati dai blocchi che cadono dall’alto. Per proseguire bisogna infatti distruggere i quadratini colorati, ma ciò può innescare una reazione a catena, amplificata dal fatto che gruppi di almeno quattro blocchi dello stesso colore spariscono una volta entrati in contatto tra loro. Si può saltare l’altezza di un quadratino alla volta e occasionalmente appaiono blocchi che contengono vari bonus o malus. Per riuscire nell’impresa è necessario bilanciare velocità e buon senso, evitando di compiere mosse suicide e di farsi prendere dal panico. Più facile a dirsi che a farsi. Susumu è un personaggio equilibrato, con una velocità e un consumo di aria nella media, ma è possibile sfidare la sorte scegliendone uno più impegnativo come suo padre, o uno adatto ai principianti come il cane Puchi che riesce a saltare due blocchi alla volta. Lo stile di gioco è quindi adattabile alle proprie preferenze.

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Mr. Driller Drill Land: il parco divertimenti più strano di sempre

Mr. Driller Drill Land è un titolo peculiare della serie, poiché introduce numerose variazioni alla classica ricetta descritta. I protagonisti decidono di passare una giornata in un parco giochi a tema trivelle, nel quale sono disponibili cinque diverse attrazioni con giocabilità differente, introdotte da spiegazioni piuttosto sintetiche. World Drill Tour è la più classica e ricalca il gameplay originale: è possibile scegliere quale personaggio utilizzare e non ci sono troppe variazioni sul tema. Lo stile sembra ispirato alla giostra It’s a Small World di Disneyland e mostra una sorta di colorato giro del mondo, tra vari paesi e personaggi vestiti con costumi tipici. È perfetta per iniziare a giocare, poiché consente di prendere le misure e imparare le meccaniche fondamentali. Fossa di Druaga è invece un livello a tema fantasy ispirato a La Torre di Druaga, che – indovinate un po’- è un arcade Namco degli anni ’80: non mi stancherò mai di questi Easter Egg, che sono dei veri gioiellini. In questa attrazione può partecipare solo una donna, per cui dobbiamo per forza impersonare l’unico driller femminile del gruppo, e il nostro compito è salvare una sacerdotessa dal boss finale. Per farlo oltre a scavare la via verso la vittoria dobbiamo raccogliere delle pietre magiche che consentono di danneggiare i nemici o di curarci: sono l’unica arma che funziona per il combattimento al termine del livello. È anche necessario trovare la chiave, perciò questa attrazione richiede una buona dose di esplorazione e di pianificazione, risultando abbastanza complessa. Quantomeno non consumiamo ossigeno a tempo: tale valore è qui rappresentato dagli HP, che diminuiscono solo se scaviamo o subiamo danni dai mostri.

L’avventura di Drindy è di gran lunga la mia modalità preferita del gioco. Si può affrontare unicamente con Taizo Hori, scavatore di esperienza e piuttosto rapido, ed è senza dubbio ispirata a Indiana Jones. In questo stage dobbiamo affrontare trappole di diverso tipo, tra cui fuoco, frecce e massi rotolanti. Venire colpiti ci fa perdere una vita, terminate le quali è game over: non c’è modo di recuperare punti vita come nelle altre attrazioni. In questo livello i blocchi non spariscono se entrano a contatto con altri dello stesso colore e ciò consente un maggior controllo di ciò che ci circonda, fondamentale per evitare morti orribili. Passiamo a Casa stregata, croce e delizia di questo titolo. Un livello francamente inquietante – nel finale mi ha ricordato qualche elemento di Neon Genesis Evangelion, in cui nei blocchi si nascondono fantasmi. Se rompiamo un blocco con un fantasma, uno stormo di pipistrelli ci attacca riducendo i nostri punti vita, perciò l’unico modo per eliminarli è colpire tale quadratino con una boccetta di acqua santa, congelando lo spirito all’interno, per poi distruggerlo. Si possono creare effetti a catena congelando più blocchi vicini e questo può aiutare a raggiungere la vittoria, ma questa attrazione resta piuttosto ostica. Gli spettri si muovono velocemente e sono sempre più numerosi, perciò evitare mosse false è impegnativo e ha richiesto diversi tentativi. Chiude la carrellata Driller Stellare, nel quale siamo nello spazio e dobbiamo tenere d’occhio il nostro ossigeno costantemente. Ci sono anche blocchi che spariscono dopo qualche secondo, provocando la caduta di tutto ciò che vi si appoggia sopra. Tutto sommato non è un’attrazione troppo complessa. La varietà degli stage compensa in parte la ripetitività di base del gameplay, che dopo qualche ora di gioco inizia a farsi sentire.

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Un gameplay complesso e… profondo

Portare a termine per la prima volta le varie attrazioni non è troppo complesso, anche se ottenere buoni punteggi è tutta un’altra storia. I dolori – veri- iniziano quando proviamo a superare il secondo o terzo livello di ognuna di esse, che è molto, molto, molto più complesso. Non solo la durata è maggiore, compaiono anche nuove trappole, nuovi nemici e una quantità di ostacoli inimmaginabile. Tutto ciò anche a difficoltà “Principiante”, affiancata alla classica che ricalca il livello di sfida dei giochi storici della saga. Mr. Driller Drill Land ci viene però in soccorso consentendoci di acquistare degli aiuti, come vite extra o potenziamenti, vitali per riuscire a finire il gioco senza distruggere il Nintendo Switch per la rabbia. Tali bonus sono acquistabili in un negozio in cambio di punti che si ottengono nei vari stage, che si possono spendere anche per collezionabili vari quali carte o gadget. Riuscire a ottenere tutto aumenta la longevità del titolo, oltre a essere un extra del tutto superfluo ma piuttosto divertente.

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La zona dei negozi include anche un cinema per rivedere le cut-scene, una zona in cui informarsi sulla lore della saga e una struttura per ascoltare la soundtrack. E sono proprio questi a mio parere gli elementi migliori del gioco. A parte la biblioteca, che seppur includendo notizie simpatiche e una chiara frecciatina all’ultimo film di Indiana Jones è piuttosto limitata, le opzioni per godersi i contenuti audiovisivi sono semplicemente spaziali. Le cut-scene sono colorate, simpatiche e interamente doppiate in giapponese, un piacere per gli amanti della lingua. La colonna sonora meriterebbe un articolo tutto dedicato e non sto esagerando: i vari brani sono davvero clamorosi. Stiamo parlando di un’opera di Go Shiina e il compositore non dovrebbe aver bisogno di ulteriori presentazioni. È un vero piacere per le orecchie e rende giocare Mr. Driller Drill Land una goduria: nemmeno mi dispiace troppo perdere se significa far ripartire una canzone da capo. Ciliegina sulla torta, il gioco offre una piccola modalità competitiva in multiplayer locale fino a 4 giocatori. Ci si può sfidare in velocità, cercando di raggiungere per primi i 500 metri di profondità, o in una sorta di caccia al tesoro in cui si devono trovare medaglie. Ostacolare gli amici e seppellirli sotto giganteschi massi dà una certa soddisfazione.

Mr. Driller Drill Land è un puzzle game divertente e abbastanza ostico, che offre un livello di sfida più che soddisfacente agli amanti del genere. Ci trasporta in un mondo bizzarro, vivace e condito da un buon pizzico di ironia, ma soprattutto accompagnato da una colonna sonora eccellente. Tende ad essere ripetitivo alla lunga, ma compensa con variazioni sul tema e con una piccola modalità competitiva in multiplayer locale.

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.