MIPS R3000 è il vero cuore della prima Sony Playstation, una console che, a partire dal 1994, ha letteralmente fatto la storia dei videogiochi. In pochi però conoscono una storia decisamente unica legata a questa iconica CPU. In particolare parliamo di un viaggio spaziale organizzato dalla NASA grazie al quale è stata mandata in orbita una sonda per osservare da vicino Plutone, un pianeta nano che, fino al 1992, anno della sua declassazione, era considerato uno dei pianeti principali del sistema solare. La sonda si chiama NASA New Horizons e la sua meccanica di base si appoggia a quattro processori di tipo MIPS R3000, esattamente identici a quello che da vita alla celebre prima console di casa Sony Corporation. Un performante processore di tipo Risc a 32 bit.

MIPS R3000 alla conquista di Plutone!
Dai salotti di casa allo spazio la corsa è breve, dunque. Ma in molti si chiederanno, come mai sia stato utilizzato un processore risalente al 1988, questa infatti la data di costruzione della CPU, e che ha avuto la sua massima fama negli anni novanta. La NASA adora il Retrogaming e la prima PlayStation o c’è qualcosa sotto? In realtà l’ente spaziale statunitense, pur avendo a disposizione processori ben più performanti, nel 2006, anno di lancio della sonda NASA New Horizons, ha preferito utilizzare un hardware decisamente più affidabile e rodato nel tempo, soprattutto perché, pur monitorata dal pianeta Terra, una volta lanciata, la sonda avrebbe percorso ben nove anni di viaggio di andata, un periodo di alcuni mesi di stazionamento, ed un numero imprecisato di anni per continuare la sua missione esplorativa dello spazio trans-nettuniano. Oltre ventiquattro anni da sola nello spazio profondo, dunque. Si perché la missione si stima possa durare fino al 2030. E cosa meglio dell’indistruttibile processore MIPS R3000 a 32 bit, presente in quattro unità a bordo, per tenere tutto sotto controllo? La scelta degli ingegneri della NASA è caduta proprio su questa architettura, forse memori dell’indistruttibilità della prima Sony PlayStation, che proprio nello stesso anno vedeva andare in pensione l’ultima release sul mercato, ovvero la piccola ma grintosa Sony PlayStation One, ed oltre settanta milioni di console in tutto il mondo. Una macchina leggendaria, che ha da poco compiuto l’importante traguardo dei venticinque anni, come raccontiamo in questa pagina. Il famoso tormentone informatico dei celebri “Computer della NASA” che indica questi ultimi come i più potenti al mondo, per una volta è stato smentito. Nulla meglio di una cara vecchia PlayStation, verrebbe da dire!

Lo storico lancio dalla base statunitense di Cape Canaveral
In data 19 Gennaio 2006 dalla celebre base missilistica di Cape Canaveral inizia il suo emozionante viaggio la sonda NASA New Horizons realizzata per compiere la più importante esplorazione dello spazio profondo, con destinazione finale il misterioso Plutone ed i suoi dintorni. La sonda ha delle speciali schermature che resistono alle radiazioni solari, decisamente forti durante tutto il viaggio, e che permettono alla strumentazione di resistere allo stress termico e gravitazionale. Oltre ai quattro processori MIPS R3000 in parallelo la sonda monta altri otto diversi strumenti diagnostici a bordo, ovvero una telecamera esterna a colori, grazie al quale può effettuare fotografie e riprese video, un telescopio ad alta risoluzione, con cui supplire alla lontananza dall’orbita plutoniana, rimanendo a circa dodicimila km di altezza, un hard disk a stato solido da 8 GB, necessario per evitare eventuali rotture di un disco fisso tradizionale a rotazione, praticamente una moderna chiavetta standard, e quattro diversi spettrometri ad alta precisione. Due spettrometri delle particelle ed altrettanti spettrometri ad infrarossi ed ultravioletti, oltre che un rivelatore di polvere spaziale. All’interno dell’abitacolo sono stati inoltre posti alcuni oggetti simbolici, ovvero un francobollo commemorativo del 1991 dedicato al pianeta, un CD-ROM contenente oltre 400.000 nomi dei sostenitori del progetto, due monetine e due bandiere statunitensi. Oltre a loro spicca anche l’urna con le ceneri del suo scopritore, lo scienziato statunitense Clyde Tombaugh. Alla celebre e storica sonda il musicista Brian May, membro storico dei Queen, ha dedicato il brano omonimo New Horizons. L’incredibile caratteristica del pianeta, che nessuno si aspettava, è una sorta di vita naturalistica, poiché le forme di ghiaccio planetario sono in perenne movimento, come evidenziato in questa pagina. Un pianeta che rivela decisamente tantissime sorprese inaspettate.

Il 14 luglio 2015, dopo quasi dieci anni di tortuoso viaggio, la sonda NASA New Horizons arriva finalmente a sorvolare Plutone, senza sbarcare, e portando i suoi quasi cinquecento chili di peso nell’orbita del pianeta nano, a ben 7.5 x 10^9 Km (circa cinque miliardi di Km) di distanza dalla Terra! Attualmente la sonda ha esplorato da vicino anche il satellite Caronte e si sta spingendo verso lo spazio sconosciuto oltre il Sistema Solare, a quasi sessantamila km orari, nella misteriosa Fascia di Kuiper per studiare i corpi trans-nettuniani minori. L’autonomia della sonda dovrebbe farle raggiungere l’anno 2030, raccogliendo più dati e osservazioni possibili. Tutto questo con a bordo lo stesso cuore che ha dato vita a opere fondamentali per la storia videoludica, come Metal Gear Solid, Silent Hill o Resident Evil. Tante le avventure spaziali vissute a bordo della PlayStation, che ora si ritrova così lontano da casa. Si, perché la sonda NASA New Horizons con i suoi processori MIPS 3000 è l’oggetto arrivato più lontano dalla Terra in assoluto, in tutta la storia umana. Nel video seguente scopriamo le incredibili formazioni geologiche del freddissimo pianeta nano, basate su azoto e metano, con dei panorami meravigliosamente alieni.