Beautiful Desolation Recensione: tra tribal e fantascienza

Beautiful Desolation

Il magnifico duo della Brotherhood torna a far parlare di sé, con un adattamento per console del loro secondo genito: Beautiful Desolation. Il distopico videogioco, uscito per PC l’anno scorso, sbarca su PlayStation 4 e Nintendo Switch per trasportarci ancora una volta all’interno di questa avventura isometrica originale e dal sapore squisitamente vintage. Strutturato come un classico punta e clicca anni ’90, Beautiful Desolation non ha comunque nulla da invidiare a titoli dello stesso genere ma con struttura e gameplay più attuali. Nonostante questo, il gioco non è esente da alcune critiche ma per scoprire quali, dobbiamo avventurarci in un mondo complesso su cui aleggia l’iper-controllo tecnologico del misterioso Penrose.

Beautiful DesolationBeautiful Desolation: villaggi tribali e iper-tecnologia

1976. Mark Leslie e la sua fidanzata viaggiano di notte in auto lungo una strada sudafricana, durante la tempesta più violenta dell’ultimo secolo. I due si stanno dirigendo da Don, il fratello di Mark, anche se il loro rapporto è molto conflittuale. È proprio di questo che la coppia sta discutendo quando all’improvviso, tra le nubi cariche di pioggia, appare una figura strana, inquietante e misteriosa: il Penrose che disturba le frequenze radio e fa balzare indietro tutte le macchine, compresa quella di Mark. Il ragazzo perde il controllo e l’auto finisce fuori strada.

Sono passati 10 anni e il mondo è totalmente cambiato. Il Penrose ha fatto avanzare la tecnologia terrestre di secoli, stravolgendo totalmente lo stile di vita degli uomini. Ma a quale prezzo? Il mondo è governato da Intelligenze Artificiali senzienti e la razza umana ha sacrificato sé stessa all’altare di ingranaggi che spesso vanno a sostituire la carne. Nonostante siano passati diversi anni dalla sua prima comparsa, non molto è stato ancora scoperto sul misterioso oggetto apparso tanti anni prima. Chi o cosa è? Da dove proviene? Ma soprattutto: qual è lo scopo che vuole raggiungere?

Queste sono solamente alcune delle domande che girano in testa a Mark, determinato a trovarvi risposta. Probabilmente anche per dare un senso alla morte della fidanzata, avvenuta quella tremenda e tempestosa notte. Per raggiungere il suo scopo, decide di chiedere aiuto proprio al fratello Don. Insieme si alzeranno in volo per sorvolare il Penrose, alla ricerca di indizi e, forse, qualche risposta. Il piano, però, non ha successo: i due vengono scoperti ma prima che venga sancita la loro sentenza, un’esplosione squarcia lo spazio-tempo. I due si trovano teletrasportati in un mondo nuovo, strano, alieno, dove tradizione tribale e progresso tecnologico si fondo insieme. Non poteva andare peggio di così. Oltre a non aver trovato risposte, altre misteriose e vitali domande si aggiungono alla lista: dove si trova? Cos’è quel mondo? Come tornare a casa?

Beautiful Desolation

Un’avventura di un’altra epoca

La storia è indubbiamente uno dei punti forti di Beautiful Desolation e per questo motivo vi lasciamo all’inizio del gioco, quando l’azione entra nel suo vivo. Una narrazione che, nonostante prenda le distanze dall’ambientazione che abbiamo amato in Stasis, si dimostra essere ancora più coinvolgente ed entusiasmante. L’intreccio narrativo raggiunge alti livelli e dimostra il grande impegno profuso dai fratelli Bischoff per quest’opera, sviluppandosi all’interno di numerosi dialoghi in cui saremo chiamati a dire la nostra attraverso diverse opzioni. Vi avvisiamo: il gioco non ha una localizzazione in italiano. Per la maggior parte dei titoli questa caratteristica non è assolutamente un problema ma, per poter apprezzare al meglio le varie sfumature e sfaccettature di questa avvincente storia, avremmo apprezzato averne una versione nostrana.

Nonostante questa mancanza, Beautiful Desolation si dimostra essere un’avventura isometrica punta e clicca veramente stimolante e interessante. L’interfaccia grafica non si discosta dalla formula già sperimentata e collaudata nel precedente titolo di casa Brotherhood, anche se stavolta avremo a nostra disposizione un ambiente di gioco decisamente più ampio in cui immergerci completamente. Il mondo, infatti, è veramente variegato. Ci troveremo ad esplorare giungle, spiagge, villaggi e monoliti di civiltà perdute e sconosciute. Un viaggio stupefacente all’interno di questa distopica realtà che riesce a mescolare sapientemente cultura tribal e genere sci-fi in maniera poetica, amalgamando perfettamente questi due aspetti considerati agli antipodi.

Beautiful Desolation

A popolare questo strano e sconosciuto mondo incontreremo molti personaggi differenti, perfettamente integrati all’interno di questa realtà dalle venature cyberpunk, che ci accompagneranno lungo il cammino. Alcuni di questi ci chiederanno anche di compiere missioni secondarie, portando Mark a muoversi per i diversi ambienti. Attraverso di lui esploreremo la mappa alla ricerca di punti d’interesse, indicati sul terreno di gioco con un’icona a forma di occhio. Qui troveremo elementi con cui interagire o da raccogliere, oggetti da utilizzare o combinare con altri, così da procedere nell’avventura. Il tutto si svolge all’interno di un tempo di gioco di una dozzina di ore, che viene più che triplicato se si decide di esplorare ogni singola possibilità e opportunità. Un lasso di tempo durante il quale potremo divertirci a risolvere intricati rompicapi e anche partecipare a un interessante mini-gioco di combattimento.

Persi alla ricerca di oggetti e risposte

Giocare a Beautiful Desolation è indubbiamente un’esperienza stimolante e soddisfacente. La struttura generale è originale per gli standard moderni, andando a riprendere i punti di forza del passato, sia del genere anni ’90 che dei precedenti titoli di casa Brotherhood. I due fratelli hanno preso tutti i punti di forza dei precedenti lavori, valorizzandoli al massimo. L’avventura di Mark diventa quindi quasi ipnotica, riuscendo a dipanarsi lentamente nel tempo e spingendo il giocatore a volerne sapere sempre di più sul misterioso Penrose e sul portale che stravolge la vita al nostro eroe. A sottolineare questo ambiente così vasto e pieno di opportunità vi è inoltre la splendida colonna sonora composta da Mick Gordon, famoso per alcuni capitoli delle saghe di Wolfenstein e Doom.

Beautiful Desolation

Nonostante questo, saltano agli occhi anche alcuni punti deboli. Il sistema di gioco, ad esempio, è ben strutturato ma spesso gli oggetti necessari per proseguire nella nostra esplorazione non sono visibili sulla mappa. Questo ci costringe a dover girare incessantemente per ogni angolo dell’ambiente, fino a quando non compare di fronte a noi l’elemento di cui siamo alla ricerca. Della mancanza di una localizzazione in italiano ne abbiamo già parlato, almeno nei testi, ma anche il doppiaggio alcune volte viene percepito troppo caricaturale, rasentando in alcuni casi il ridicolo.

Bisogna comunque ammettere che si tratta di piccole sviste che, seppur fanno sentire il loro peso, si disperdono di fronte a tanti piccoli dettagli che rendono Beautiful Desolation molto apprezzabile. La cura con cui gli ambienti di gioco, così variegati, sono stati realizzati, è indubbiamente un punto di forza, sottolineato anche dagli splendidi schizzi che Mark tratteggia all’interno del suo taccuino per raccontare il viaggio. Un supporto così retrò e analogico che va in netta contrapposizione con il dispositivo elettronico che ci accompagna e nel quale possiamo tenere traccia delle conversazioni avute, degli obiettivi da raggiungere e della nostra posizione. Elemento che ci aiuta ad orientarci meglio all’interno di questo vasto mondo, facendoci vivere un’avventura fuori dal tempo. In tutti i sensi.

PIATTAFORME: PC, PlayStation 4, Nintendo Switch

SVILUPPATORE: The Brotherhood

PUBLISHER: Untold Tales S.A.

Beautiful Desolation è un’avventura isometrica che non farà rimpiangere nulla ai nostalgici dei punta e clicca o agli appassionati del genere. In questa trasposizione su console del gioco uscito l’anno scorso, Brotherhood ci accompagna in un epico viaggio attraverso il tempo e lo spazio, raccontandoci una storia coinvolgente e appassionante. Il vasto mondo distopico che esplora Mark, il protagonista del gioco, riesce a coniugare bene elementi tribali a cultura cyberpunk, raccontata attraverso lunghi dialoghi che guideranno le nostre azioni. La mancanza di una versione italiana non ci permette di godere appieno la profondità della narrazione ma possiamo comunque ammirare l’accuratezza e la bellezza di questo luogo misterioso e variegato, sul quale aleggia l’inquietante oggetto alieno Penrose. Il gioco ci porta a dover utilizzare molto ingegno per risolvere rompicapi intelligenti, anche se spesso ci ritroviamo a dover vagare alla ricerca di oggetti che compaiono solamente quando siamo nelle loro prossimità. Per tutti questi motivi, Beautiful Desolation ci ha incantati ma rischia anche di essere un piccolo gioiello apprezzabile solamente dai fan del genere fantascientifico, sia videoludico che narrativo. Se volete saperne di più, non vi resta che guardare il gameplay originale.

VOTO: 8

Andrea Mondati nasce con il gettone per la sala giochi in mano e si massacra le dita distruggendo macchine su Street Fighter. Pur di giocare a Super Mario, prende la scossa armeggiando con un trasformatore rotto. Nella vita di tutti i giorni fa il Videomaker e il Web Editor ed è innamorato delle storie, di tutte le tipologie e forme. Cinema, videogiochi, fumetti e libri sono colonne portanti della sua vita che condivide con coloro che hanno piacere di ascoltare e, naturalmente, raccontare.