Dall’Odissea a Giulio Cesare, per poi passare dai Mongoli, la Francia del XVIII secolo ed arrivare fino a noi, Rock of Ages 3 Make & Break fa breccia nel mondo videoludico sotto mentite spoglie di un semplice tower defense, riproponendo il genere e aumentando il target degli utenti in diversi modi. Ve n’è per tutti i gusti, chi ama distruggere, chi ama creare e chi vuole gettarsi nella competitività, come chi invece vuole far parte di una community di Content Creators. Non manca il tocco di originalità nel raccontare quella che, forse, può esser definita una storia, tra personaggi storici e divinità visti in chiave buffa, satirica, senza mai sfociare nel volgare però. Ma andiamo pure avanti con la recensione del nuovo titolo di Modus Games, ACE Team e Giant Monkey Robot.
Rock of Ages 3 Make & Break: crea, distruggi e reinventa
Finora non abbiamo poi detto su cosa poggia Rock of Ages 3 Make & Break ma sinceramente devo ammettere che il titolo dell’opera è già piuttosto esplicativo. Ci troviamo di fronte ad un tower defense con una grossa spinta innovativa, valorizzando alcuni punti del genere classico e creandone di nuovi. Il gioco, che per l’appunto rientra nei canoni del genere sopra citato, ci permette di procedere un po’ come ci pare. Già soltanto entrando nel menù principale dell’opera, si capisce benissimo l’impronta data e subito è possibile sentire quell’odore di nuovo che attrae, incuriosendo. Con me ha personalmente funzionato, pur non essendo un amante del genere. Il “classico” del tower defense lo si cerca ma non lo si trova, soprattutto perché il titolo è presentato principalmente in due modi diversi, comunicati al giocatore già dalla lettura del titolo. “Make & Break” non è affatto casuale. Infatti, il gioco ci presenta due possibili approcci fondamentalmente diversi tra loro: la possibilità di distruggere durante la modalità Storia e quella di creare grazie l’editor di mappe.
L’Unreal Engine 4 ha svolto un ottimo lavoro e credo serva un attimo analizzare la questione proprio per dar fondo ad alcuni sviluppi utili ai fini di questa recensione.
Il tower defense è un genere lontano dalle produzioni tripla A, è qualcosa che si adatta facilmente a diversi aspetti del videogioco e della produzione di quest’ultimo, come la semplicità nel far avviare una partita, la possibilità di svilupparlo senza ingenti somme e così via. Sono pochi i titoli che innovano (io penserei ad un Orcs Must Die!) in un genere come questo, già di per sé pronto e con basi molto solide. Non si tratta di un open world che si presta ad essere pesantemente modificabile dato l’alto numero di variabili. Il tower defense è poco modificabile o, lo era fino a poco fa. In tutto questo, vi starete chiedendo cosa possa c’entrare il motore grafico proprietario di Epic Games, ebbene ora vado dritto al punto. In Rock of Ages 3 Make & Break, come già detto sopra o come intuibile dal titolo stesso, il centro si trova nel mezzo tra la distruzione e la creazione. Unreal Engine 4 rende la distruttibilità basata su una fisica abbastanza realistica, direi ben fatta ed anche più se si pensa ad uno sviluppo non di grosso spessore, agevolando la spettacolarizzazione della distruzione di muri, torri ed edifici. Contemporaneamente però, il motore cede la sua potenza anche alla creazione: l’editor di mappe contenuto in Rock of Ages 3 Make & Break è tra i più precisi in assoluto e consente di pensare e sviluppare creazioni completamente fuori di testa. Continueremo a parlare più in dettaglio di tutto ciò, ma ora diamo uno sguardo alla “storia nella storia” che Modus Games ci propone.
La storia nella storia
Rock of Ages 3 Make & Break, come detto, si divide fondamentalmente in due parti e, una di queste, è la “storia”. Parlare di storia in un gioco come questo, può esser forzato ma ha comunque il suo perché e vedrò di analizzarlo nel miglior modo possibile.
Il titolo parte con un breve tutorial, piuttosto generico a dir la verità per tutte le sfaccettature che offre lo stesso, ma comunque funzionale. Ci troviamo nell’Odissea, principalmente con Ulisse e la disavventura con Polifemo. Bene, per farvi capire tutto l’andazzo comico del gioco, prendete quel poema epico e stravolgetelo con della comicità, unita ad un’estetica che punta alla satira (ed in ciò includo i brevi doppiaggi molto ben riusciti, l’arte antica riprodotta in chiave moderna e le musiche classiche in versione contemporanea molto azzeccate per l’azione del titolo) ed avrete la storia dell’uomo, dall’antichità ad oggi, in Rock of Ages 3 Make & Break.
Continuando l’analisi, il tutorial mostra la base del gioco, ovvero usare un macigno, ai nostri comandi, che correrà lungo tutto un percorso pieno zeppo di ostacoli per poi vederlo frantumarsi contro la fine del percorso. Diciamo che in queste poche parole, ho espresso il grosso dell’azione fondante del titolo, ma come già detto prima, le sfaccettature sono molteplici e ben diversificate.
Come prima cosa, le modalità della Storia sono principalmente 5: la modalità Guerra, la Prova a tempo, la Corsa ad ostacoli, la Sfida delle Unità e lo Skeeball con macigno. Queste, sono tutto ciò che troverete nella parte single player del titolo ma, attenzione: ciò non preclude mica la diversità. Infatti, durante questo percorso della “campagna” dell’opera, vivremo le varie epoche storiche più importanti, dall’ “Alba dei tempi” all’ “Era delle meraviglie”. Cambieranno così, i personaggi storici contro cui giocheremo e le rispettive epoche, con loro le ambientazioni molto diverse l’una dall’altra. Inutile dire le caricature di un Giulio Cesare o un Napoleone quanto siano ben rappresentate, per di più con un tocco davvero originale e pensato, che è possibile vedere ad ogni nuovo sblocco. Proprio così, la modalità per giocatore singolo si muove su una mappa molto semplice, con una linea che traccia lo scorrere del tempo i quali livelli sono sbloccabili tramite delle stelle. Le stelle le si ottengono completando i micro-livelli presenti per ciascuna era storica, giocando alle varie modalità sopra citate. Tra le 5 modalità, una è quella che possiamo facilmente definire come “principale” del titolo ed è proprio su questa che Rock of Ages 3 Make & Break dà il suo meglio.
Guerra vede il giocatore e l’IA in un uno contro uno in un dinamico gioco di attacco e difesa. Nell’attacco vediamo tutto quello visto nel tutorial, nella difesa è possibile definire la base tower defense del titolo e, tutto ciò, accade in modo davvero scorrevole. Iniziamo la partita scegliendo la propria arma di distruzione (il macigno) e poi schierando le difese (e qui altra chicca, ovvero le difese sono sbloccabili sulla mappa sopra analizzata, girando in un lungo e in largo con la propria barca, le quali hanno un proprio costo in stelle. Ad esempio, la ghigliottina costerà 10 stelle e potremo sbloccarla dopo averle ottenute giocando i vari livelli) lungo tutto il percorso già pre-costruito e sempre diverso da personaggio storico a personaggio storico. Una volta schierate le difese, inizieremo a far rotolare il nostro masso verso il castello nemico, mentre quest’ultimo avrà schierato le sue difese sul suo percorso e si prepara ad attaccare, alla stessa maniera, le nostre mura. Mediamente ci voglio tra i tre ed i quattro attacchi ben piazzati per distruggere un cancello ma, vi assicuro, l’azione è garantita, soprattutto ai livelli più alti. Ovviamente le difese da schierare costano e possono essere piazzate in numero limitato, ma grazie alla fisica ben riprodotta e ai percorsi stravaganti, sarà possibile creare tattiche anche con poche unità ben piazzate.
Il macigno scelto all’inizio è di fondamentale importanza, dato che ogni macigno, sbloccabile avanzando nei vari livelli, ha delle proprie caratteristiche utili ai fini strategici di ogni giocatore, contando che ognuno di questi si muove con velocità e tempi diversi, hanno diverse resistenze agli urti o fanno più danni e così via. Oltre a ciò, molte pietre strappano vari sorrisi non appena le si vedono, facendo puntare il giocatore ad una piuttosto che ad un’altra per puro piacere di vederla rotolare (e occhio, non solo gli oggetti tondi rotolano, in questo gioco).
Vista la modalità principale, le altre fanno da discreto contorno al single player.
Abbiamo la classica Prova a tempo, dove su un percorso predefinito dovremo rotolare fino alla fine nel minor tempo possibile per avere più stelle possibili; la Corsa ad ostacoli che ci vedrà gareggiare contro un macigno guidato dall’IA in due round; la Sfida delle Unità altro non è che una modalità Guerra più immediata e con meno strategia alla base; ed infine la modalità Skeeball con macigno, molto simile ad una corsa ad ostacoli, alla fin dei conti. Da menzionare la modalità Valanga, ovvero la classica esperienza di difesa del percorso e la modalità “speciale” della corsa ad ostacoli con Mr. Humpty, un “signor Uovo” che ha bisogno di tornare a casa e che ne vedrà davvero delle belle lungo i 5 livelli della storia. In tutto ciò però, nelle modalità secondarie ci avrei visto qualcosa in più, con magari una modalità single player più longeva per chi vuole completare il gioco, essendo questa piuttosto semplice.
Ce n’è per tutti!
Ora che abbiamo passato in analisi il grosso del gameplay, qualcuno di voi si starà chiedendo: bene, ma che altro ha da offrire questo teatrino? (Perché suvvia, so che qualcuno lo definirebbe così e in ottica decisamente negativa) Beh, non è che vi sia ancora molto, ma lasciate pure che ve ne parli e dia le mie impressioni su quello che può essere una buona trafila di contenuti.
Rock of Ages 3 Make & Break offre un divertimento a tutto tondo anche per chi cerca la partita da fare con l’amico comodamente a casa e uno accanto all’altro, grazie al fatto che il gioco sia provvisto di un multiplayer locale che, diciamocelo pure, fa molto “old school” ormai (e aggiungerei purtroppo) ma è sicuramente molto ben accetto, soprattutto da generazioni di videogiocatori in una fascia più avanzata d’età.
Oltre a questo, però, dà l’opportunità del classico multiplayer online e qui, questa piccola ma brillante opera, mi ha piacevolmente sorpreso. Infatti, a prescindere dalla modalità multiplayer della storia, che altro non è che fare gli stessi livelli in compagnia, Rock of Ages 3 Make & Break si vuole anteporre, forse in modo forzato, la dicitura “gioco competitivo”; il titolo in questione offre la possibilità di giocare la modalità Guerra in scontri 1 contro 1 e addirittura 2 contro 2. Nell’ultima sarà possibile cooperare con il proprio compagno di squadra per organizzare le proprie difese e contemporaneamente attaccare gli avversari a suon di sassate.
Il bello deve ancora arrivare ed arriva proprio quando, prima dell’immaginaria dicitura “gioco competitivo”, troviamo la parola nel titolo “Make”. Con questo, Modus Games e suoi due studi di sviluppo, hanno per me centrato l’obiettivo ultimo della loro produzione. Il concetto di creazione in Rock of Ages 3 Make & Break è sicuramente tra i più importanti, importanza data per l’appunto dall’ottimo editor di mappe (ricordate ad inizio recensione la suddivisione di cui abbiamo discusso?). Unreal Engine 4 mostra l’altro suo punto di forza, ovvero l’esser strumento per la creazione dentro la creazione. L’editor permette di metter su tantissime idee e, il connubio che un buon livello può fare con un’ottima gestione della fisica, è quanto di più creativo possa esserci in un gioco di questo tipo. Da aggiungere che il titolo è stato giocato su una CPU Intel Core i5 4670k, 16 Gb di RAM ed una GPU Nvidia GTX 970 da 4Gb, versione Steam. Si può davvero fare di tutto, fino anche all’estetica del percorso che i macigni percorreranno, ma non finisce qui.
La ciliegina sulla torta di questo lato dell’opera è ancora un’altra: lo sharing dei percorsi fatti. Su questo gli sviluppatori hanno puntato molto, immaginandosi la formazione di una vera e propria community che ruota attorno alle creazioni dei giocatori stessi. Ognuno può, dopo un breve tutorial con un Napoleone Bonaparte che non ha ancora la testa all’esilio, passare ore ed ore per costruire un intero livello. Ovviamente, tali livelli potranno esser usati per tutte le modalità presenti, non prima però di aver effettuato un test. Difatti, questo risulta un buon modo per evitare livelli sistematicamente impossibili: una volta messo su il tuo livello personale, dovrai necessariamente superarlo. Solo così potrai entrare nell’albo di coloro che hanno contribuito all’allargamento del gioco. Perché si, questo è un vero e proprio allargamento ed ingrandimento; potenzialmente si potrebbe continuare a giocare all’infinito, dato l’ottimo editor, facile da usare e pieno di possibilità. Ovviamente la facilità non preclude una buona dose di pazienza, soprattutto all’inizio. Gli oggetti decorativi, così come le trappole o semplicemente gli aspetti esteriori del percorso che ripropongono le varie epoche storiche, sono ora come ora sufficienti ma, a mio modesto parere, possono stancare subito, soprattutto per chi ha fame di una bella vista. In ottica di questo, mi aspetterei dagli sviluppatori un supporto piuttosto solido e continuativo cercando così di tenere vivo l’interesse dei giocatori.
Rock of Ages 3 Make & Break vuol essere un genere nel genere. Il suo lato competitivo potrebbe anche far colpo nella community, ma sono piuttosto sicuro che a giovarne, sarà soprattutto lo spazio dedicato alla creazione delle mappe con l’editor presente nel titolo. Parliamo pur sempre di una community che tenderà a rimanere “di nicchia”, ma Modus Games, ACE Team e Giant Monkey Robot hanno reso il titolo più appetibile a molti, relegandolo ad un action competitivo che nasconde, in pieno giorno, la sua natura di tower defense, seppur rinnovata in modo sicuramente originale. Così come originale sento di poter definire il contesto e la modalità di espressione, visto soprattutto nel single player; dalle musiche classiche modernizzate con la distorsione di una chitarra, ai personaggi storici in ottica satirica. Un approccio artistico che reputo di ottimo livello, soprattutto perché forma il titolo con una propria personalità. Di sicuro, Rock of Ages 3 Make & Break tenta e riesce, con buoni risultati, a portare nuova luce ad un genere che, a parte qualche sporadica uscita, tende ad esser spesso dimenticato, aggiungendo quella componente multiplayer pseudo-competitiva e un’ottima idea di condivisione tra giocatori con l’editor di creazione delle mappe ma che Modus Games e sviluppatori, dovranno vedere di mantenere viva con costanti aggiunte.