E’ sempre un piacere fare la scoperta di giochi che ti colgono completamente alla sprovvista, della cui esistenza non eri affatto consapevole finché un’intrigante anticipazione o un teaser accidentale ti capitano davanti agli occhi, soprattutto in un’epoca come la nostra dove i distributori sembrano fare a gara con lo sbandieramento di ogni singola minuzia relativa a titoli per i quali gli sviluppatori non hanno ancora scritto una singola riga di codice: è stato proprio questo il caso di The Medium per me, presentato durante l’evento Inside Xbox dello scorso maggio e tornato con prepotenza in cima alla classifica dei giochi più attesi dal sottoscritto dopo l’Xbox Games Showcase che Microsoft ha organizzato lo scorso giovedì. Bloober Team, software house indipendente con base a Cracovia, ha fatto tesoro della preziosa esperienza maturata con i due Layers of Fear, Observer e Blair Witch per confezionare una nuova avventura che promette di sconvolgere lo spettatore con una serie di trovate rese possibili dall’hardware della prossima generazione di Xbox.
The Medium: tutto ha inizio con una ragazza morta…
Il produttore Jacek Zięba ha già avuto modo di spiegare come il titolo sia troppo ambizioso per poter girare sulle attuali console, e quanto la potenza dell’Xbox Series X li aiuterà a costruire le atmosfere cupe e angoscianti di cui The Medium sarà letteralmente intriso: stando alle sue parole e a quel poco che hanno mostrato al pubblico, il team di sviluppo sta lavorando per tradurre la maggiore potenza di fuoco della futura console della casa di Redmond in una frenetica sequenza di eventi che coinvolgeranno Marianne, la titolare medium, all’interno di due realtà distinte che si intrecciano e coesistono sullo schermo senza soluzione di continuità, espediente reso possibile grazie alle prestazioni particolarmente elevate garantite dall’implementazione NVMe custom per il disco rigido SSD della nuova Xbox. Così come accaduto con Layers of Fear, che traeva la sua maggior fonte di ispirazione dall’ormai leggendaria demo P.T. firmata Kojima Productions per Konami, anche The Medium appare largamente influenzato dalle ambientazioni oniriche e soffocanti di Silent Hill, a cominciare dalla macabra, viscerale e distorta rappresentazione della realtà nella quale Marianne, e il giocatore con lei, si ritrova immersa suo malgrado, ed i modelli di riferimento in termini di gameplay non sembrano fermarsi ai puri e semplici survival horror ma vorrebbero attingere anche alla formula dei souls-like, in modo da accentuare la componente action RPG e non limitarsi alla semplice esplorazione (poco) interattiva degli scenari: Zięba ha persino definito scherzosamente il titolo un “Hills-like”, dichiarando tuttavia che sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe, ma la mia mente non riesce ad evitare i paragoni con il primo, splendido Parasite Eve che, seppur lontano come tipologia, era riuscito a mescolare sapientemente survival-horror e JRPG regalandoci un’esperienza rimasta purtroppo unica nel suo genere, e mai replicata in nessuno dei suoi due sequel.
Inoltre, dopo anni trascorsi a produrre giochi dal budget molto risicato, per The Medium Bloober Team è finalmente riuscita a mettere le mani su un finanziamento sostanzioso del valore di 30 milioni di złoty, circa 7 milioni di euro al cambio attuale, composto in buona parte da sussidi a fondo perduto grazie al quale ha potuto coinvolgere la celebre Platige Image S.A., compagnia specializzata in computer grafica, animazioni 3D ed effetti speciali digitali che abbiamo già potuto ammirare all’opera nelle spettacolari intro in CG dei tre episodi di The Witcher. Piotr Babieno, co-fondatore della casa di software assieme a Peter Bielatowicz, ha affermato di aver espressamente voluto rivolgersi alla Platige perché, considerata l’enorme portata del progetto, era sua intenzione fare squadra con i migliori sul mercato e l’esperienza dello studio in campo cinematografico e televisivo (sono anche gli autori, fra le altre cose, degli effetti visivi di Wonder Woman) potrebbe offrire agli sviluppatori un sostanziale contributo creativo per rendere il titolo uno dei più desiderati dell’anno. Tanto per inquadrare l’investimento nella giusta prospettiva, la versione definitiva di Observer, che uscirà con il titolo Observer: System Redux sulle console di prossima generazione, avrà un costo stimato di 10 milioni di złoty, poco più di 2 milioni di euro, una cifra più che ragionevole trattandosi di una semplice edizione rimasterizzata.
Che cos’è questo posto?
Ma in cosa consiste, di fatto, questo The Medium? Come già accennato, nell’avventura vestiremo i panni di Marianne, una sensitiva capace di percepire due versioni differenti della realtà e di varcarne a piacimento i confini: una è il mondo reale, governato dalle normali leggi della fisica, e l’altra è il cosiddetto mondo degli spiriti, una reinterpretazione contorta della prima nella quale oggetti e paesaggi assumono contorni innaturali e spaventosi. Grazie ad una particolare meccanica di renderizzazione, peraltro brevettata da Bloober Team, Marianne può esistere in entrambe le dimensioni allo stesso tempo e il giocatore è in grado di visualizzarle simultaneamente sul medesimo schermo, costretto a moltiplicare la propria attenzione per impedire che le situazioni più pericolose abbiano il sopravvento sulla povera protagonista mentre siamo concentrati su altro. A livello di giocabilità, possiamo controllare i movimenti di Marianne con una singola leva analogica mentre entrambe le sue incarnazioni esplorano i rispettivi mondi, imitando l’una i gesti e le azioni dell’altra nel tentativo di oltrepassare ostacoli, combattere mostri e risolvere enigmi per portare avanti la storia. La nostra medium può anche sfruttare una serie di poteri e di abilità speciali che tuttavia hanno effetto soltanto nella realtà spirituale, e verrà costantemente inseguita da un’entità soprannaturale nota soltanto come The Maw, le Fauci, per sfuggire alla quale dovremo fare ricorso ai nervi saldi e allo studio delle sue movenze, così come di quelle di tutte le altre creature che infestano la realtà trascendentale.
La direzione artistica ricalca quella dei paesaggi angosciosi e dei soggetti dall’anatomia indefinita dipinti da Zdzisław Beksiński, surrealista distopico polacco riconosciuto a livello internazionale per il suo stile peculiare e straordinariamente inquietante. La storia, secondo il lead game designer Wojciech Piejko, è piena di sfumature di grigio e non permette di delineare una netta distinzione fra il bene e il male, fra il bianco e il nero, fra buoni e cattivi: la possibilità di interpretare un intermediario fra il nostro mondo e l’aldilà ci permette di guardare le cose da un punto di vista differente e riesaminare circostanze e personaggi sotto una luce nuova, conferendo alle vicende una chiave di lettura inedita che aiuterà a comprenderle meglio.
La pubblicazione di The Medium è prevista entro la fine dell’anno, giusto in tempo per le vacanze natalizie e il lancio di Xbox Series X, e il sito ufficiale offre già la possibilità di prenotare una copia per la console o per PC. Steam propone anche un incentivo molto gustoso: chiunque preordini la propria copia sul canale di distribuzione targato Valve, riceverà anche un artbook digitale e la colonna sonora del gioco, che vede la collaborazione di Arkadiusz Reikowski, già apprezzato tanto in Observer quanto nei due Layers of Fear, con Akira Yamaoka, tanto per rinforzare ancora un po’ i legami spirituali (in questo caso, mai aggettivo fu più azzeccato) con la nebbiosa Silent Hill. Bloober Team punta a preservare i 30 fotogrammi al secondo per rendere l’esperienza più “cinematografica” e, presumo, per agevolare la renderizzazione di due dimensioni parallele in contemporanea, sebbene la squisita resa visiva trarrà enorme vantaggio dalla risoluzione in 4K. Nessuna menzione per altre, possibili conversioni, anche se gli sviluppatori hanno tenuto a precisare che non hanno preso in considerazione ulteriori piattaforme solo “per il momento”, e sappiamo bene tutti quanto questi “momenti” abbiano spesso vita davvero breve.