DOOM, come dimenticarsi di uno degli sparatutto in prima persona più memorabili della storia dei videogiochi? Credo sia difficile non ricordarsi quando l’opera fu realizzata tanto tempo fa, eppure, ancora oggi, c’è la portiamo nel cuore nonostante siano passati tutti questi anni dalla sua nascita primordiale. DOOM, nel corso del tempo, ha ricevuto diversi capitoli e reboot, come quello ricorrente nel 2016, dando inizio ad una nuova era fiorente per la produzione, esattamente con quanto accadde con Wolfenstein. Insomma, potete capire da soli che il titolo è stato fondamentale per l’intera Game Industry, creando intorno a sé una community solida e fedele, che non ha certamente perso l’entusiasmo di fronte a questo gran opera multimediale che è per l’appunto DOOM. Ebbene, DOOM Eternal, il nuovo capitolo della saga reboot è uscito da diverso tempo su PC, Xbox One, PlayStation 4 e Google Stadia, ma solo l’8 dicembre 2020 è riuscito ad approdare su Nintendo Switch, la console ibrida di casa Nintendo. Vediamo se in questa versione il DOOM Slayer saprà regalare gli stessi momenti presenti nell’edizioni precedentemente citate. Inoltre, ricordiamoci anche che alcune figure hanno lasciato id Software, come il compositore delle colonne sonore del titolo Mick Gordon, il quale se ne sente la mancanza e sicuramente influirà sul futuro dell’opera. Detto ciò, Buona Lettura!
DOOM Eternal: demoni e sangue
DOOM Eternal sancisce il ritorno del DOOM Slayer (nei primi Doom soprannominato DOOM Guy), ed è qui che notiamo il carnefice dei demoni più cattivo che mai, pronto a sbaragliare ogni orda demonica che si troverà sul proprio cammino. Qui, a differenza del precedente capitolo, non ci troviamo più su Marte ma bensì sulla Terra, devastata proprio da quest’ultimi. Il DOOM Slayer dovrà cercare di salvare tutto quello che di poco è rimasto dell’umanità e cercare ad impedire ad ogni costo l’annientamento dello Terra in cui saranno presenti anche dei “frammenti” riguardanti il passato del protagonista. Nel corso della campagna principale, l’utente dovrà uccidere i 3 sacerdoti e trovare l’ubicazione delle entità che vanno oltre ad ogni minima comprensione del DOOM Slayer, ma egli deve fare un unica cosa: ucciderli senza pietà. Seppur la trama non è mai stata la portata principale della produzione, qui notiamo una narrazione più marcata rispetto al passato e una campagna decisamente d’impatto, capace di tenerci incollati per diverse ore, questo ovviamente dipende dalla difficoltà scelta dal player stesso, poiché DOOM è sempre stato un prodotto parecchio ostico da portare a termine, soprattutto gli ultimi, grazie ai quali hanno introdotto le difficoltà Incubo e Ultra-Incubo, regalando al fruitore una sfida letteralmente demoniaca, ma stimolante al contempo stesso. Uno degli elementi vitali della produzione è sicuramente il gameplay, e molti hanno sostenuto che questo DOOM Eternal fosse un More of the Same del precedente capitolo, ma non è per niente così, e questo si avverte dai primi attimi di gioco.
DOOM Eternal ha delle peculiarità che lo contraddistinguono dal capitolo precedente, come l’introduzione degli scatti nelle quattro direzioni: avanti, sinistra, destra e dietro. Questa opzione non sarà disponibile da subito precisiamolo, ma nelle prime ore di gioco potrete sfruttare tale aggiunta, grazie al quale fornisce una maggiore verticalità all’impianto ludico della produzione stessa. Ovviamente, in aiuto al comparto appena citato sono presenti le diverse armi presenti nel titolo, le quali rappresenteranno un’arsenale formidabile per riuscire ad affrontare qualsiasi scontro secondo le nostre esigenze. Ovviamente, come il capitolo precedente, le bocche da fuoco presenteranno due modalità di fuoco o, per meglio dire, due caratteristiche ben distinte tra loro, ad esempio lo shotgun potrà sparare una raffica continua oppure sarà possibile sparare delle granate adesive ai propri demoni. Queste si riveleranno fondamentali poiché ogni demone avrà delle debolezze proprio in merito a queste opzione delle vostre armi appena citate. Parlando proprio di gameplay, la versione Switch aggiunge ancora più elementi, grazie proprio al giroscopio, migliorando considerevolmente l’esperienza di gioco.
Rip and Tear
Inoltre, su DOOM Eternal saranno disponibili diverse opzioni per migliorare il proprio DOOM Slayer, come ad esempio le rune, rendendoci difatti dei formidabili carnefici. La produzione si sposa perfettamente tra meccaniche di gioco classiche e lo stesso core gameplay, il quale è studiato appositamente per non rendere noiosa l’avventura principale della produzione targata id Software. In aggiunta, abbiamo anche un level design decisamente ispirato e funzionale, d’altronde si uniscono anche delle sezioni platform. Quest’ultime si sono rivelate decisamente divertenti, seppur spezzano la freneticità generale che circonda DOOM Eternal, sicuramente delle sequenze dove l’utente può rilassarsi per prepararsi al successivo scontro. Uno dei tanti aspetti importanti da tenere in considerazione quando si gioca all’opera, soprattutto ai livelli più difficili, sono i pattern d’attacco dei nemici. Quest’ultimi ricopriranno un ruolo fondamentale ed impararli vi salverà in innumerevoli occasioni. Quindi, appena potete, studiate i movimenti dei nemici compresi i loro attacchi e vedrete che nessuno potrà ostacolarvi nel vostro cammino. Insieme a ciò, ogni demone avrà dei punti deboli che potrete usare a vostro vantaggio per riuscire a sfoltire le orde dei nemici nel più breve tempo possibile, e considerate che solo alcune tipologie d’armi potranno servire a questo scopo. Ad esempio, i Pinky saranno vulnerabili se attaccherete quest’ultimi alla coda o ai Revenant, i quali invece basterà distruggere i due cannoni posti sulla loro schiena. Insomma, in DOOM Eternal il gameplay è posto ai massimi livelli, con meccaniche ed elementi che vanno imparati se l’utente vorrà riuscire ad andare avanti.
Prima avevo citato il level design e, seppur abbiamo viscerato appieno determinati aspetti, in DOOM Eternal sarà possibile trovare determinati segreti, i quali saranno sparsi nella mappa di gioco. Alcuni di essi fungeranno da collezionabili, mentre altri serviranno ad altri scopi, ma fidatevi: perlustrate ogni centimetro dell’intera area circostante e vedrete che riuscirete a scovarli. Piccolo consiglio della domenica: non andate a visionare dei video guida su YouTube, altrimenti vi rovinerete il gusto della scoperta e non solo. In più, dato che ai The Game Awards 2020 purtroppo la produzione non ha vinto alcun premio, ne voglio dare uno io personale, nel merito del Sound Design. Sono rimasto piacevolmente capitolo da questo fattore in DOOM Eternal, in cui ogni minimo suono e pensato alla perfezione e si sposa pienamente con il gameplay. Quello che voglio dire e che se farete attenzione a determinati suoni, mediante l’arsenale a disposizione del DOOM Slayer potrete effettuare degli attacchi al momento giusto se avrete un tempismo perfetto, così facendo potrete addirittura stordire dei nemici, o meglio ancora, neutralizzarli del tutto.
DOOM Etrnal: 30 fps e 720P su Nintendo Switch
Seppur la versione Nintendo Switch rappresenti difatto la versione meno performante su cui puntare, ebbene fare qualche piccolo appunto. Considerate che al livello hardware, Nintendo Switch non può certamente competere con console come PlayStation 4 e Xbox One, eppure sono rimasto piacevolmente soddisfatto dalla resa grafica che Panic Button è riuscita a garantire con la console ibrida targata Nintendo. Tra l’altro, l’azienda non è certamente nuova nel campo dei porting sulla piattaforma, poiché ha già contribuito a dare alla luce opere come Wolfenstein II The New Colossus, Wolfenstein Youngblood e DOOM del 2016. Ovviamente, il meglio di sé lo offre senza alcun dubbio in modalità dock, dove vengono toccati i 30 fotogrammi al secondo, dove invece sulle console old gen targate Microsoft e Sony Interactive Entertainment sono presenti i 60 fotogrammi al secondo. Però, devo ammettere che non mi è mai capitato di riscontrare dei cali di fps anche nelle situazioni più caotiche. Inoltre, la risoluzione è impostata sui 720p nella maggior parte del tempo, però, Panic Button ha preferito adottare una risoluzione adattiva, la quale scalerà di risoluzione in base proprio alla scena, e questo si nota soprattutto in modalità portatile, presentando un peggioramento dell’immagine in alcune situazione ma mantenendo saldamente i 30fps. Tutto sommato, dobbiamo ammetterlo senza peli sulla lingua: Panic Button ha fatto decisamente un miracolo con questa versione Switch dedicata a DOOM Eternal, mai mi sarei aspetto una qualità del genere su tale piattaforma.
DOOM Eternal su Nintendo Switch è veramente un piccolo miracolo. Panic Button ha fatto un lavoro ineccepibile sulla realizzazione del porting. Il frame rate rimane incollato sui 30 fotogrammi al secondo e la risoluzione rimane ancorata ai 720p nella maggior parte delle occasione, anche se, quest’ultime situazione si verificano meno in modalità portatile. Intraprendere questo viaggio con il DOOM Slayer e uccidere ogni demone che si intromette sulla propria strada potrebbe fare a caso vostro, a patto che abbiate solo e unicamente come piattaforma Nintendo Switch, altrimenti considerate l’acquisto di un’altra versione. Insomma, quello che ci rimane da dire è solamente questo: RIP AND TEAR.