Scarlet Nexus primo sguardo: l’action-rpg di Bandai Namco diventa un anime

Scarlet Nexus

Scarlet Nexus è il nuovo action-rpg di Bandai Namco il cui sviluppo è stato guidato da Kenji Anabuki e Keita Iizuka, i quali hanno infuso la loro esperienza lavorativa costruita con la serie Tales of  per realizzare la nuova Ip dell’azienda nipponica. Come ampiamente sottolineato nella nostra recensione del gioco, siamo rimasti sorpresi dal suo sistema di combattimento, una frenesia pura che invita il giocatore a sfruttare tutte le combinazioni possibili dei poteri psionici, arrivando al punto di sterminare gli estranei in un batter d’occhio. Il titolo inoltre, ci immergeva in una storia avvincente, penalizzata forse dalla sua narrazione in stile visual novel, che stonava con i ritmi del gameplay, rallentando quest’ultimi bruscamente.

Ciò che potrebbe essere sfuggito ad alcuni è che il videogioco sarà accompagnato da un adattamento animato, curato sia da Bandai Namco e dallo studio Sunrise, che molti ricorderanno per le serie di Cowboy Bebop, Planetes, Gintama e Code Geass, giusto per citarne alcuni. Sebbene al momento non è stato specificato quanto durerà la serie – ma presumiamo 12-13 episodi -, abbiamo visto le prime due puntate sul canale Youtube di Funimation e sottotitolati in inglese, sebbene il primo dei due episodi è stato pubblicato con testi adattati in italiano per poi essere sostituito dalla versione originale. Noi di Gamesvillage vogliamo parlarvi della serie di Scarlet Nexus in questo nuovo primo sguardo.

Scarlet Nexus

Scarlet Nexus: uno sguardo alla trasposizione animata ad opera di Sunrise!

La serie animata affianca l’uscita della nuova Ip di Bandai Namco, andando a ripercorrere gli eventi che coinvolgeranno Yuito Sumeragi e Kasane Randall. Sebbene al momento non è nota la durata dell’adattamento animato curato dallo studio Sunrise, i primi due episodi finora pubblicati da Funimation ci lasciano qualche indizio a proposito, facendoci pensare che la sua durata si attesterà su un totale di dodici o tredici puntate. Per coloro che ancora non hanno avuto modo di approcciarsi al nuovo action-rpg di Bandai Namco, la storia ha luogo nell’anno 2020 a New Himuka, l’ultimo baluardo dell’umanità fondato da Yakumo Sumeragi. La Terra, ormai ridotta ad una landa arida, è soggiogata dalla minaccia degli Estranei, delle creature misteriose che discendono dal cielo affamati di cervelli umani, e solo le FSE (Forze di soppressione Estranei) possono contrastare la minaccia. Ci troviamo in un’era in cui il cervello umano si è evoluto a tal punto da sviluppare quelli che vengono definiti dei poteri psionici, delle abilità speciali utili a contrastare la minaccia degli Estranei. Un po’ come accadeva nell’immaginario costruito dal mangaka Kohei Horikoshi in Boku no Hero Academia con le Unicità, nel mondo di Scarlet Nexus troviamo una vasta varietà di poteri psionici e questo caratterizza in particolar modo i guardiani scarlatti, coloro che difendono i cittadini dai pericoli che discendono dal cielo come una calamità naturale.

La storia vedrà come protagonisti Yuito e Kasane, i due nuovi e promettenti cadetti delle FSE ed entrambi sono dotati del potere della psicocinesi, ossia l’abilità che permette di sollevare e scagliare gli oggetti di qualsiasi taglia. I due verranno divisi rispettivamente nei plotoni di Seto e Kyoka, vivendo così due percorsi diversi. Infatti nel gioco pubblicato il 25 giugno da Bandai Namco, la storia veniva divisa nei punti di vista di Yuito e di Kasane, delineando due campagne giocabili che si ricollegano verso le battute finali della trama. Tuttavia l’approccio adottato dalla serie animata è di tutt’altro avviso.

Infatti una cosa che possiamo sin da subito notare della serie animata curata da Sunrise è come entrambi gli episodi cercano di unire gli eventi vissuti dai due cadetti, con la volontà di fornire una visione completa della storia sin da subito. Eppure è ben evidente di come questo avvio di stagione cerchi in maniera frettolosa di raccontare la storia del videogioco. Certamente, vengono tagliati i momenti morti e le scene chiave trovano un riadattamento a quelle che sono le tempistiche di un episodio di ventiquattro minuti, ciononostante il rischio di ricorrere a tagli fin troppi eccessivi rimane alto. Infatti la narrazione di Scarlet Nexus trae forza dalle due campagne separate e di come queste si completino a vicenda, unendo quei puntini che mancavano nella prima run. Tuttavia, siamo consci del fatto che il modello adottato nel videogioco non è applicabile ad una serie televisiva e da qui in avanti sarà necessario effettuare dei sacrifici che potrebbero però snaturare la qualità della storia. Ciò che temiamo è che la collocazione di alcune scene od eventi venga sconvolta per rientrare nel minutaggio, un po’ come è successo in questi primi due episodi della serie che arrivano a toccare il terzo capitolo della storia. Inoltre, alcuni elementi chiave della storia originale sono stati svelati fin troppo presto, e ci chiediamo a questo punto quale sarà il ritmo dell’intera serie animata. Inoltre, anche alcuni eventi hanno subito delle variazioni, come l’allenamento tra i plotoni di Seto e Kyoka

Dei guardiani scarlatti non proprio perfetti

L’adattamento ad opera di Sunrise al momento ci fa storcere il naso: aldilà di una narrazione un po’ troppo frettolosa, anche qualitativamente la serie fa discutere. In primis il character design, che non solo talvolta non risulta fedele, ma rende piuttosto goffi i personaggi. Visivamente infatti risultano troppo schiacciati nei volti, soprattutto nei primi piani, senza considerare come i disegni tendono a deformarsi durante una scena d’azione. Pertanto, ci troviamo davanti una qualità dei disegni al di sotto delle aspettative che ci eravamo prefissati inizialmente. Entrando nello specifico, i modelli talvolta sono sproporzionati, con gli occhi che tendono a cambiare forma per qualche arcano motivo, soprattutto con Kasane e Naomi, che sono i personaggi al momento più penalizzati nell’adattamento. In diverse scene inoltre vengono a mancare i dettagli e alcune animazioni, impedendoci di apprezzare come speravamo la serie. Fortunatamente, troviamo anche dei momenti nei primi due episodi in cui la qualità generale raggiunge una media accettabile, ma la situazione peggiora drasticamente proprio nel secondo episodio in cui troviamo un crollo piuttosto netto.

Infatti il primo episodio, che funge da breve introduzione, pone un insieme visivo in linea con la media standard, riuscendo soprattutto ad offrire delle breve sequenze intense ed anche entusiasmanti al nostro occhio. Ma nel secondo, sembra che la cura posta inizialmente sia stata dimenticata da qualche parte nei meandri dell’animazione giapponese, lasciandoci dinanzi ad un qualcosa di indigesto. I primi due episodi ricoprono la porzione di storia che giunge fino alla metà del secondo capitolo della storia, saltando le missioni di Kikuchiba e il cantiere edile di Yuito e Kasane. Ma in tutto ciò, abbiamo modo di vedere anche qualche scena inedita, come la cerimonia che festeggia il reclutamento dei nuovi cadetti e qualche piccolo flashback, includendo alcune linee di dialogo che sarebbero dovute apparire in alcune sequenze non trattate nella serie.

L’impressione che abbiamo avuto in questi due episodi è che vi sia la possibilità che alcuni eventi verranno rimaneggiati in modo tale da viverli nella loro completezza in un’unica sequenza, perciò non possiamo escludere che altri eventi – secondari o meno – verranno esclusi per snellire ulteriormente il materiale su cui Sunrise sta lavorando. In questo modo però si rischia addirittura di mescolare la cronologia di alcuni eventi od elementi, come il ruolo di Karen Travers o i ricordi stessi di Yuito. Dunque non possiamo più aspettarci un adattamento fedele all’opera di riferimento, e sarà curioso scoprire come Sunrise intenderà riadattare alcuni dei momenti chiave della storia.

Scarlet Nexus

Tecnica

Scarlet Nexus è rinomato per il suo gameplay assolutamente frenetico, tuttavia come se la cava nel suo adattamento animato? Il risultato ottenuto da Sunrise è un’animazione che varia tra il bidimensionale e il tridimensionale. Nel primo caso vengono animate le scene di dialogo, mentre quelle d’azione usufruiscono della computer grafica per rendere quantomeno la scena più fluida possibile. Infatti i modelli dei personaggi acquisiscono un valore estetico migliore rispetto alle versioni bidimensionali, soprattutto appena attivano il proprio brain drive, ossia lo status che amplifica il potere psionico. Sebbene il design dei personaggi non ci hanno pienamente convinto, quello degli Estranei invece non tradisce le aspettative, e la loro tridimensionalità non solo avvalora il loro aspetto, ma ne accentua decisamente i loro dettagli, come i Vase Paws, le creature decorate con delle rose sopra il busto ed abiti succinti. Al momento però, i combattimenti risultano poco entusiasmanti nella loro realizzazione, come gli effetti dei vari poteri psionici, che risultano troppo impacciati.

Anche la regia non è del tutto soddisfacente: come menzionato poc’anzi, le sequenze in primo piano fanno notare tutti i difetti di un adattamento che parte col piede sbagliato, senza considerare come spesso e volentieri i disegni tendono a distorcersi in vari fotogrammi. Inoltre troviamo anche delle piccole differenze col design dei personaggi, come il colore dei capelli di Fubuki Spring (che nel gioco erano un blu ciano) o gli occhi di Tsugumi Nazar, la cui cornea nera risaltava maggiormente il limpido azzurro delle sue pupille. Per quanto concerne il doppiaggio, ritroviamo ovviamente il cast originale del videogioco nei rispettivi ruoli, mentre per il reparto della colonna sonora, il main theme dell’opening è stato curato dal gruppo The Oral Cigarettes (che troviamo anche nel filmato d’apertura dell’action-rpg di Bandai Namco), mentre non vi è ancora la ending ufficiale.

L’adattamento animato di Scarlet Nexus parte decisamente col piede sbagliato: dai disegni spesso imprecisi, che sporcano il character design della nuova Ip di Bandai Namco, al rimaneggiamento degli eventi, che tendono ad anticipare elementi narrativi che sarebbero dovuti arrivare in fasi più avanzate della storia. Al momento non è stato comunicato quanto durerà la serie dello studio Sunrise, ma data la velocità con cui sono stati trattati i primi episodi, deduciamo che la storia verrà condensata in dodici o tredici episodi. Tuttavia, le nostre speranze di vivere un nuovo adattamento con la medesima qualità con cui sono state prodotte le serie di God Eater e Tales of Zestiria The X sono state leggermente infrante, e speriamo in cuor nostro che la qualità di tale lavoro possa migliorare più avanti, senza dover attendere necessariamente una conversione Blue-Ray della serie.

 

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.