Guilty Gear Strive Provato: pugni fiammeggianti nella beta

Guilty Gear Strive

Un anno fa, vi abbiamo proposto sulle nostre pagine il provato della Closed Beta di Guilty Gear Strive (che potrete recuperare QUI), dove abbiamo potuto avere un assaggio dell’ultimo ed esaltante picchiaduro in arrivo da casa Arc System Works. Se questo nome vi è nuovo, vi basterà sapere che sono le menti dietro alle clamorose animazioni di Dragon Ball FighterZ, Granblue Fantasy Versus, Kill la Kill: If (QUI per la recensione) e tanti altri fighting game approdati su console e PC nel corso degli anni. Dopo il nostro primo appuntamento con l’ultimo capitolo previsto per la saga di Guilty Gear, abbiamo riportato diverse problematiche che evidenziavano alcune debolezze dell’infrastruttura online, difetti perlopiù riconosciuti dalla community i quali hanno spinto al talentuoso team di posticipare l’uscita fino al 9 aprile 2021, giorno in cui Strive approderà su PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.

Che si tratti di pandemia o meno, durante l’accesso anticipato dell’Open Beta che ricordiamo, è disponibile solamente per gli utenti registrati e selezionati, abbiamo notato come il tempo ulteriormente impiegato abbia dato i suoi frutti, trovando miglioramenti generici per l’esperienza di gioco nonostante qualche piccolo intoppo durante il percorso. Dopo aver scambiato i pugni online e offline, possiamo finalmente parlarvi di Guilty Gear Strive in questo nuovo provato.

Guilty Gear Strive

Guilty Gear Strive: secondo round!

Guilty Gear Strive nel suo primo appuntamento in formato Closed Beta ci stupì non poco: dopotutto l’evoluzione della tecnica di Arc System Works si nota clamorosamente, tra animazioni sempre più realistiche, fluide e naturali e spettacoli visivi date dal gameplay. Nonostante l’estetica sarà uno dei punti di forza della produzione, la quale attirerà un pubblico sempre più curioso aldilà degli appassionati del picchiaduro, lo scambio dei pugni ha la massima priorità, ed è ciò su cui ci focalizzeremo in questo provato. Un anno dopo, com’è migliorato il titolo? Innanzitutto abbiamo potuto scorgere diverse modalità di gioco che saranno disponibili nel prodotto completo, come l’arcade o la modalità missioni, mentre torna l’utilissima modalità dedita all’allenamento, utile sia per i neofiti che per i veterani per apprendere e rafforzare le basi del sistema di combattimento. Al contrario della Closed beta, il titolo è stato reso ulteriormente accessibile, abbassando di buon grado i requisiti d’accesso per poter godere del prossimo picchiaduro del team giapponese. Difatti, i tutorial proposti – al momento – sono fruibili in piena tranquillità, con spiegazioni realizzate ad hoc per ogni singola combo di ciascun combattente, affidando nelle mani dei giocatori uno strumento utilissimo per imparare a giocare senza dover ricercare ulteriori consigli. Insomma, in questa occasione, Arc System vuole prendersi cura della propria community, e spingere gli interessati ad affacciarsi in questo panorama ludico dandogli la possibilità di poter imparare con pratici suggerimenti e video posti nell’elenco delle mosse. Rendere accessibile ad un pubblico ancor più vasto un prodotto proiettato verso il competitivo non è mai troppo semplice, e la strada intrapresa da Granblue Fantasy Versus può essere un modo come altri per spingere soprattutto agli utenti titubanti di provare una nuova esperienza proprio con Guilty Gear Strive.

Sottolineato questo aspetto, che riteniamo essere fondamentale, nell’Open Beta abbiamo messo mano su un roster combattenti arricchito da nuovi personaggi utilizzabili, tra cui Nagoriyuki, Zato-1, Millia Rage, Giovanna e Leo Whitefang, ognuno dei quali, propongono degli stili di combattimento ben diversificati. Abbiamo notato come anche il gameplay abbia subito dei piccoli cambiamenti, a partire dal bilanciamento dei danni che rendono gli incontri più avvincenti, eliminando dunque quelle situazioni in cui era possibile terminare un round in una manciata di secondi. Anche l’esecuzione delle combo vede una diminuzione dei colpi massimi che vedremo su schermo: Strive punta ad offrire azioni brevi, rapide, letali, spettacolarizzate dalla qualità grafica e tecnica di cui può vantare il titolo. Dunque non troveremo quelle combo ultra complesse di Dragon Ball FighterZ, né tanto meno sarà necessaria una laurea in picchiaduro per poter competere online, dato che a farla da padrone saranno delle sequenze d’attacco più corte e semplici da attuare, un vero salvagente per qualsiasi neofita del genere. Con un’interfaccia più semplice da leggere, soprattutto per capire se il colpo è andato a segno, unita a tempi di esecuzione delle combo più generosi, il percorso tracciato da Granblue Fantasy Versus sembra essere quello più adatto per Guilty Gear Strive, il quale riesce ad offrire delle partite spettacolari a livelli sia alti che bassi.

Guilty Gear Strive

La rinascita del netcode!

Come avevamo sottolineato nel precedente provato, era quasi impossibile potersi confrontare con altri giocatori nel multigiocatore di Guilty Gear Strive, a causa di sistema lobby non proprio chiarissimo ed un netcode problematico. Durante l’accesso anticipato dell’open beta – ci teniamo a sottolineare che l’affluenza di giocatori è stata minore, rispetto a quella che sarà in questo weekend – la situazione si è capovolta, ed abbiamo potuto giocare in piena tranquillità con avversari da tutto il mondo. Nel server europeo, con un ping che oscillava tra i 50ms e i 70ms, le partite affrontate – nonostante le botte prese – si sono svolte con un’eccellente fluidità, senza penalizzare alcun combattente sulle tempistiche e frame dei colpi inflitti. Nel momento in cui la latenza raggiungeva numeri più alti, andando oltre i 200ms, si avvertiva un leggero lag, nulla di così impressionante rispetto alle ripercussioni che un ping del genere potrebbe avere in altre esperienze multigiocatore. Dunque possiamo affermare che il rinvio nell’ultimo anno, ha permesso ad Arc System di lavorare attentamente sul miglioramento dell’infrastruttura online del titolo, portando dei risultati che potremmo definire addirittura ottimi. Ovviamente bisognerà vedere se tale efficienza verrà mantenuta anche con eventuali stress test e al lancio ufficiale del titolo, ma il risultato raggiunto al momento può dirsi più che sufficiente. Anche il matchmaking è stato ulteriormente perfezionato, trovare le partite ora è ancor più semplice e il titolo da la possibilità di trovare degli avversari anche senza passare per la lobby online, rendendo così ancor più rapido l’avvio di una partita.

La sala d’attesa però non vede concrete variazioni: la classica stanza realizzata in pixel art, con il proprio avatar personalizzabile è rimasta tale e uguale alla Closed Beta, continuando ad utilizzare l’incrocio delle spade come mezzo per sfidare un qualsiasi partecipante. Troviamo però alcune piccole aggiunte per la scheda giocatore, come il livello, espresso in una taglia, e frasi opzionali da inserire nella propria carta giocatore. Rispetto al passato, la navigazione nella lobby si è mostrata meno frustrante: certamente le compenetrazioni tra gli avatar rimangono, rendendo il tutto confusionario, ma di certo finalmente riusciamo a capire quando si avvierà una partita, avvisandoci dell’abbinamento riuscito emettendo un colpo di vibrazione nel pad. Ovviamente, bisognerà vedere una volta aperti i server al pubblico come si comporterà l’infrastruttura online del titolo, ma al momento, il risultato raggiunto è più che rassicurante.

Guilty Gear Strive ha mostrato i muscoli in questa Open Beta, con un netcode migliorato ai limiti dell’immaginabile, garantendo una maggiore efficienza e stabilità del comparto online del titolo. Mentre il sistema di combattimento è stato limato per garantire una maggiore accessibilità (ma tranquilli, si mena che è una meraviglia), i danni sono stati bilanciati in modo tale da rendere gli scontri più equilibrati e sì, anche più spettacolari, con combo brevi ma efficienti. Il retaggio artistico però ci ha nuovamente conquistati, tra animazioni superlative ed una colonna sonora che infiamma il nostro cuore, ogni combattimento nella beta aperta è stato un tripudio di frenesia, divertimento e amore. 

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.

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