Era il 1990 quando un ammasso di pixel colorati si stagliava sui personal computer di tutto il mondo. Era l’anno in cui debuttava ufficialmente King’s Bounty, un turn-based video game creato da Jon Caneghem ambientato in un’epoca medievale fantasy. Era solo l’inizio della storia, di un nome destinato a rimanere scolpito nella mente ed entrare nei cuori di tantissimi videogiocatori statunitensi e non solo. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata diversa e il mondo è radicalmente cambiato, così come sono cambiati gli autori della saga. Ci devono pensare i russi di 1C Company nel 2007 a rilanciare il franchise, con un secondo capitolo che poi vedrà ulteriori iterazioni tra espansioni e capitoli stand alone a far tornare i giocatori in quel tipo di universo.
Ci vogliono però almeno 31 anni prima di poter vedere un sequel ufficiale comparire tra le pagine del catalogo virtuale di Steam, che lasci da parte sottotitoli vari e cerchi di sopravvivere in un mondo spietato, dove il genere RPG è diventato lentamente una parte fondamentale di quasi tutta l’industria. Ed è così che nel 2019 1C Company lancia finalmente l’annuncio ufficiale: sì, King’s Bounty 2 esiste ed è pronto al debutto. Debutto che si avvicina sempre di più, sempre più veloce, quest’anno. E per l’occasione abbiamo avuto modo di provare per qualche ora una build, che ci ha permesso un piccolo assaggio della nuova direzione presa dalla serie. Tra esplorazioni, quest e side quest, potenziamenti e un macchinoso ma soddisfacente sistema di combattimento, siamo finalmente pronti a darvi un giudizio (molto preliminare) su cosa aspettarsi da questo tanto desiderato e agognato secondo capitolo.
A cavallo tra The Witcher e… King’s Bounty
Partiamo subito da una precisazione importante: King’s Bounty 2 è diverso, molto diverso dai suoi predecessori, siano essi sequel ufficiali oppure spin-off o altre iterazioni. È diverso perché sono passati anni dal suo avvento e il game design, così come i controlli e più in generale l’aspetto di un gioco sono tutti elementi che cambiano molto velocemente in un’industria che solo ora sta vivendo la sua maturità (o quanto meno ci è molto vicina). Questo è un bene ed è giusto sottolinearlo ma purtroppo, per quanto la direzione sembra essere quella corretta, appare piuttosto chiaro che l’intero progetto non stia vivendo proprio la sua primavera migliore.
Cos’è cambiato in questo secondo capitolo? Buona parte della sua struttura originale. Come abbiamo detto poco sopra, King’s Bounty 2 ha dovuto adattarsi necessariamente ad un mondo che si è evoluto ed è cambiato molto, molto in fretta. 1C Company ha dunque optato per una scelta a metà tra un open world come The Witcher 3, mantenendo però immutato il combat system, così come l’intera natura da gioco di ruolo duro e puro. E così, nel nuovo capitolo della serie, si esplora un simil open world, diviso in mappe, dove al suo interno sono presenti tantissimi NPC, tantissime cose da fare, tantissimi luoghi da esplorare. Alternando i combattimenti, che non diventano appunto action ma si limitano a ricamare su una struttura di gioco ben collaudata. Descritto così sembra quasi un lavoro sopraffino, pronto a conquistare anche i cuori dei puristi. Peccato però che le cose non sembrano essere andate propriamente per il verso giusto.
Se è vero che la struttura e il gameplay, pensato così, è decisamente funzionale, purtroppo allo stato attuale non sembra decisamente poter reggere le svariate ore che il team ha inserito per il suo completamento. È vero, abbiamo una struttura decisamente più moderna, ed è vero, abbiamo anche un design che strizza l’occhio a produzioni occidentali di gran calibro come Skyrim, The Witcher e Fallout ma la sua realizzazione è abbastanza insipida. Il comparto animazioni, al di là delle cutscene non è assolutamente ad un livello che ci saremmo aspettati di trovare. L’intera esplorazione, per quanto ben curata, è limitata da muri invisibili e altri espedienti per impedire l’attraversamento di una certa area che fanno rimanere l’amaro in bocca dall’inizio alla fine. Il tutto corredato da una buona quantità di bug, alcuni game breaking, che ci hanno costretto a ricaricare il salvataggio. Il cavallo, il nostro fido destriero, non è assolutamente animato come ci saremmo aspettati e pur capendo i limiti della produzione, affidata ad un gruppo di programmatori validi ma con un budget sicuramente inferiore, non può essere sempre una giustificazione. L’idea sulla carta funziona, ma la realizzazione deve fare i conti con le difficoltà tecniche.
L’ambizione di essere i migliori
Arrivati a questo punto, cosa resta da salvare di King’s Quest 2? Praticamente tutto. Se è vero che il gioco è ancora abbastanza carente a livello tecnico o comunque non riesce a conquistare i cuori dei più esigenti, tutto il resto funziona. E anche bene. Sì, perché 1C ha creato un mondo di gioco che è perfettamente funzionale, con un gameplay che sposa un’idea di ibrido tra esplorazione e combattimenti che rende questo prodotto decisamente divertente da giocare. Certo, anche qui con dei difetti, che però rientrano perfettamente nella casistica: quando vuoi provare a spingerti in avanti, per forza di cose rischi di cadere.
E dunque, quali sono i punti di forza di King’s Bounty 2? Beh, sono molteplici. A partire dalle quest, che nella loro semplicità sono comunque ben scritte, raccontano uno sviluppo e ti rendono partecipe del mondo su cui prendono vita le avventure di una terra fantasy costellata di regni e magie. Certo, qualche volta si incapperà in qualche missione non proprio allo stato dell’arte e con una risoluzione un po’ all’acqua di rose, ma il gameplay resta divertente, perché i puzzle sono comunque divertenti e ben strutturati. Poi c’è la parte di esplorazione che è quella che ci ha convinto maggiormente. 1C Company ha farcito le aree di gioco con tutto quello che poteva inserire: segreti, stanze inaccessibili a prima vista, tesori nascosti e piccoli ma interessanti dettagli sul mondo di gioco, che si rivelano sotto forma di libri, tavolette e pergamene, che spesso aprono a nuove missioni secondarie.
Dove però King’s Bounty 2 brilla è sicuramente il combattimento. Perché la mancanza di una parte action o meglio, il suo mancato inserimento è l’elemento che più ci ha fatto piacere. Le battaglie strategiche, punto di forza della saga, sono rimaste seppur con qualche cambiamento. Il posizionamento delle truppe è la parte focale della battaglia ed è necessario valutare con attenzione ogni possibile copertura per evitare di rimanere scoperti. Allo stesso tempo risulta molto interessante e coinvolgente adottare strategie diverse per poter giocare e riuscire a trionfare sulle truppe nemiche, scegliendo di scagliare qualche abilità del nostro protagonista, che resta passivo in battaglia e ricopre il ruolo di generale alla guida oppure concentrare il tutto sui veri protagonisti degli incontri. Di conseguenza, tutta la parte ruolistica e di level up del personaggio principale ha riscontri anche sugli encounter che bloccano un determinato passaggio al livello successivo, con un albero di talenti che si potenziano con punti, acquisti appunto durante il passaggio di livello. Quante truppe assoldare e soprattutto quali giocherà spesso un ruolo molto importante nei passaggi più cruciali della storia e delle avventure.
A pesare dunque su un giudizio non troppo positivo cosa restano? Bug, comparto tecnico non proprio all’altezza del 2021, piccoli errori nel codice e un’interfaccia di gioco non sempre intuitiva, con comandi purtroppo un po’ disorientanti. Ci troviamo comunque di fronte ad una build di prova, probabilmente non recente e che durante le nostre prove non si è mai aggiornata. Nonostante ciò queste ore hanno ribadito ancora una volta che molto spesso, sotto uno strato di un codice sporco, si nascondono un po’ di magia e un po’ di intrattenimento. E che forse sono le cose più importanti a cui dobbiamo guardare.
Data d’uscita: 24 agosto 2021
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One, PC
Sviluppatore: 1C Publishing EU
Publisher: Deep Silver, 1C Publishing EU, Koch Media
King’s Bounty 2 si appresta a diventare realtà nel corso del 2021. La sua uscita è molto vicina (24 agosto 2021) e sarà disponibile per la prima volta anche fuori dal mondo PC, con una comparsa su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Le sensazioni avute da questa prova di circa 4 ore (sulle 10 totali della build) ci hanno convinto della bontà del progetto, purtroppo forse con un codice ancora troppo sporco. A poco più di un mese di distanza confidiamo che tali errori possano venire corretti ma al di là dei dettagli tecnici, 1C Company ha proposto un’uscita molto, molto interessante in un periodo spesso molto noioso. Il giudizio finale è ovviamente rimandato alla recensione ma il primo approccio resta comunque abbastanza positivo.