Non poco tempo fa, noi di GamesVillage.it abbiamo avuto modo di provare l’atteso titolo pubblicato da THQ Nordic, in sviluppo ormai da diversi anni. Parliamo di Aquanox Deep Descent, il quale verrà reso disponibile al pubblico in data 16 ottobre come esclusiva PC, ma in futuro arriverà anche per console. Più precisamente, è possibile acquistare una copia direttamente dalla piattaforma digitale di Steam.
Nel caso in cui non abbiate ancora letto la nostra prima esperienza con lo shooter-esplorativo-gioco di ruolo-acquatico, non preoccupatevi, visto che in questa introduzione cercheremo di darvi una prima infarinatura su ciò che ci aspetterà nel tenebroso universo di Aqua.
Nella creazione di Digital Arrow saremo infatti catapultati in un mondo distopico situato interamente nei fondali marini, dato che la superficie è divenuta in accessibile per colpa di tutte le guerre nucleari causate dalla razza umana. La trama prende spunto dalla serie di AquaNox, che a sua volta si è ispirata a Archimedean Dynasty (1996). Un bel rompicapo, non è vero?
Tuttavia, oggi non siamo qui per scervellarci sui vari percorsi che hanno portato l’opera interattiva ai nostri giorni. Bensì, ci ritroviamo in questa analisi volta a valutare i diversi aspetti di Aquanox Deep Descent. Di certo, riportare in auge una saga uscita per la prima volta più di 20 anni fa non è affatto compito facile. Chissà se il team di sviluppo sarà riuscito a soddisfare le nostre aspettative.
Aquanox Deep Descent ed il mondo di Aqua…
I più acuti l’avranno sicuramente capito, però noi lo diciamo lo stesso: sì, ci troviamo all’interno di un’installazione post-apocalittica. E come ogni mondo in rovina che si rispetti, non poteva di certo mancare la diffidenza che scorre tra tutti gli abitanti della ormai decadente razza umana. Attenzione perché non stiamo sminuendo questo aspetto, seppure sia un cliché, anzi dobbiamo ammettere che la gestione dei comportamenti tra i vari personaggi è ben fatta.
Ci viene costantemente ripetuto che non dobbiamo fidarci di nessuno ed è proprio vero. Non sarà raro vedere i nostri alleati divenire dopo dieci minuti i nostri più acerrimi nemici. Ciò diviene ancora più giustificabile se pensiamo al fatto che siamo localizzati negli abissi marini, dove anche un solo piccolo errore può portare al nostro annegamento.
Aqua è un universo cupo e tetro, in cui siamo immersi (letteralmente) in balia degli eventi più disparati. Non risulterà strano sentirsi indifesi e perennemente in guardia durante le nostre avventure all’interno della nostra fidata navicella. La fauna locale e le coalizioni umane sono sempre in agguato, mentre noi dobbiamo fare il possibile per conseguire il nostro obiettivo: salvare la razza umana. Semplice a dirsi, non troppo a farsi.
L’introduzione del team dei protagonisti è piuttosto interessante, così come quella dell’attuale civiltà. In breve, la nostra squadra è composta da inetti. I ragazzi sono stati raccolti da una scienziata al fine di realizzare lo scopo citato in precedenza, ragion per cui sono stati tutti ibernati per sopravvivere nel corso degli anni. Di conseguenza, nessuno dei sopravvissuti ha memoria di chi che era in passato e, soprattutto, com’era la vita di tutti i giorni prima delle innumerevoli catastrofi artificiali che hanno afflitto la Terra.
Indubbiamente ci troviamo davanti ad una costruzione narrativa semplice, che però riesce comunque ad imporsi come una storia interessante. Autore di questo successo è, paradossalmente, proprio la scelta di optare per un racconto semplice ma ben gestito e curato.
…Che poteva essere gestito meglio
Sfortunatamente, Aquanox Deep Descent non è esente da numerosi problemi e pecche, che ci hanno portato a ripensare sul suo valore complessivo. Infatti, sebbene abbiamo apprezzato il concept del mondo di gioco, non possiamo dire lo stesso riguardo come il suddetto sia stato progettato. Diverse aree esplorabili ci sono risultate estremamente simili, quasi da farci pensare che l’unico aspetto che differenziasse l’una dall’altra fosse la tonalità di colori utilizzata per quel determinato luogo.
I dungeon sono piuttosto scarni di contenuti, costringendoci ad uscire dai porti sicuri soltanto per compiere missioni principali e quest secondarie, ignorando il lato dell’esplorazione. Ma abbiamo da dire anche su queste due.
La Campagna è stata un po’ troppo breve per i nostri gusti. Vi basta pensare che in circa 1 ora e mezza di gioco avevamo già completato il 33% dell’opera interattiva. Per cui potete già immaginare la durata complessiva del tutto, compreso anche di quest. Inoltre, entrambe le tipologie di attività offerte sono estremamente ripetitive.
Ci ritroveremo sempre a dover completare circa tre tipi di obiettivi, dal proteggere un sottomarino amico dagli attacchi nemici, fino ad arrivare al classico percorso dal punto A al punto B e viceversa. Insomma, non vi nascondiamo che Aquanox Deep Descent non è uno di quei videogiochi che giocherete per più di due ore filate, a meno che non siete alla ricerca di un sonnifero.
Ritornando alle side quest, anch’esse soffrono dello stesso difetto delle principali, ma il loro effetto è raddoppiato. Se nella storia abbiamo un minimo di varietà, e in special modo un contesto interessante da seguire, le task opzionali che ci vengono parate dinanzi sembrano essere state aggiunte puramente come riempitivo. Si tratta di un semplice copia e incolla cambiando di volta in volta il luogo e il richiedente, magari variando un po’ i nostri avversari.
I nemici che vorranno farci la pelle non sono esenti da questo problema già citato, anche se dobbiamo dire che è solo in piccola parte rispetto agli altri aspetti. In questa sezione, avremmo preferito che ogni fazione giocabile avesse avuto a disposizione classi di sommergibili uniche, e non che venissero ridotte a mere re-skin.
Il sistema di combattimento e personalizzazione
Non tutto è perduto. Nonostante alcuni elementi di Aquanox Deep Descent lasciano davvero a desiderare, noi di GamesVillage.it non abbiamo potuto far altro che apprezzare il sistema di combattimento e la personalizzazione della nostra navicella.
Basta dare un piccolo sguardo alle immagini per capire lo stile di gameplay che il titolo offre. Ci troviamo difronte ad uno shooter, dove però siamo brillantemente all’interno di un veicolo. Diciamo “brillantemente” poiché i ragazzi di Digital Arrow sono riusciti perfettamente ad immergerci nei panni di un vero pilota incastrato in un sottomarino a sopravvivere. I movimenti sono ben gestiti e molte volte ci forniscono momenti di angoscia, proprio perché non dobbiamo dimenticare che stiamo pilotando un mezzo di trasporto, il quale ha i suoi pregi e difetti. Le armi messe a disposizione sono numerose ed ognuna di esse è adatta ad una specifica funzione. Non ci sarà mai un equipaggiamento migliore dell’altro, visto che ognuno di essi è ottimale se utilizzato contro uno specifico sfidante.
La gestione dell’HUD, puramente diegetica, è stata magistrale. Stiamo semplicemente constatando ciò che state già vedendo dalle foto, ma è chiaro come tutte le informazioni essenziali ci vengano reperite in maniera pulita. Gli sviluppatori hanno realizzato un’interfaccia in grado di sfruttare tutti gli spazi che un ipotetico sommergibile da guerra può offrirci, senza negare all’utente problemi di ordine e apprendimento dovuti ad una scarsa cura nei dettagli. Tutto ciò che ci serve sarà a portata di schermo. Le statistiche che necessitano di maggiore attenzione sono nella parte centrale, mentre man mano che scaliamo sui due lati troviamo tutte quelle “più secondarie”, fatta eccezione per le munizioni.
I colpi a disposizione si collegano alla personalizzazione, altro aspetto importantissimo in Aquanox Deep Descent e realizzato bene. Come abbiamo già detto per le bocche da fuoco, la nostra intera macchina da guerra avrà diversi componenti. Ogni pezzo ha un’efficienza maggiore o minore, in base all’utilizzo che vogliamo farne. Realizzare l’asset che più combacia col nostro stile di gioco è sicuramente un buon approccio per cominciare, ma dare più spazio alle esigenze richieste dal livello da superare lo è indubbiamente ancor di più. Ovviamente, non mancano opzioni di customizzazione puramente estetiche come il cambio di colore. Tuttavia la nostra attenzione è rivolta alla parte “funzionale”. Dovremo fare attenzione ai nostri caricatori: una volta consumati del tutto, saremo costretti a ritornare alla stazione più vicina e comprarli (o produrli noi stessi), se non vogliamo diventare cibo per pesci. L’utile si unisce al dilettevole, in un ottimo mix che ci spinge costantemente a riflettere su quale sia la migliore opzione per proseguire con la nostra avventura.
Per concludere, ricordiamo che Aquanox Deep Descent ha anche una modalità multigiocatore, ma non abbiamo avuto modo di provarla poiché, non essendo ancora uscito al pubblico, non c’era nessun altro giocatore disponibile a disputare una partita con noi.
Noi di GamesVillage.it abbiamo, tutto sommato apprezzato la fruizione di Aquanox Deep Descent. Crediamo che l’incipit narrativo, seppur semplice, riesca ad intrattenerci e a farci riflettere sugli orrori che l’essere umano è in grado di compiere verso sé stesso ed il pianeta. Il gameplay è sicuramente il comparto che è riuscito a trainare l’intera esperienza di gioco. Autore del suo successo è stato soprattutto il sistema di combattimento, costellato da uno shooting peculiare ed una gestione dei movimenti immersiva e ben congegnata. Secondariamente, la personalizzazione è un altro fattore che aggiunge profondità al tutto. Peccato per l’estrema ripetitività da cui sono afflitte tutte le missioni dell’opera interattiva, che ha reso il loro completamento noioso e a tratti frustrante. Le aree di gioco e in minor modo i nemici, soffrono anch’essi di un picco di riutilizzo. Avremmo indubbiamente preferito uno sviluppo diverso in queste sezioni sopracitate. Tuttavia, se cercate qualcosa con cui intrattenervi nell’attesa dei blockbuster che usciranno a breve, Aquanox Deep Descent potrebbe fare al caso vostro.