Project Triangle Strategy Provato: un JRPG dall’alto potenziale

Project Triangle Strategy

Nel 2018 Octopath Traveler ha dimostrato che un genere un po’ più di nicchia rispetto a tutti gli altri, condito ad una direzione artistica tutta particolare, era comunque in grado di vendere milioni di copie; e questo nonostante l’esclusiva su Nintendo Switch. La bellezza della grafica 2D-HD (che può non piacere oppure essere adorata, non esiste una via di mezzo; e in questo secondo caso ne vorrete sempre di più) ha certamente contribuito al successo della produzione, ed ecco allora che Square Enix ha scelto di investire in un erede spirituale; una sorta di “cugino” di Octopath Traveler, Project Triangle Strategy (nome provvisorio). Quest’ultimo è stato annunciato in occasione del recentissimo Nintendo Direct: sorpresa nelle sorprese, al termine della presentazione Nintendo ha anche reso disponibile una demo, che abbiamo prontamente sviscerato per voi. Il nostro provato vi permetterà di farsi un’idea migliore, su quello che potrebbe rivelarsi il JRPG più interessante dei prossimi anni.

Struttura della demo di Project Triangle Strategy

Project Triangle Strategy arriverà sul mercato in esclusiva console per Nintendo Switch, ma non subito: la data generica attualmente fissata dagli sviluppatori è il 2022, e mai come in questo periodo storico abbiamo imparato che è meglio appuntare senza troppe aspettative queste informazioni. Di certo, se il livello complessivo della produzione è già almeno all’altezza di quello della demo, Project Triangle Strategy dovrebbe riuscire a rispettare perfettamente le scadenze; da questo punto di vista si può solo sperare. Atipica anche la struttura della demo stessa: invece di mettere insieme un sacco di elementi di gioco per una prova ad hoc, Square Enix ha deciso di presentare direttamente alcuni capitoli tratti dalla trama principale, precisamente il capitolo 6 e il capitolo 7.

Questo naturalmente presenta dei pro e dei contro: tanto per cominciare il giocatore viene direttamente catapultato nel corso degli eventi, con una introduzione in medias res che di più non si potrebbe. Ma altissimo è anche il rischio spoiler, perché in effetti assistendo a questi eventi è facile immaginare cosa sia accaduto prima e cosa potrebbe accadere dopo; di certo l’anno abbondante che ci separa dalla pubblicazione definitiva del titolo servirà anche a dimenticarsi almeno volti e presenze di determinati personaggi. Un dettaglio che è bene annotare subito è il seguente: Project Triangle Strategy è praticamente identico ad Octopath Traveler nella veste grafica, e il publisher del resto è lo stesso. Ma gli sviluppatori, invece, sono diversi: del nuovo titolo si sta occupando ArtDink, mentre ad Octopath Traveler lavorò Acquire, che ora probabilmente starà lavorando “in segreto” al sequel. Parte dello staff, ad ogni modo, coincide, ed è facile comprenderne il motivo, anche semplicemente dal punto di vista della realizzazione tecnica e artistica.

Storia e personaggi

Molto importante si rivela discorrere un po’ della storia di Project Triangle Strategy: la trama costituirà l’asse portante dell’intera produzione, mostrando palesi differenze e aspetti virtuosi rispetto agli altri JRPG arrivati in occidente negli ultimi anni. Cominciamo da qualche approfondimento storico di base: la narrazione ha luogo nel mondo immaginario di Nortelia, terra da sempre divisa in tre nazioni rivali. C’è il Regno di Glenbrook, che sorge sul fiume, la cui forza consiste nel commercio marittimo; poi il Granducato di Aesglast, in una terra avvolta dalla neve perenne, incentrato sull’estrazione e sul commercio del ferro; da ultimo il Sacro Impero di Sabulos, “gemma del deserto”, nonché l’unico a possedere una preziosissima risorsa come il sale. Per controllare l’intera Nortelia, queste tre casate si erano scontrate a lungo, soprattutto nella Guerra del Sale e del Ferro, che causò un numero incalcolabile di morti per tutti i regni.

Alla fine i tre regni strinsero un patto di pace, che sarebbe durato a lungo, non fosse per l’intromissione di Gustadolv, il nuovo comandante di Aesglast, che ad un certo punto decide di testa tua di sferrare un attacco a sorpresa, subdolo, al Regno di Glenbrook. La trama di Project Triangle Strategy inizia praticamente qui, quando Serenoa decide di entrare in azione: è un giovane capofamiglia dei Wolfhort, da sempre casato protettore di Glenbrook, che di certo non poteva restare a guardare impassibile l’attacco nemico. Attorno al protagonista è possibile nominare almeno altri tre comprimari, che a quanto pare vanteranno uno status superiore a quello dei personaggi restanti (ma se ne incontreranno molti, e una loro parte potrà anche essere reclutata). Sono Benedict, un intendente reduce della recente guerra del sale e del ferro, Roland (amico d’infanzia) e infine Frederica da Aesglast, la promessa sposa di Serenoa.

Project Triangle Strategy: sistema di combattimento

Project Triangle Strategy è un JRPG strategico a turni; la sua formula di gioco è dunque lontanissima da quella di Octopath Traveler. Il titolo, all’inizio di ogni battaglia, mostrerà al giocatore la “scacchiera”, arena all’interno della quale avverrà lo scontro (una città, un determinato territorio, una pianura e molto altro) e le forze che il giocatore stesso avrà a disposizione, cioè l’insieme dei personaggi ottenuto fino a quel momento. I nemici saranno costituiti da tutti i personaggi, gli eserciti e i rivali in generale di Serenoa. L’obiettivo di ogni scontro varia: può essere quello di eliminare tutti gli avversari a schermo, semplicemente quello di fuggire, oppure svolgere un determinato compito, ben preciso. Nel capitolo 6 della demo, per esempio, la finalità della battaglia era quella di liberare una via di fuga, accompagnata poi dalla necessità di far fuori ogni nemico rimasto in piedi.

Ogni personaggio è contraddistinto da un certo numero di punti velocità, che gli consente di agire in modo particolare sulla scacchiera. Il personaggio della ladra Anna, ad esempio, “muove” generalmente per primo, copre un’ampia distanza e addirittura può colpire due volte con i suoi pugnali; per contro, non infligge chissà quale ammontare di danni per singolo attacco. Gli spadaccini, più pesanti, coprono ad ogni turno un numero di caselle contenuto, ma i loro attacchi sono devastanti. Attivare le abilità secondarie comporta il consumo di punti tattici, che andranno così gestiti con estrema parsimonia; in generale, l’elemento strategico è davvero fondamentale, non tanto per poter vincere la partita (ci siamo riusciti senza troppi sforzi, benché la demo avvisasse di un livello di difficoltà elevato) ma per arrivare alla fine del capitolo senza subire troppe perdite, magari senza far morire alcuni personaggi ai quali ci siamo ormai affezionati, e che non sembrano poter tornare in vita.

L’elemento strategico è fondamentale anche per un altro motivo: si possono realizzare attacchi consecutivi sfruttando determinate posizioni. Se il giocare riesce ad attaccare con personaggio A un nemico colpendolo esattamente alle sue spalle, e se nei pressi di quel nemico era presente anche un personaggio B in quel momento in stato di riposo, allora anche il personaggio B (l’alleato) realizzerà un attacco a catena, senza “spendere” il suo turno. Gli attacchi consecutivi sono potenti e utili, perché possono ribaltare le sorti della battaglia. L’intelligenza artificiale ci è sembrata notevolmente sveglia, perché ci ha attaccati alle spalle ogni volta che poteva, se necessario anche andandosi a posizionare in un punto di vantaggio non facile da raggiungere.

Le scelte: moralità, libertà, pragmatismo

Sappiamo che il destino del mondo di Project Triangle Strategy e dei suoi personaggi sarà determinato da un sistema di scelte. Ad un certo punto (e spesso), insomma, il giocatore dovrà selezionare una linea di dialogo in presenza di precise domande da parte degli altri compagni, e quelle risposte influenzeranno l’esito degli eventi. Queste voci saranno “pragmatismo”, “moralità” e “libertà”. Il giocatore non potrà mai visualizzare la sua bilancia, ovvero non potrà mai sapere se ad un certo punto della sua storia il pragmatismo sarà più in alto rispetto alla libertà, dunque sarà importante tenere a mente le risposte date fino a quel momento. Non è neppure chiaro il vero modo in cui queste influenzeranno gli eventi: sono aspetti che potranno essere valutati solo portando a termine la campagna principale almeno tre volte. Di certo è interessante il fatto che determinati eroi si uniranno al party solo in presenza di un determinato bilanciamento: per esempio, se un personaggio crede fortemente nella moralità ma le scelte compiute fino a quel punto saranno state effettuate in nome del pragmatismo, potrebbe tranquillamente ignorare il protagonista.

Dopo Octopath Traveler, è bello poter tornare a scrivere di un nuovo gioco di ruolo in 2D-HD, arricchito per di più da un elemento strategico che già da esso si mostra notevolmente profondo. Project Triangle Strategy ha già tutte le carte in regola per diventare un appuntamento imprescindibile: sistema di scelte morali capace di influenzare la trama, tematiche serie, scene cruenti, direzione artistica incantevole. Certo, bisognerà testare per bene la profondità del sistema di combattimento, vedere se Project Triangle Strategy rispetterà la data del 2022, capire quanto e in che modo le “classi” di gioco influiranno sulla progressione, e da ultimo abbiamo qualche dubbio circa “originalità” e profondità dei tratti caratteriali dei protagonisti. Comunque, di per sé, è evidente che Project Triangle Strategy sia un titolo speciale rispetto a tutti gli altri annunciati durante il Nintendo Direct. Non basta, per dargli fiducia?

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.