The Last of Us Part II: coinvolti oltre duemila sviluppatori

The Last of Us Part II

Proprio come il suo predecessore, The Last of Us Part II è stata la pietra miliare e definitiva della current-gen. Dalla grafica incredibile all’altissimo livello di dettaglio, probabilmente non visto dal 90% dei giocatori, è davvero uno spettacolo per gli occhi, sicuramente difficile da tirar giù.

Come si può vedere su MobyGames, l’infinita serie di nomi mostra quante persone abbiano lavorato al titolo. In totale sono 2000 sviluppatori (ad esser precisi, 2169). Tali numeri sono uguali all’avere 13 studi esterni centralizzati in uno. Se mai stiate chiedendovi quanta gente serva per lavorare ad un progetto simile, eccovi accontentati.

Certamente è una produzione non indifferente, ad esempio Red Dead Redemption 2 ha messo al lavoro ben 8000 dipendenti. Giusto menzionare però che vari sviluppatori non hanno effettivamente lavorato per tutti gli anni di produzione del titolo. Probabilmente la maggior parte di questi sono stati di “passaggio”, per poi mettersi al lavoro su altro. Innegabile però, che siano tante persone.

Qui potrete leggere una nostra recensione e, dato il fantastico lancio di The Last of Us Part II, sarete sicuramente curiosi di sapere cosa si cela in uno dei titoli più ben riusciti degli utlimi anni, Sony e non. A proposito di Sony, sapete che sono uscite indiscrezioni riguardo un possibile evento ad agosto?

The Last of Us Part II

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.

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