Sea of Thieves: la fanbase del gioco è troppo tossica?

Sea of Thieves

Che un gioco ispirato alla vita dei pirati possa spingere i giocatori a qualche comportamento discutibile è comprensibile, ma a quanto pare il problema sta sfuggendo di mano in Sea of Thieves. Molti giocatori del famoso titolo di casa Rare (che ha superato, non troppo tempo fa, i 15 milioni di utenti) hanno infatti espresso un certo disagio, causato da una fanbase come minimo tossica e aggressiva. E soprattutto, secondo gli stessi giocatori, la casa di sviluppo non starebbe facendo molto per risolvere la situazione.

Molti streamer che erano soliti giocare a Sea of Thieves, come ad esempio SayHeyRocco, Carrillogang, Jason Sulli e GullibleGambit hanno infatti annunciato di aver messo da parte il gioco per il continuo ricorrere degli stessi problemi, e per la mancanza di risposte da parte di Rare. Secondo gli streamer alcuni “giocatori bersagliano degli individui in base al loro genere, alla razza o alla sessualità o si collegano volontariamente agli stessi server degli streamer per rovinarne le trasmissioni, arrivando persino a creare problemi fuori dal gioco, nella vita reale”.

I primi segni di queste problematiche erano emersi già nel 2018, con il caso dello streamer Jaryd “Summit 1G” Lazar, che aveva sì portato numerosi nuovi giocatori, ma si scontrò anche con la community per alcuni suoi comportamenti, come per esempio l’aver spinto la sua fanbase ad attaccare e aggredire altri giocatori nel gioco (e anche nella vita reale), o l’aver mandato in onda lunghe sfuriate contro il gioco e lo sviluppatore. Piuttosto che punire questi comportamenti, che infrangevano apertamente le linee guida del gioco (secondo le quali “le dispute si regolano in mare”), Rare arrivò addirittura a invitare Lazar a un livestream ufficiale della community nel 2019.

I problemi sono continuati anche in questo 2020, con lo streamer Pace22 che si sarebbe reso responsabile di aggressioni alla coppia che gestisce l’account SayHeyRocco. Dopo scambi di accuse, smentite, e l’intervento di Lazar che ha attaccato direttamente la coppia, SayHeyRocco è stato rimosso dal Partner Programme da Rare spingendo molti streamer ad abbandonare il gioco per solidarietà, parlando apertamente delle loro esperienze negative e delle aggressioni subite dalla community. In risposta a queste accuse un portavoce di Rare ha dichiarato:

“Abbiamo già implementato alcuni cambiamenti nel Partner Programme per assicurarci che la nostra community di creator rimanga uno spazio positivo e accogliente, e lavoreremo a più stretto contatto con i nostri partner per fare in modo che sia così.

Siamo impegnati nel supportare i nostri partner, streamer e creator LGBTQ+, la diversità non fa che arricchire la nostra incredibile community di pirati, e rende il mondo di Sea of Thieves molto più interessante e divertente da esplorare.

Come è riportato nel nostro Codice di Condotta, Sea of Thieves è un gioco per tutti, indipendentemente dall’età, dal genere, dalla razza, dalla sessualità, dalla nazionalità, dal credo o dalla disabilità. I pregiudizi di ogni sorta sono completamente inaccettabili. Continueremo a supportare e promuovere la nostra comunità di creator LGBTQ+ con le nostre attività nella community, all’interno del gioco, e con gli eventi che portiamo avanti con i nostri partner”

Quanto la Rare voglia tenere fede a queste dichiarazioni è però ancora tutto da vedere. La risoluzione di queste problematiche di tossicità e aggressività della fanbase è fondamentale, soprattutto dal momento che la community di Sea of Thieves è in continua crescita (20.000 giocatori in più negli ultimi sette giorni, stando a Benji-Sales). Non ci resta che aspettare per scoprire se questi problemi verranno risolti.