Mi trovo di nuovo davanti al microfono ancora una volta per parlare di un gioco musicale. Questa volta è il turno di Let’s Sing 2021, sviluppato come sempre da Voxler e pubblicato da Ravenscourt su Xbox One, Nintendo Switch e PlayStation 4, che anche questa volta è la console che mi ha permesso di saggiare le mie (scarse) capacità canore. Ci eravamo lasciati qualche settimana con l’omaggio alla storia dei Queen, con la sua buona selezione di tracce ma anche con i difetti canonici della serie Let’s Sing. Ora si ritorna nel filone annuale di questo rhythm game con la convenzionale anima da karaoke interattivo, la vena party game mai nascosta e la sua selezione musicale su licenza.
Quanto Let’s Sing 2021 possa aver stravolto o confermato le sue regole del gioco, o meglio quelle del canto, lo scopriamo in questa recensione realizzata come detto sulla console Sony, che oramai rappresenta la old gen, e sfruttando un microfono USB semi-professionale. Quest’ultimo particolare si dimostrerà indispensabile per comprendere il modo con cui si è potuto testare le potenzialità del prodotto.
Let’s Sing 2021: tra leggende e polli
Nei giochi musicali è difficile instillare una base convincente su cui fondare il single player. La serie di Let’s Sing ci ha provato nel tempo ma non è mai riuscita completamente a creare un’infrastruttura adeguatamente solida da dare un valore aggiunto. Per questo capitolo 2021 gli sviluppatori ci hanno provato ancora mettendo in campo la modalità Legend. Si tratta in estrema sintesi di un piccolo percorso per un solo giocatore che permette di affrontare varie brevi sfide progressive per completare obiettivi e livelli successivi. Sfide che sono un mix di tutti i minigiochi e varianti disponibili nelle altre modalità. Una parte in più che i solisti apprezzeranno sicuramente.
Accanto a questa novità da “one man show” c’è tutto il corollario di modalità multigiocatore fino a 8 giocatori (i microfoni sono solo quattro) che si propone come anima della festa di Let’s Sing. Giocare a squadre o fare un bel duetto per provare la propria affinità canora con una persona dà sempre le sue divertenti soddisfazioni, tutte modalità che offrono quel piacevole, ma breve, momento di svago conviviale. Ci sarebbe da menzionare il nuovo minigioco Pop Chicken aggiunto nella modalità party, ma la sua presenza non aggiunge realmente nulla di nuovo se non qualche colorato pollo a schermo e una sfida a suon di intralci che non offre nulla che faccia davvero la differenza.
Il microfono USB è indispensabile
Non è cambiata per nulla invece l’ossatura dei menu di gioco, sempre minimale nella struttura e negli elementi e con le già apprezzate (o odiate) tonalità di colori acide tipiche degli anni ‘80. In alcuni casi i passaggi tra una schermata e l’altra sono davvero molto lenti e diluiti. La vivacità dei colori ha il chiaro obiettivo di spingere anche visivamente verso un’atmosfera festaiola e non troppo seriosa e l’assenza di orpelli rende la navigazione adatta anche a chi non gioca quotidianamente. C’è l’online ma non rappresenta la parte centrale dell’esperienza di gioco e non è sviluppato come la parte offline anche se si difende bene.
Un discorso a parte lo meritano le periferiche con cui si giocare questo Let’s Sing 2021. Come detto all’inizio per cantare ho usato un microfono USB esterno dalla qualità leggermente superiore alla media, intervallando il suo uso con quello di un paio di cuffie da gaming USB con microfono integrato e con l’applicazione per smartphone che si collega a gioco. Meglio evitare di utilizzare quest’ultima la cui stabilità e capacità di captare la voce sono davvero altalenanti. La periferica cablata ha un ritardo minore da compensare con le impostazioni e una qualità maggiore dell’audio che può passare anche dalle casse insieme a quello del gioco.
Artisti contemporanei: che sfida!
Una buona periferica sarà necessaria anche perché la lista delle canzoni su licenza disponibili, 30 inizialmente ampliabili con i DLC, è andata a pescare in un repertorio di successi che a livello tecnico sono difficili da cantare. Billie Eilish, Dua Lipa, Linkin Park sono solo alcuni degli interpreti di una tracklist che risulta in molti casi adatta a un pubblico la cui voce riesce a raggiungere note molto alte e femminili. Pur essendo abbastanza permissivo nel captare l’intonazione, in molti casi ci si trova molto in difficoltà a seguire il ritmo e la partitura dei brani che in più di un caso hanno delle parti tendenti al rap (quindi rapidissime) e note particolarmente complesse da modulare.
Una sfida quindi ardua forse più del previsto soprattutto perché le canzoni prese sono tante prese dagli ultimi 5 anni mentre le poche provenienti da anni precedenti sono meno vivide nella mente. Ovviamente quando si valuta una lista di brani da cantare incide molto il gusto personale, ma è innegabile che abbiano ottenuto licenze di molte canzoni di tendenza di quest’ultimo periodo che i più giovani apprezzeranno. Non ci sono canzoni italiane, ma è normale poiché in questo periodo la musica del nostro paese non è particolarmente popolare al livello internazionale.
Let’s Sing 2021 è un gioco per i tempi e i giocatori moderni, per quelli giovanissimi che seguono la musica di oggi, lasciando quasi zero spazio a classici memorabili del passato. L’aggiunta della modalità Legends, che mescola un po’ tutte le altre modalità è un’aggiunta che spezza un po’ il ritmo del more of the same a cui siamo abituati. Purtroppo però quella è l’unica differenza con l’impianto di gioco già visto. Nessun’altra novità. La scelta delle canzoni è andata a pescare alcune grandi hit contemporanee che tuttavia sono molto spesso più ostiche di quello che si può pensare. Va bene quel po’ di online che c’è, ma questo Let’s Sing come tutti gli altri va giocato con atmosfera di convivialità e di festa, due aspetti della vita umana che in questi tempi di pandemia sono difficili da realizzare, per ora. Si dovranno attendere giorni migliori per cantare insieme.