El Hijo A Wild West Tale sbarca sui lidi delle nostre inossidabili PlayStation 4 trainato a forza da cavalli imbizzarriti, e forte di un setting unico ed affascinante. Si, perché quando c’è di mezzo il vecchio West tutto diventa più epico, e le pallottole iniziano a volare a fil di vento mentre il sole rovente spacca le pietre assistendo a duelli all’ultimo sangue. Sfiliamo i Dual Shock dal fodero in pelle, e prepariamoci a sparare per primi o perire per sempre. O forse a non sparare mai un solo colpo, preferendo un basso profilo ed un atteggiamento stealth.
El Hijo A Wild West: un mondo a colori negli occhi di un bambino
Due sono le cose che colpiscono di più di questo brillante titolo di matrice indipendente, il suo setting vecchio West coloratissimo, che quasi vuole gareggiare con i colori sgargianti della Golden Age videoludica e poi che il protagonista, nonostante i temi di base del gioco, sia un semplice bambino di soli sei anni, inaspettato come personaggio principale, nella ricerca più elementare per chi si trova in quella fascia d’età, ovvero la mamma. Una madre che inizialmente vive una vita felice nel ranch di famiglia accanto al suo pargolo, ma che un evento drammatico, l’assalto della casa materna da parte di spietati banditi in questo caso, e la conseguente fuga in un luogo sicuro per nascondere il bambino ed affidarlo alle cure di alcuni monaci, prima di allontanarsi per un misterioso motivo e non fare più ritorno. La fuga dal monastero e l’intrapresa di un viaggio catartico per riunire la famiglia è la scelta così adulta fatta di getto dall’infante. Come farà un semplice ed indifeso bimbo a partire alla ricerca della mamma e a sopravvivere alle ostilità del mondo circostante? Prepariamo il nostro Dual Shock per aiutarlo in questa nobile ed apparentemente disperata impresa. Si, perché il titolo dello studio indipendente tedesco Honig Studios, ideato nel 2019 in collaborazione con Quantumfrog e già edito da Handy Games su Personal Computer e Stadia nel Natale 2020, finalmente porta i suoi mondi dipinti di vivaci e calde pennellate multicolore nell’universo console, su PlayStation 4 in particolare, la versione provata, ma disponibile anche per Xbox One e Nintendo Switch. Il gioco, peraltro, ha vinto l’ambito premio di Miglior Titolo Indipendente alla GamesCom 2019, e trovate la pagina del gioco sul sito ufficiale dello sviluppatore a questo LINK.
La particolarità del titolo è quella di essere raccontato completamente per immagini, praticamente senza dialoghi, affidando tutto alla pura forza degli evocativi disegni. Una scelta artistica e di design notevole che, unita al fascino unico del setting Western, lo fa emergere notevolmente dal panorama indie attuale, e far restare così impresso nelle nostre menti. A questo punto la scelta per gli sviluppatori era ardua, dare in mano due pistoloni in stile Quentin Tarantino al piccolo e tenero bambino e realizzare il capolavoro trash del secolo, o puntare invece tutto sullo Stealth ed evitare che la violenza delle armi da fuoco uccidesse per sempre l’innocenza infantile del protagonista? El Hijo A Wild West Tale, come è facile intuire, ha scelto la seconda via per raccontare questa bizzarra ed a tratti commovente epopea del vecchio West. Grazie ad un lavoro molto sapiente di level design ed una componente puzzle solving molto ben realizzata, sarà un piacere ragionare a lungo per trovare di volta in volta la soluzione migliore per uscire indenni dagli scenari proposti, senza mai, letteralmente, sparare un colpo, ma in un silenzio attento che può salvarci la vita e fare la differenza. In realtà un’arma ci viene data in dotazione, ma si tratta solo di una semplice fionda dotata di piccoli ma precisi sassi, che, come è facile intuire, servirà più per attacchi mirati e chirurgici che come arma d’attacco vera e propria. Ad un certo piacevole punto verrà data la possibilità di impersonare anche la mamma oggetto della ricerca, con un interessante cambio di personaggio e di prospettiva. All’assenza di testo a schermo ben si accompagna la quasi totale eliminazione delle musiche, che lasciano spazio ad un silenzio assordante, rotto solamente da alcuni blandi effetti sonori. Una scelta artistica condivisibile ed appagante, che aiuta anche la concentrazione. Il tutto è minimalista ed affascinante, nella migliore tradizione indie.
Il West silenzioso, l’insostenibile leggerezza dell’isometria
La grafica del gioco, che riprende la classica impostazione isometrica in stile anni novanta, è veramente ben funzionale ai livelli proposti, ed aiuta nel ragionamento. Ogni scenario, infatti, può essere affrontato in diversi modi, con o senza fionda, con soluzioni magari a portata di mano, che però ad un primo tentativo ci erano del tutto sfuggite. La varietà è garantita dai tre diversi “mondi” esplorabili, ovvero il Monastero, Il Deserto e La Città di Frontiera. Importante sempre studiare i pattern dei nemici, come del resto nella miglior tradizione degli Stealth o Puzzle Games in generale, siano essi The Adventures of Lolo, grande classico per Nintendo Entertainment System sviluppato da Hal Laboratory nel 1989, che El Hijo A Wild West Tale ci ha ricordato in più occasioni, o l’indimenticabile Metal Gear Solid per la prima PlayStation, datato 1998. Notevole importanza risiede poi in un piccolo summon che ci viene dato in dotazione, ovvero un pappagallino volante, veramente utile per tracciare la posizione, esplorare i livelli e stabilire le posizioni esatte dei personaggi amici e nemici sullo schermo, si perché oltre ai monaci nostri protettori, dobbiamo fare i conti con i banditi responsabili della distruzione del ranch, dichiaratamente malvagi e nostri nemici. Questi personaggi, purtroppo, non hanno una Intelligenza Artificiale molto sviluppata, e molte volte basterà memorizzare i pattern di comportamento, ripetitivi e sempre uguali, per coglierli facilmente in fallo e trionfare senza colpo ferire. Le nostre azioni resteranno per la maggior parte indifferenti ai nemici, rendendo la varietà delle stesse del tutto indifferente. Un vero peccato, e forse anche uno dei maggiori difetti del gioco, che lo rende privo di mordente, assieme al livello di difficoltà inspiegabilmente tarato verso il basso, forse per rendere il titolo maggiormente accessibile ad una fetta di pubblico il più ampia possibile, o forse per una scelta editoriale ben precisa, non è dato saperlo. Seguire le avventure di El Hijo – A Wild West Tale attraverso i sui brevi ma intensi ed affascinanti trentuno livelli è un vero e proprio piacere per gli occhi, unito ad una buona dose di sfida per il nostro ragionamento, che metterà spesso a dura prova le nostre meningi, con soluzioni magari immediate ma ben celate al primo sguardo, senza peraltro eccedere mai verso il cervellotico puro. Un’opera blanda e rilassata, ottimamente illustrata con il suo stile cartoonesco Western molto evocativo. Un gameplay davvero ben studiato, che si padroneggia facilmente dopo poco tempo, e che ci accompagna lungo tutto il percorso di gioco, completabile in una decina di ore, con una esperienza relativamente breve ma molto appagante. Il titolo è disponibile fin dal 3 dicembre 2020 per il formato PC Windows sui portali Steam e GOG, oltre che per Google Stadia, ed a partire da oggi 23 Marzo 2021 per le attuali console Sony PlayStation 4 (versione provata), Microsoft Xbox One e Nintendo Switch.
El Hijo A Wild West Tale giunge sul mercato console, in particolare sulle nostre inossidabili PlayStation 4, dopo circa tre mesi dalla versione per Personal Computer, uscita a Natale scorso, e dopo innumerevoli presentazioni alla stampa nel corso fin dal 2019, iniziale anno di sviluppo da parte dello studio indipendente tedesco Honig Studios e del publisher Handy Games. Il gioco ha vinto anche il premio come Miglior Titolo Indipendente alla GamesCom 2019. Uno Stealth puro, mai troppo complesso ma impegnativo, accompagnato da un setting Western cartoon veramente appagante che, rinunciando quasi del tutto a musiche e testi a schermo, punta tutto su fascino e gameplay, colpendo quasi nel segno, con solo alcune pecche nell’Intelligenza Artificiale e nella troppa semplicità di alcune sezioni di gioco. Consigliato ad un pubblico trasversale ed eterogeneo, il titolo riesce a intrattenere qualitativamente per la sua pur breve durata.