Che il panorama Nintendo, spesso affiancato da Niantic, sia da vent’anni a questa parte piuttosto ricco di titoli dedicati a Pokémon, lo sappiamo molto bene e non vi è alcun dubbio, considerando anche l’esplorazione di diverse piattaforme su cui sono atterrati i vari giochi, dalle console sempre di casa Nintendo, alle versioni mobile. Parliamo proprio dell’ultima arrivata nella casa della grande N rossa, Nintendo Switch, per quanto riguarda lo sbarco dal 21 luglio del nuovo MOBA dedicato ai mostriciattoli più colorati e variegati della casa nipponica. Si tratta di Pokémon UNITE, titolo free-to-play disponibile per tutti i possessori di Switch, ma previsto prossimamente anche in versione mobile, che ci ha trascinato non in una classica avventura dove impersoniamo attivamente un allenatore, ma guidiamo direttamente i nostri amici all’interno di un’arena, uniti con altri allenatori da remoto. Com’è andata la nostra battaglia? Ve lo raccontiamo in questa recensione senza troppe anticipazioni, ma cercando di darvi i dettagli relativi alle nostre prime impressioni in merito di questo prodotto non più realizzato da Game Freak, ma da Timi Studios e Trecent.
Pokémon UNITE: 5 ruoli per 5 sfidanti
La nostra partita in Pokémon UNITE comincia sull’Isola di Heos, dove Pokémon hanno poteri e abilità maggiori e che sono sfruttati da Allenatori di tutto il mondo, con l’obiettivo di sfidarsi in avvincenti Lotte Unite. Avremo dunque l’opportunità di partecipare a lotte 5 contro 5 per stabilire quale delle due squadre sia in grado di segnare più punti entro il tempo limite. Ogni giocatore controlla un Pokémon e ha la possibilità di scegliere fra cinque ruoli diversi: Attaccante, Velocista, Versatile, Difensore e Supporto. Per sferrare un’offensiva dovremo dunque scegliere un Attaccante, ma se preferiamo aiutare i tuoi compagni di squadra, il ruolo di Supporto è quello che stiamo cercando. Prima di lanciarci in campo però, dobbiamo assistere ad alcune spiegazioni piuttosto complete e dalle facili nozioni intuitive attraverso un tutorial che ci fa incontrare Professor Phorus e uno dei suoi ricercatori, Erbie, affinché ci possano introdurre al meglio alle battaglie nell’arena Pokémon, pronte ad attenderci senza esclusione di colpi. L’obiettivo di ogni round sarà quello di sconfiggere i Pokémon avversari, oltre a dover salire di livello, evolvere il nostro Pokémon e collezionare energia Heos, da rilasciare nelle aree goal degli avversari, mettendo KO i Pokémon nemici per evitare che segnino punti e che arrivino alla vittoria. Nulla di difficile, ad ogni buon conto, così come le mosse da imparare e le poche regole da apprendere. Il MOBA che abbiamo per le mani non si presenta sotto vesti particolarmente complesse, anzi: Pokémon UNITE si sta proponendo, almeno al suo lancio, sotto le vesti di un classico passatempo estivo, che cerca di ingaggiare il giocatore con ricompense quotidiane, riscattabili solo grazie a una attività continuativa che può andare dai 14 giorni consecutivi in su, oppure in base al proprio livello Allenatore che andiamo a incrementare ogni volta che scendiamo in campo, in una logica parzialmente simile a quella già testata in Pokémon GO, che ha da poco compiuto il suo primo lustro. Un MOBA dunque che cerca di mettersi alle calcagna di altri titoli del suo genere, primi fra tutti LOL e DOTA 2, ma ce la sta facendo davvero? Cerchiamo allora di esplorare più da vicino le meccaniche di gioco e le caratteristiche principali che connotano questo titolo nella sua prima fase di lancio.
“Unite” le forze… e le piattaforme!
Partiamo dal principale aspetto di questo titolo, ossia le Mosse unite, grazie alle quali possiamo scatenare la vera potenza dei Pokémon a disposizione. Si tratta di nuovissime mosse, utilizzabili solo durante le Lotte Unite, la principale modalità di gioco che si affianca alle lotte presenti nella modalità Tutorial, durante le quali possiamo cercare di salire di rango e dimostrare le nostre abilità, oltre a scalare la classifica globale. Sì, perché come vi anticipavamo, abbiamo a che fare con Allenatori da tutto il mondo, con i quali veniamo uniti grazie a una logica di matchmaking che ci consente di entrare in comunicazione con loro. E’ importante inoltre riconoscere quanto sia importante comunicare per il successo della propria squadra, grazie a strumenti quali l’uso di messaggi nella chat veloce per comunicare con i compagni di squadra e sincronizzare le vostre azioni in maniera più immediata. Inoltre non mancheranno nemmeno le opzioni di personalizzazione del proprio personaggio, che contano un discreto numero di accessori e modalità di rendere l’avatar personalizzato secondo i nostri gusti grazie a diversi dettagli. Infine, ma solo da settembre, come anticipavamo il gioco sarà anche multipiattaforma, al fine di poter giocare con Allenatori di tutto il mondo sia su Nintendo Switch, sia su smartphone, usando il nostro account del Club Allenatori di Pokémon o quello Nintendo sia da console che da telefono per sincronizzare facilmente i tuoi progressi di gioco.
Non un MOBA senza difetti
Oltre a queste caratteristiche succose e parecchio interessanti però, dobbiamo sottolineare anche alcune pecche, che ci auguriamo vengano eventualmente risolte con prossime patch e aggiornamenti del software: partiamo in primis con l’assenza di localizzazione in italiano (a dire il vero, è disponibile un numero abbastanza ridotto di lingue) e con un numero davvero ridotto di opzioni di gioco. Eccezion fatta per le Lotte Unite, non abbiamo a disposizione altro, se non consideriamo le sessioni di training. Questa povertà di contenuti rischia di far perdere abbastanza in fretta l’interesse per questo MOBA, considerando non solo che ogni sessione di gioco dura circa 10 minuti l’una, ma che se dovessero esserci problemi di rete e di connessione al server, il software si blocca e va in crash in maniera abbastanza importante. In questi casi infatti, non solo veniamo espulsi dalla partita in corso e dunque dall’arena, ma talvolta può anche accadere che avvenga il caricamento dall’inizio del gioco, ripartendo dal video di intro. Dunque non solo è importante che la connessione di rete al Wi-Fi sia stabile per garantire un buon andamento della partita, ma che si abbia anche sufficiente fortuna per augurarsi che non si perdano i progressi fatti fino a quel momento. Oltre a questo primo aspetto, abbiamo notato che, per quanto la difficoltà riscontrata nelle battaglie con i nostri sia in parte bilanciata e in alcuni casi equilibrata, l’ago della bilancia rimane però maggiormente spostato dalla nostra parte, dunque non dobbiamo aspettarci scontri difficili da portare a casa. Una pecca per coloro che desiderano avere per le mani un titolo più impegnativo, ma un punto a favore per chi invece non è alla ricerca di un passatempo complesso. Al netto di questi aspetti, anche il roster di Pokémon disponibili non è molto ampio, almeno al livello Principiante, e dobbiamo aspettare di avanzare di livello per avere accesso a una varietà un po’ più estesa di personaggi, ma non aspettatevi di poter accedere all’intero Pokédex. Il numero rimane comunque limitato, al momento se ne contano 23, tra classici mostri come Pikachu, Blastoise e Charizard, fino a Zeraora, Talonflame o Scorbunny.
Piattaforme: Nintendo Switch
Sviluppatore: Niantic
Publisher: Nintendo
Pokémon UNITE è un MOBA che avrebbe potuto presentarsi in maniera un po’ più accattivante e coinvolgente, soprattutto per il numero di attività disponibili per i giocatori. Non sono da meno le problematiche tecniche riscontrate a livello di server, oltre a un roster non troppo ampio a cui accedere per scegliere il proprio compagno di battaglie. Oltre a questi aspetti però, gli scontri nell’arena in sé sono piuttosto soddisfacenti per ritmo e capacità di tenerci incollati allo schermo, anche se dieci minuti risultano talvolta essere un lasso di tempo abbastanza lungo. Non possiamo che rimanere in attesa dei prossimi aggiornamenti dedicati a questo titolo, in primis l’introduzione della modalità multipiattaforma verso la fine dell’estate. Una novità che potrebbe anche cambiare, nel bene o nel male, le sorti di questo titolo che merita sicuramente maggior lustro.