Xbox Series S: i devs di Super Meat Boy si esprimono

Xbox Series S

Sin da prima del suo debutto, Xbox Series S è sempre stata una delle console al centro di molteplici discussioni. Chi da un lato, dice che potrebbe rallentare la next-gen di Microsoft, chi dall’altro, arriva a concludere che non darà alcun problema in futuro. Questo, ovviamente, deriva dalla minor potenza della “sorella” minore di Xbox Series X, ove quest’ultima mostra i muscoli e la prima, invece, è pensata decisamente ad un mercato diverso.

Ora, altri sviluppatori si fanno avanti nel dire la loro e, tra questi, troviamo Tommy Refenes, co-creatore di Super Meat Boy e attuale lead designer del sequel diretto Super Meat Boy Forever. Di recente, parlando ai microfoni di GamingBolt, Refenes ha affermato che, nonostante la console “soffrirà” di sacrifici per quanto concerne il framerate e risoluzione, avere titoli che gireranno a 1440p e 60 fps è ancora un ottimo affare (questo è quanto Microsoft ha promesso, almeno), aggiungendo poi che, quando Series S arriverà sul punto di mostrare i suoi punti deboli, sarà verso la fine di questa nuova generazione di console.

Si, credo riuscirà a mantenere il livello tecnico di questa generazione. Cioè, probabilmente si avranno minori effetti a schermo, qualche ombra meno definita qua e là, qualche pozzanghera meno riflettente ma riuscire ad avere un titolo che funzioni bene a 1440p e 60FPS è ottimo. Potrebbero esserci differenze molto visibili tra 5-8 anni, ma in quel tempo anche Xbox Series X e PlayStation 5 saranno vicine al loro ciclo vitale, se non saranno già state sucrlassate dalle loro prossime generazioni.

Microsoft stessa sembra molto confidente riguardo Xbox Series S e di cosa essa sarà capace di fare. Non ci resta che attendere e vedere come andranno le cose per la scelta economica di questa generazione, la quale ha anche ricevuto un nuovo controller, come potete vedere qui.

Xbox Series S

 

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.