Poche settimane fa, noi di GamesVillage.it abbiamo avuto il piacere di annunciare l’arrivo di un nuovo publisher localizzato in Italia. Parliamo di PlaySys, azienda situata a Milano ed autrice di diversi progetti in ambito VR e nella creazione di software 3D proprietari. La suddetta è stata fondata da Luca Deriu, noto esponente del settore della lavorazione grafica e della realtà aumentata, anche autore di libri e programmi appartenenti alle tre dimensioni.
Oltre alla notizia del loro arrivo nella game industry, c’è stato anche un piccolo accenno sul progetto ludico a cui il team di sviluppo sta lavorando: Project Dreams (nome provvisorio dell’opera interattiva), il quale uscirà inizialmente soltanto per PlayStation, per poi arrivare in futuro sulle altre piattaforme da gioco. Con una news così emozionante, noi della redazione non potevamo non saperne di più, ragion per cui siamo arrivati a scambiare quattro chiacchiere con Alessia Padula, Marketing & Communication Manager di PlaySys.
Nel corso dell’intervista avremo modo di scoprire dettagli inediti proprio concernenti l’atteso videogioco prodotto dall’editore. Inoltre, in calce all’articolo potrete osservare la versione video dell’articolo seguente.
Durante l’introduzione di Project Dreams abbiamo scoperto che si tratta di un’avventura tridimensionale piena di colori. Ma nello specifico, cos’è che dovremmo aspettarci?
Sicuramente, in Project Dreams concentriamo gran parte delle nostre forze sullo stile grafico del gioco e sugli elementi della storia. La stessa componente visiva è essa stessa parte della narrativa dell’avventura. La scelta di fondere i due elementi è stata pensata per fornire un impatto molto più marcato rispetto alla norma. Abbiamo optato per una versione stilizzata, rendendo tutto il mondo di Project Dreams semplice, ma allo stesso tempo accattivante.
Un’altra particolarità è che all’interno della fruizione non saranno presenti texture, tranne che per un piccolo easter egg che potrete scoprire al momento della sua uscita. Inoltre, in alcuni livelli del gioco sarà presente lo split-screen nonostante l’opera interattiva sia per giocatore singolo poiché alcune fasi possono essere completate in co-op. La focalizzazione è incentrata sull’immersione nella mappa di gioco, non a caso la componente di sfida non è alta, anzi, non c’è game over!
Al momento dell’annuncio del titolo, abbiamo avuto la notizia che verranno utilizzati i software proprietari di PlaySys Real HDR e Real IES. Potresti dirci un po’ di più su entrambi?
Inizialmente, Real HDR e Real IES sono stati sviluppati per un utilizzo diverso da quello del campo dei videogiochi, infatti vengono utilizzati soprattutto a livello tecnico e nell’ambito dell’architettura. L’autore di entrambi i programmi è Luca Deriu, il quale ha deciso di utilizzare all’interno di Project Dreams tutte le creazioni interne della nostra azienda.
Come detto in precedenza, entrambi i software riescono nell’intento di generare un mondo di gioco dai colori vividi e con un’estetica visiva stilizzata.
Il lancio di Project Dreams è fissato al 2021, tuttavia, siamo curiosi di scoprire una cosa: dovremo aspettarci altri progetti in futuro o il focus è unicamente sull’attuale sviluppo in corso?
Sicuramente gran parte della nostra concentrazione è posta su Project Dreams, essendo in fase di sviluppo da più di un anno, ma non del tutto. Ci sono altri progetti e lavori in corso, ma è innegabile constatare di come abbiamo molto a cuore la futura opera ludica e del fatto che al momento preferiamo fornire più dettagli possibili su di essa.
La ragione di questa scelta è data dal fatto che la nostra squadra ha dato moltissimo per la sua venuta, per cui non possiamo far altro che mostrare al mondo il nostro lavoro. Il tema di Project Dreams è quello delle delusioni. Ecco perché crediamo che riuscire a far sentire il giocatore parte dell’avventura sia fondamentale ai fini della riuscita del nostro titolo.
PlaySys è da anni una delle aziende leader nel settore VR. Proprio per questo ci piacerebbe sapere se l’annuncio dell’Oculus Quest 2 abbia fatto scintillare qualche nuova idea nell’ambito della realtà aumentata.
PlaySys ha già lavorato in precedenza in progetti che non riguardavano l’ambito videoludico. Sicuramente abbiamo intenzione di proseguire nella strada del VR, soprattutto perché ci garantisce di espandere la nostra attività in diversi mercati d’interesse.L’annuncio dell’Oculus Quest 2 è sicuramente un’ottima notizia per la nostra azienda, la quale proverà a sfruttare le sue potenzialità per la produzione di nuove fruizioni in realtà aumentata.
Se dovessi paragonare Project Dreams ad un altro videogioco, quale sceglieresti?
Non me la sento di fare un paragone specifico, tuttavia, crediamo che i videogiocatori nostalgici possano apprezzare il nostro lavoro con Project Dreams. C’è da dire, però, che il videogioco è per tutti ed il nostro obiettivo resta sempre quello di far vivere a tutti i fruitori il nostro viaggio, il quale oltre ad essere un’avventura in un mondo peculiare, sarà anche un ottimo modo di analizzare noi stessi. Avendolo provato, però, ho in mente alcune delle opere più significative degli ultimi tempi.
Dal primo annuncio di PlaySys abbiamo avuto modo di carpire che sarà anche un publisher tutto italiano. Essendo una premessa unica ed interessante, ci farebbe piacere sapere qual è la vostra mission aziendale ed i vostri obiettivi futuri
Sicuramente portare a termine Project Dreams è il nostro primo obiettivo aziendale, anche perché uscirà per console di nuova generazione. Certamente, abbiamo già in serbo ulteriori idee in ambito videoludico con cui ampliare la nostra influenza nella game industry.
Il team di PlaySys è internazionale, da ciò deriva la nostra volontà di stabilirci come editori non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo. Vogliamo far crescere il settore italiano esportandolo nel resto del globo, grazie ai nostri lavori. Assestarci assieme agli altri protagonisti della scena nostrana sarebbe un ottimo punto di partenza, di cui siamo fieri di farne parte.