Ne esistono migliaia e appartengono a diverse categorie: ci sono quelli di tipo sportivo manageriale, quelli tattici e i classici sportivi, sono da giocare da soli o in “multiplayer”. Vediamo quali sono i videogiochi legati al calcio entrati definitivamente nella storia e quali stanno sempre più prendendo piede con nuove tendenze all’orizzonte.
Da Sensible World of Soccer a FIFA: tutto intorno a un pallone
Nell’industria del gioco online lo sport ricopre una fetta imponente per l’utenza e lo sanno bene le case produttrici che hanno migliorato la grafica in una maniera incredibile dagli anni ‘90 a oggi, fino a raggiungere la frontiera del calcio virtuale e degli eSport. Chi si è avvicinato ai videogame sportivi soltanto negli ultimi anni non ricorderà sicuramente le “console” più antiche, come l’Amiga e il Commodore, lontane parenti di Nintendo e PlayStation caratterizzate da grafica 2D e nessuna possibilità di collegamento a Internet. Fra i titoli più affascinanti di fine anni ‘80 e inizi ‘90 ci sono sicuramente Kick Off e Sensible World of Soccer: rispettivamente usciti nel 1988 e nel 1992, questi due giochi di calcio hanno letteralmente paralizzato un’intera generazione di ragazzi e adolescenti davanti alle televisioni connesse alle console con la mitica presa “scart”, prozia del cavo HDMI moderno. Sensible World of Soccer ha talmente stregato gli appassionati di videogame sportivi che degli amatori tedeschi ne hanno creato una versione 2020 aggiornata e scaricabile. Proseguendo la nostra disamina arriviamo ai videogiochi della Konami e si iniziava a sentire “profumo” di quella grafica che ora è più realistica che mai, con ISS Pro e Winning Eleven i due titoli principali dell’epoca che coincidevano con il cambiamento dello strumento di gioco; si passò infatti dal joystick al joypad più ergonomico e con più pulsanti a disposizione.
Anni 2000: FIFA e PES dividono generazioni. Nazionale di eFoot campione d’Europa
Le innovazioni tecnologiche avvenute nel nuovo millennio non potevano non interessare le grosse case di produzione di videogiochi sportivi, e i giochi di calcio hanno cominciato a diventare esperienze tridimensionali con aggiunte di cori reali, partnership con grossi marchi per la riproposizione di casacche originali e impreziosite da telecronache di eccellenza. L’inizio degli anni 2000 ha visto inoltre una netta ascesa di FIFA, gioco sviluppato dalla Electronic Arts, che corrispondeva a un proporzionale lento e graduale declino dell’acerrimo “nemico” di casa Konami Pro Evolution Soccer, conosciuto più semplicemente come PES, che regalava una nuova realtà agli amanti del calcio in videogame. Il gioco Konami è però tornato alla ribalta negli ultimi anni con ulteriori migliorie grafiche e di giocabilità, tanto che la nazionale italiana di eFoot si è potuta fregiare del titolo di campione d’Europa 2020 proprio sul videogioco PES battendo la Serbia in finale lo scorso maggio e meritandosi i complimenti di Carraro della FIGC. La diatriba che intercorre fra gli amanti di PES e quelli di FIFA è una storia lunga vent’anni in cui l’unico vincitore è il gioco del calcio in formato videogame. Con i nuovi strumenti a disposizione, fra tutti streaming e realtà virtuale, i limiti degli amanti di pallone e videogame sembrano farsi sempre più piccoli e le possibilità inimmaginabili.
Che sia “giocato” o manageriale, il gioco del calcio è fra i più amati anche per ciò che concerne i videogiochi e lo sanno bene le case di produzione che ogni anno migliorano le grafiche e le prestazioni, spesso servendosi di campioni per riproporre movenze e gestualità e pagando profumatamente per ciò. Il mondo dei videogiochi sembra essere sempre più in crescita, rappresentando uno dei settori in cui investire anche per future prospettive occupazionali. Ovvio e normale che marchi “fondatori” di questo genere come Konami e Electronic Arts siano oggi un passo avanti rispetto ai concorrenti ed è da questi due colossi che si attendono le maggiori innovazioni.