R-Type Final 2 diventa finalmente realtà e dopo una sofferta campagna di raccolta fondi, partita nel 2019, e spinta da milioni di sostenitori della blasonata saga, è pronto a sbarcare sugli attuali sistemi videoludici, con uscita prevista per Sony PlayStation 4 (compatibile con PS5), Microsoft Xbox (sia One che Series X/S), Nintendo Switch e PC Windows, tramite il portale Steam. Si, perché quando una saga è così gloriosa la fine non può mai davvero avvenire, ed il mito è destinato, prima o poi, a reincarnarsi. R-Type risorge e torna sul mercato, per insegnare alle nuove generazioni cosa sia il nobile genere degli sparatutto a scorrimento. Un laser è per sempre.
R-Type Final 2, nel 2004 non era davvero la fine…
R-Type Final 2 si mostra in Europa con la demo ufficiale, dieci giorni esatti prima dell’uscita. Il re degli sparatutto è tornato! Dopo aver scaricato la versione demo, dal peso di circa due giga con tutto quello che serve per dimostrare la classe del titolo, ci lanciamo nell’azione, scegliendo tra le tre navi disponibili inizialmente, oltre ad altri nove slot sbloccabili per ulteriori veicoli, tutti personalizzabili, ed un ricco museo storico delle navi. Del resto, ricordiamolo sia ai fan di vecchia data che ai neofiti, la longeva saga è attiva fin dal lontano 1987, ben trentatré anni fa, dunque! Alcune voci, tra cui lo shop, saranno attive e disponibili solo nella versione completa. Ed anche nella selezione della difficoltà, che si divide in Addestramento, Bambini, Normale, Bydo ed R-Typer, manca quest’ultima voce dedicata ai veterani. L’ultima speranza dell’umanità è una potente astronave da guerra trans dimensionale, della quale siamo fieramente al comando. All’inizio conviene sicuramente scegliere i livelli più semplici, anche perché i fan della saga non toccano il titolo dal lontano 2004, da quando era uscito il prequel diretto, R-Type Final, sull’inossidabile PlayStation 2. Dopo una breve introduzione in cui saluteremo i nostri compagni di avventura, salendo a bordo della navicella, per esplorare la misteriosa città spaziale abbandonata nel primissimo livello di gioco. Uno stage squisitamente bidimensionale, con effetti di luce affascinanti che accompagnano le nostre prime scaramucce contro le entità aliene e che ci riportano alla mente i bei vecchi tempi in cui il nobile genere degli sparatutto a scorrimento, in sala giochi chiamati Shoot’ Em Up, andavano per la maggiore. L’effetto nostalgia, sulla pur moderna PlayStation 4, la versione da noi provata, agisce pesantemente sui neuroni, e la mente si lascia andare al puro piacere blastatorio, eguagliabile da pochi altri al mondo. Sparare, sparare di continuo, in una eterna e catartica lotta tra NOI e LORO, vivere o morire, per un semplice piccolo colpo mal calibrato. Ad aiutarci nella lotta contro le armate del male abbiamo, come da tradizione, il POD multiuso, ovvero un modulo gestibile in maniera indipendente, come summon nella lotta, o integrabile alla astronave principale, sia davanti, per aumentare la potenza di fuoco, sia implementabile nella parte posteriore della nave stessa, per coprirci nelle retrovie, posto decisamente utile contro gli attacchi a sorpresa da dietro da parte del beffardo ed implacabile nemico. Le astronavi e gli androidi alieni, infatti, non attaccano solo con ordinate orde di unità, dette storicamente ondate, waves in inglese, ma spesso anche con infidi attacchi multidirezionali votati a confonderci al massimo. Il POD, in quel caso, può essere usato in maniera strategica, mosso contro un singolo, attaccato nello stesso livello anteriormente o posteriormente, alla bisogna del momento. La strategia, del resto, è una componente della saga, al punto che, come ricordiamo, è uscito anche uno spin off R-Type Tactics, su PlayStation Portable, nel 2007, ma questa è decisamente un’altra storia.
Il gameplay di base del titolo, in fondo, è sempre lo stesso da anni, ed è un bene, perché un simile classico va riproposto assolutamente nella sua forma pura originale, o si rischia di snaturarlo definitivamente senza appello. Per contro, ovviamente, oltre trenta anni di affinamento e cesellamento hanno portato ormai ad un modus operandi prossimo alla perfezione, ogni cosa è calcolata al millimetro, ed il livello di divertimento è decisamente alto, peraltro con un livello di difficoltà notevole, anche nelle opzioni più basse. Non osiamo pensare a cosa sarà R-Typer, ovvero il livello per esperti, precluso in questa ghiotta anteprima. Rivedere i boss di fine livello ispirati al mondo di H.R. Giger, non ha prezzo, perché sono quelli che hanno fatto sognare ben più di una generazione di videogiocatori. Il titolo è chiaramente rivolto ai nostalgici, ed avere una quarantina d’anni, alcuni capelli bianchi ed un adesivo sulla Jeep con scritto I LOVE IREM sono tra i requisiti minimi richiesti sulla scatola del gioco. Ovviamente scherziamo, e non solo perché il titolo non nasce più sotto etichetta IREM, ma anche perché è decisamente fruibile anche dai neofiti, non preoccupatevi dunque se siete dei millennial cresciuti a pane e Fortnite, perché l’opera potrebbe piacere anche a voi, benché, vi avvisiamo, la difficoltà sia decisamente alta. Il sonoro che accompagna R-Type Final 2 è ben realizzato, con una colonna sonora elettrizzante e ben adatta al genere, che spazia dalla musica elettronica alla fusion, a seconda del momento, e con effetti sonori degni delle evoluzioni fantasmagoriche e alienanti del comparto grafico. Vi ritroverete spesso a contare i “livelli di parallasse” negli splendidi stage proposti, come se di colpo foste stati riportati indietro nel tempo al 1987, come rapiti dal TARDIS del Doctor Who! Il titolo è localizzato in un inglese ben recitato e sottotitolato in italiano, anche se la intro e le scene di raccordo che raccontano la trama sono brevi e, di fatto non fondamentali per il gioco stesso. Ma chi si nasconde dietro questa opera così nostalgica che, come abbiamo già detto, è stata parecchio voluta dai fan storici della blasonata saga? Basti un nome su tutti, ovvero Kazuma Kujo, uno degli autori storici del brand R-Type, che ha lavorato anche su titoli di culto, sempre made in IREM, come In The Hunt, un titolo che in sala giochi come sui “moderni” sistemi quali PlayStation e Saturn, ha spopolato nei tardi anni novanta. Dopo aver lasciato la casa madre l’autore ha fondato lo sviluppatore Granzella Inc. con cui ha realizzato questo titolo, oggi pubblicato da NIS America in Occidente e Nippon Ichi Software in Oriente. Trovate il sito ufficiale dell’ultima release a questo LINK.
PIATTAFORME: PS4, Xbox Series X/S, Xbox One, Switch, PC
SVILUPPATORE: Granzella
PUBLISHER: NIS America
DATA D’USCITA: 30 aprile 2021
Upgrade. Evolve. Destroy, recita lo strillo del titolo, ed è parecchio intrigante e realistico, perché questo nuovo episodio in cui combattiamo contro gli alieni tecno organici. L’impero di Bydo, del resto, è una delle invenzioni fantascientifiche in ambito videoludico più affascinanti di sempre. Approfondiremo la storia della saga e dell’autore in fase di recensione completa, che arriverà presto su queste pagine.