Nioh 2 Oscurità nella Capitale Recensione: DLC che vince non si cambia

NioH 2 Complete Edition

Un po’ in sordina, un po’ dimenticato da chi non sia stato catturato dalle voluttuose spire del brand, il secondo DLC di Nioh 2, intitolato Oscurità nella Capitale, è finito sotto la nostra lente da recensione. Che, speriamo, non sia una lente troppo deformante, dato che devo ammettere di apprezzare particolarmente il mix di atmosfere, gameplay e livello di difficoltà di Nioh 2 e DLC. I contenuti aggiuntivi rilasciati fino ad ora, Discepolo del Tengu e Oscurità nella Capitale, infatti, si sono entrambi rivelati due contenuti quasi imprescindibili per godere appieno del miglior Souls Like in circolazione. E all’appello ne manca ancora uno…

Nioh 2 Oscurità nella Capitale: esplorazione semplificata, combattimenti amplificati

Inutile dire che anche stavolta non sarà la narrazione a tenervi incollati al pad. Oscurità nella Capitale è un contenuto 100% ludico, che pur tentando di ricongiungersi con la storia principale del gioco ci riesce solo in parte, e attraverso collegamenti non sempre lineari e logici. Sfruttando i viaggi mentali nel tempo e nello spazio già usati e abusati nel franchise, Oscurità nella Capitale ci immerge in un altro importante periodo storico giapponese: il periodo Heian. Una sorta di rinascimento culturale dell’impero nipponico, che per l’occasione Team Ninja ha tramutato in un momento di sviluppo magico ed esoterico. Infatti, incontriamo nel nostro cammino diverse figure storico-mitologiche giapponesi, come il mago Abe no Seimei, o il guerriero Minamoto no Yorimitsu. Tuttavia, la loro presenza non fa altro che aggiungere folklore (pure interessante se preso singolarmente) ad un piatto, quello di Nioh 2, già strabordante e confusionario.

Meglio, molto meglio, concentrarci su quanto di buono il DLC ha da offrire lato giocabilità, partendo da un punto dolente del precedente DLC: l’esplorazione. Se da un lato è stato interessante e “diverso” muoversi in ambientazioni pericolanti e convolute come quelle di Discepolo del Tengu, è anche vero che abbiamo tirato più di un sospiro di sollievo avventurandoci in territori dal level design forse più scarno, ma decisamente più leggibile in Oscurità nella Capitale. Evidentemente, a volte less is more, il meno è il più, e quel che è stato tolto a livello di sforzo creativo nell’ambito level design si è tramutato in maggior effetto nello sviluppo di nemici e Boss più vari e divertenti da sconfiggere. In particolare una Boss Fight su tutte ci ha regalato un feeling “Anime” prepotente, ma non vogliamo spoilerarvi nessuno dei contenuti che troverete in-game. Anche perché, a fronte di un costo che rimane contenuto, anche la durata del DLC si assesta sulla medesima lunghezza, più o meno, del precedente. 

Questa mano può essere piuma, o può essere un Tirapugno

Determinante, come sempre, per allungare la permanenza dentro al Giappone maledetto dai demoni di Nioh 2 è il fattore rigiocabilità degli stage e delle missioni proposte, una decina in tutto. La componente Loot-based del Souls-like di Team Ninja infatti si arricchisce di nuovi spiriti guardiani, nuovi equip Divini ed Eterei, e, a tal proposito, di un nuovo tipo di arma: i tirapugni. Riempiendo un approccio al combattimento che in effetti mancava, i tirapugni offrono un feeling fisico (ma dai) e ci immergono ancor più di prima nei combattimenti, costringendoci a contatti ravvicinati, lunghe combo da eseguire con coraggio e determinazione, contrattacchi brutali e, al solito, altamente scenografici. “Sta mano po’ esse fero, o po’ esse piuma” diceva il camionista di Bianco Rosso e Verdone. Siamo sicuri che, nel caso del “fero“, anche lui avrebbe apprezzato i tirapugni aggiunti in Oscurità nella Capitale. Anche perché, lo ripetiamo, l’aggiunta di nuove tipologie di armi in Nioh 2 assomiglia più all’inserimento di una nuova classe con abilità e move-set complessi e stratificati da sbloccare, e padroneggiare, che a un semplice “nuovo equip” come potrebbe essere in souls-like più tradizionali.

Nioh 2 Oscurità nella Capitale Recensione

Sia che scegliate (ve lo consigliamo assolutamente) di tentare a combattere con il nuovo tirapugni, o che restiate fedeli al vostro equipaggiamento da end-game, le sfide di Oscurità nella Capitale non sono da sottovalutare. Proseguendo sulla stessa scia del gioco base e del precedente DLC, anche questo è caratterizzato da un’escalation di difficoltà che prosegue sulla falsariga esponenziale già tracciata. Anche se stavolta l’impressione è che sia stata rifinita con più attenzione la mescolanza di “difficoltà tecnica” e “difficoltà artificiale”, risultando in nemici e Boss sempre più che ostici e violenti, ma meno “ingiusti” che in passato. La soddisfazione, quindi, ha solo da guadagnarci, dato che ogni vittoria conquistata, magari con qualche tentativo in meno che in passato, sarà però una vittoria il cui merito risiede decisamente di più nelle nostre capacità combattive. Attenzione, perché questa impressione che abbiamo, che ho avuto, potrebbe essere dovuta una maggior compatibilità personale con i move-set di questo particolare DLC. Del resto, Nioh 2 ci ha abituato a move-set tanto vari, estrosi e diversi, che non è strano se un Boss che a me ha richiesto, che so, 20 tentativi, per qualcuno sia risultato tanto semplice da abbatterlo in 5. E viceversa, ovviamente.

Come divertirsi soffrendo

In generale, però, non avete da temere. O forse sì: ed è questo il bello. Nioh 2 Oscurità nella Capitale è un DLC coerente con la produzione di Team Ninja finora, e come tale è un aggiunta di grandissimo valore ludico, scenografica, curata e rifinita in ogni aspetto trattato in questa recensione; soprattutto, difficile quanto basta per soddisfare chi non ha proprio voglia di semplificarsi la vita. Nel più caratteristico degli approcci soulistici, inoltre, il DLC permette addirittura di modificare il rapporto difficoltà-premio con uno strumento: la Pietra della Contrizione. Avete presente l’anello di Dark Souls che aumenta i danni subiti dagli avversari? Combinatelo con l’anima (non oscura) loot-based di Nioh ed ecco che avete una magnifica Pietra della Contrizione; l’oggetto aumenta la difficoltà gradualmente, mano a mano che procedete nelle ambientazioni e nelle missioni, aumentando di pari passo danni subiti, intelligenza degli avversari, ma anche rarità e quantità di loot droppato dopo ogni vittoria. E se ancora non vi basta (magnifici perversi quale siete e sono) potete cimentarvi con il New Game Plus “Il Sogno del Saggio”. Che, se volete la mia, troppo saggio non è, visto quanto impegnative diventano le missioni nel corso della campagna NG+. Ma vabbè.

Nioh 2 Oscurità nella Capitale è un contenuti aggiuntivo di qualità eccezionale, che non deluderà e non può mancare nelle librerie di tutti coloro che si sono affezionati tanto al souls-Like di Team Ninja da preferirlo all’originale di From Software. E, possiamo dirlo serenamente, ne hanno ben donde. Nioh 2 e i due DLC, che diventeranno 3, hanno costruito e stanno costruendo un pilastro parallelo a quello dei Souls originali, solido al punto da sostenersi sulle sue gambe. E se, magari, questa affermazione non vi suona nuova, è perché già nella recensione del precedente DLC potrebbe essermi scappata di bocca. Ma il bello, sta proprio nella certezza, contenuto dopo contenuto, che Team Ninja non si sta smentendo. E nel mercato videoludico attuale, non è un fattore da sottovalutare. Anche senza eccessivi virtuosismi e variazioni sul tema, insomma, il DLC di Nioh 2 resta fedele agli standard qualitativi a cui siamo abituati. E non potremmo esserne più felici. Mazziati, sì, ma anche felici.

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.