Ubisoft: report testimoniano una riduzione dei ruoli femminili in Assassin’s Creed

Assassin's Creed Liberation HD

Nelle ultime settimane abbiamo assistito, purtroppo, a numerosi episodi di molestie ed abuso sessuale anche nel mondo delle produzioni videoludiche. Uno dei casi più eclatanti è stato sicuramente quello della casa francese, Ubisoft, che ha perso ben 3 esecutivi di un certo spessore per accuse di questo tipo. Ciò ha guidato a dei cambi di amministrazione volti a riparare la situazione ma, soprattutto, la faccia del publisher.

Ma a quanto pare, ancora una volta torniamo a discutere di questo malsano mondo e sempre relative al publisher francese.
Jason Schreier, scrivendo sul Bloomberg, ha riportato altri dettagli che mettono in luce molti altri comportamenti del tutto sbagliati che sfociano nel razzimo e nel sessismo, descrivendo un ambiente ostile e maschilista che pervade l’intera compagnia, che ricordiamo avere studi in tutto il mondo e di come questi problemi fossero ben più che conosciuti, già, nel settore HR (Risorse Umane) fino ai piani più alti della dirigenza, facendo finta però che tutto ciò non fosse mai esistito.

L’articolo di Schreier continua spiegando che questi problemi (i quali sono descritti come sistemici e profondamente radicati in varie figure del passato e del presente di Ubisoft ma che, tuttavia, hanno deciso di restare nell’anonimato) sono arrivati ad intaccare persino le decisioni creative. Per esempio, i ruoli di molti personaggi femminili della serie di Assassin’s Creed vennero ridotti a mere personalità in grado solo di obbedire agli ordini. Fra questi vi fu proprio Serge Hascoët, uno dei tre esecutivi mandati via dopo le accuse e, insieme a lui, la sezione marketing della compagnia con la scusa “un protagonista femminile non venderebbe”. Stando a queste parole, diciamo che i giochi più recenti come Horizon Zero Dawn, Tomb Raider, The Last Of Us Part II o un Hellblade e tanti altri ancora, non avrebbero avuto chissà quale successo, no?

Il report si addentra ancora più in profondità, scavando rimasugli pesanti come sassi, rimasti nascosti, delle produzioni da Syndicate fino a Odyssey. Il primo nominato doveva avere, sin dall’inizio un tempo di gioco equo sia per entrambi i gemelli Jacob ed Evie. Il prodotto finale ha visto invece il ruolo dell’ultimo personaggio, piuttosto ridotto. In Origins, invece, inizialmente l’idea era quella di vestire i panni di Bayek fino ad un certo punto per poi passare a sua moglie Aya per il resto della storia. Invece, nel prodotto finito, Aya è giocabile per davvero un tempo minimo. In Odyssey infine, si partì con l’idea che Kassandra dovesse essere l’unico personaggio giocabile ma il team di sviluppo negò assolutamente tale opzione, optando così per il doppio personaggio a scelta.

Tutto ciò è simile a quanto accaduto nel 2014, quando alla Ubisoft venne fatto notare che non aveva incluso alcun personaggio femminile nella cooperativa di Assassin’s Creed Unity, dicendo che aggiungere i modelli, vestiti e animazioni di personaggi femminili avrebbe richiesto fin troppo lavoro di sviluppo.

Assassin's Creed Odyssey

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.