Alzi la mano chi nelle ultime ore ha avuto modo di seguire (o comunque di recuperare) il Resident Evil Showcase, programmato già da un po’ da Capcom per mostrare il suo nuovo tripla A in arrivo nella prima metà del 2021. Naturalmente ci aspettiamo una risposta affermativa: noi l’abbiamo seguito per voi, ed è per questo motivo che state leggendo l’anteprima dedicata a Resident Evil Village. Il progetto ha già avuto modo di presentarsi in tutte le sue ambizioni, e con i dovuti legami con il resto del franchise; e non è tutto, perché come ciliegina sulla torta Capcom ha anche rilasciato una demo (Maiden) attualmente disponibile solo su PlayStation 5. Che fortuna averne una in redazione, non trovate? Vediamo allora perché e percome dovreste subito metterla in download, e perché e percome dovreste aggiungere Resident Evil Village alla vostra lista dei desideri su console (o PC).
Resident Evil Village: le novità emerse dal trailer e dal gameplay
L’evento principale del Resident Evil Showcase è stato l’arrivo del nuovo trailer dedicato all’ultimo capitolo della serie, l’attesissimo Resident Evil Village (cioè Resident Evil VIII nella numerazione ufficiale). Sapevamo già che Capcom aveva progetto il nuovo appuntamento come un sequel diretto di Resident Evil Biohazard (Resident Evil VII, pubblicato su console e PC nel 2017) ma non ci aspettavamo così tanti riferimenti (alcuni dei quali molto “intensi”, per usare un eufemismo). Dato che la visione del trailer è imprescindibile per comprendere appieno le considerazioni di questa anteprima, vi ricordiamo che potete trovarlo poco più avanti: correte a vederlo, e poi tornate qui a leggere.
Passiamo ai contenuti. Innanzitutto il nuovo trailer di Resident Evil Village offre una bella panoramica sugli ambienti di gioco, suggestivi e sufficientemente inquietanti. Pare di trovarsi nella trasposizione videoludica del Dracula di Bram Stoker (parliamo del romanzo, ovviamente, delle bene precise atmosfere del romanzo), condite dai dovuti eccessi delle produzioni gotiche più recenti (sangue, sangue e perché no? Ancora sangue); il tutto con un pizzico di claustrofobia all’Amnesia, che non fa mai male. Ad oggi sappiamo (e il trailer lo ha riconfermato) che l’avventura principale di Resident Evil Village avrà luogo su montagne innevate, più specificamente in un villaggio maledetto con annessa magione – castello signorile, dove abita la bella vampirona su cui hanno insistito gli sviluppatori nelle ultime settimane (il marketing è marketing).
Ma il breve filmato si è rivelato prezioso anche per altri motivi: dare un’occhiata agli ambienti interni della magione, dato che in precedenza ci si era focalizzati maggiormente sulle casupole abitate da pseudo licantropi; e soprattutto mostrare i nemici contro i quali dovrà vedersela Ethan Winters. Esatto, il protagonista del precedente Resident Evil VII, tornato in azione per cause di forza maggiore. Al di là della bella e letale Lady Dimitrescu, donna vampiro alta probabilmente quanto un armadio, Resident Evil Village vanterà tra gli antagonisti principali anche le sue “sorelle”, gli abitanti del villaggio, poi ancora una sorta di streghe armate di roncola, e chissà quante creature ancora. Pensiamo alla foresta che circonda le montagne, pensiamo a quella specie di zombi che si è vista nei sotterranei… e chiaramente il bestiario potrebbe trovarsi ancora solo a metà. Ah… per non farci mancare nulla, c’è anche un mercante, anche se a differenza di quello di Resident Evil 4 si presenta “leggermente” più imponente!
Non è ancora tutto: gli sviluppatori si sono sbottonati su alcune delle novità più importanti previste per Resident Evil Village. Innanzitutto il sistema di combattimento consentirà sì un approccio offensivo contro i nemici (non dovrete solo e soltanto nascondervi) ma con la possibilità di “parare” i colpi in arrivo, limitando così i danni; elemento strategico in più, certamente gradito. Il ritrovato inventario (direttamente da Resident Evil 4) consentirà poi non solo di raccogliere varie tipologie di armi ed oggetti, ma anche di accedere a quello che sembra un discretamente profondo sistema di crafting. Trovare elementi combinabili, dunque, si rivelerà fondamentale: a questo proposito, Capcom consiglia di tenere sempre a portata di mano il coltello del protagonista, con cui frantumare tutti gli oggetti distruttibili, per vedere se nascondono dei segreti. Se tutto questo non vi basta, sappiate che il buffo (o sarebbe meglio dire grottesco?) personaggio del Duca (il mercante sopra citato) sarà pronto a vendervi ogni genere di mercanzia, dai proiettili agli strumenti curativi; e che per proseguire all’interno di determinati scenari avrete bisogno di risolvere dei puzzle ambientali. Sulla loro complessità, però, non possiamo ancora pronunciarsi, dato che non si è visto praticamente nulla.
Un po’ di trama
Capcom ha scelto di fornire in modo molto lacunoso i dettagli della trama principale di Resident Evil Village, e questa è chiaramente una decisione adeguatamente ponderata: altrimenti verrebbe meno il piacere della scoperta; andiamo, chi ha voglia di rischiare la pelle tra castelli, villaggi e mostri, sapendo già dove si vuole andare a parare? Ma i riferimenti del trailer hanno già stuzzicato anche più del dovuto i fan. Perché un anziano Chris Redfield, all’apparenza psicologicamente instabile, ha ucciso Mia, la moglie di Ethan Winters così faticosamente recuperata? Quale missione è cominciata, in grado di portare i due in un ambiente così crudele e mostruoso? Quale ruolo rivestirà Rosemarey (e anche qui attenzione al citazionismo letterario, al romanzo Rosemery’s Baby), la bambina di Ethan e Mia, alla quale tutti sembrano interessati?
Ma c’è una sequenza ancora più importante, nel trailer in questione. In essa si vede Lady Dimitrescu impegnata in una telefonata con tale Madre Miranda (che a quanto pare riveste dunque un ruolo molto più prestigioso e rispettato del suo; o forse è semplicemente più potente come demone): la Lady avvisa l’amica che Ethan è riuscito a scappare e che sta causando non pochi problemi alle sue “sorelle” (cioè alle altre vampire che vivono con lei). Infine, Dimitrescu accetta di continuare con il piano, perché il “rituale” è troppo importante per lasciar perdere. Sono dettagli che ovviamente hanno bisogno del lancio finale della produzione prima di essere discussi.
Resident Evil Village: abbiamo provato la demo Maiden
Le scelte di marketing hanno spinto Capcom a rilasciare la prima demo di Resident Evil Village esclusivamente su PlayStation 5, ma pare che nel prossimo futuro sia destinata ad approdare anche altrove. E ci mancherebbe, considerando che in media solo una persona su otto possiede già la nuova console Sony. SI tratta peraltro di una demo atipica rispetto a quella che sarà la versione definitiva del nuovo capitolo del franchise: il protagonista (la cui identità resta ignota, sembra un semplice prigioniero di Lady Dimitrescu) non può difendersi né attaccare, ma solo raccogliere gli oggetti dello scenario, interagire con l’ambiente circostante e accovacciarsi.
Ciò potenzia notevolmente la carica ansiogena della brevissima demo (una ventina di minuti bastano per portarla a termine, anche procedendo con molta calma): lo scopo dell’offerta è cercare di capire dove ci si trova, come sopravvivere e soprattutto come fuggire il più presto possibile, possibilmente incolumi (aspetta e spera). Maiden (“fanciulla”, traducendo approssimativamente, e sul finire della demo capirete perché) è una demo strutturata in modo perfettamente equilibrata in due diversi momenti: quello dei sotterranei e quello del castello gotico vero e proprio. Atmosfere e situazioni cambiando tra l’uno e l’altro, ma non cambia la finalità: fuggire. Si comincia da un luogo che rappresenta la claustrofobia allo stato puro: imprigionato in una cella di un sotterraneo, il protagonista deve riuscire a mettersi in salvo. L’ambiente lascia già presagire l’esito: sangue ovunque, cadaveri, strumenti da tortura, e dettagli ancora più angoscianti che è meglio non svelare in anticipo. Il tutto condito con una progressione lenta, un’esplorazione minuziosa e la giusta dose (ma parca) di jump-scare.
Tuttavia la demo di Resident Evil Village non vuole mostrare il gameplay definitivo del titolo, piuttosto il suo comparto artistico e le potenzialità tecniche sulla nuova home console Sony: vi riesce perfettamente. Al di là di un colpo d’occhio eccezionale e di una cura nei dettagli e nell’illuminazione francamente poco credibili su vecchia generazione, l’attenzione per l’atmosfera in sé è stato evidentemente il primo obiettivo di Capcom: a questo punto non vediamo l’ora di esaminarla nell’intero titolo. Il castello gotico della Romania è ricco di particolari perturbanti, e le note fuori posto (proprio per questo angoscianti) vi aspettano dietro ogni dove. Fatti salvi questi elementi positivi, però, la demo è anche brevissima, né ha mostrato nulla di davvero innovativo nella formula di gioco di Resident Evil: avremmo preferito che si osasse di più. Ma forse ve ne sarà il tempo in seguito.
Resident Evil Village vuole stupire e coccolare i giocatori, riproponendo la formula del franchise riconfermata come vincente già da Biohazard: e come farne un torto a Capcom? Bisogna però capire quale sarà la direzione della sua originalità (se vi sarà un’originalità di fondo): solo negli ambienti? solo nella trama che ritira fuori dal cilindro celebri personaggi? in entrambi? e cosa accadrà invece al gameplay, dove abbiamo almeno notato la felice reintroduzione dell’inventario? Risponderemo a queste domande non appena possibile. Intanto vi basti sapere questo: angoscia e paura stanno per tornare. Ah, e dovreste mettere in download non appena possibile la demo su PlayStation 5, dopo esservi muniti di un bel paio di cuffie. Buona fortuna.