Il sole non sembra intenzionato a volerci dare tregua in questo torrido pomeriggio estivo, anche se ha da tempo iniziato la sua discesa verso la linea dell’orizzonte. L’arsura brucia la pelle, che si difende come può imperlandosi di sudore, mentre l’attesa inizia ad incidere sulla concentrazione e mi scopro a contare, assorto, le bolle nel bicchiere di acqua fresca e frizzante che lambisce la mano poggiata sul mouse. La stampa videoludica internazionale è tutta stipata qui, in una sala d’aspetto virtuale organizzata da Koch Media per assistere alla presentazione del prossimo capitolo di Saints Row, del quale per ora possiamo ammirare soltanto un cielo azzurro striato di fili dell’alta tensione e una scritta in rilievo a rassicurarci che le trasmissioni inizieranno presto, il tutto accompagnato da un piacevole brano in sottofondo a metà tra Sergio Leone ed Eric Guthrie. A parte il caldo opprimente, cornice perfetta e forse voluta per l’atmosfera che si respira, qualcosa sembra chiaro fin da subito: siamo lontani, molto lontani dagli eccessi fantascientifici e supereroistici che la saga aveva abbracciato iterazione dopo iterazione, culminati con il nostro alter ego digitale trasformato in imperatore dell’universo e salvato grazie ai Third Street Saints dalle grinfie di Satana in persona che voleva darlo in sposa a sua figlia. E, a ben pensarci, sarebbe stato davvero difficile riprendere dalla conclusione di Saints Row IV e Gat Out of Hell… come dite? Agents of Mayhem? Uhm… no, quel titolo non mi dice assolutamente nulla (leggi, preferisco pensare che non esista).
Saints Row: cosa vi andrebbe per cena, ragazzi?
E poi eccolo qui, dopo un breve preambolo di Suzanne Panter, responsabile delle comunicazioni e degli eventi globali in Deep Silver, il trailer del nuovo capitolo esplode sullo schermo, scuotendo tutti dall’afoso torpore in cui eravamo caduti: l’inizio è placido, calcolato, con un gruppo di amici che studia il piano d’assalto nei confronti di una banda che ha appena messo le mani su un grosso quantitativo di armi. Sono in quattro contro un piccolo esercito, ma dalla loro hanno scaltrezza, organizzazione, inventiva e un bel po’ di faccia tosta. E arriva quindi il momento di sparatorie, inseguimenti, acrobazie, tutti i punti di forza che avevano aiutato il Saints Row originale a ricavarsi una nicchia ben definita tra le decine di cloni di Grand Theft Auto che sciamavano sul mercato, ma senza (troppe) esagerazioni. La parola passa quindi al nutrito gruppo di Volition capitanato dall’ottimo Jim Boone, autentico pilastro della compagine fin da quando era conosciuta come Parallax Software, che ci snocciola un po’ di informazioni interessanti e conferma quanto la voglia collettiva fosse quella di tornare alle radici della serie: Questo nuovo Saints Row, il cui slogan “Self Made” si riferisce alla possibilità di forgiare il nostro cammino personale nel mondo della criminalità organizzata, è di fatto un reboot, una nuova opportunità per raccontare una storia contemporanea più realistica (con le dovute proporzioni) con cui potersi relazionare più facilmente, grazie all’individualità dei personaggi principali che perseguono uno scopo comune, pur proveniendo da estrazioni sociali completamente agli antipodi.
Il titolo è ambientato nella città di Santo Ileso, un luogo fittizio nato da un’amalgama di contesti rurali e urbanistici dell’America Meridionale, intriso di simboli, costruzioni e paesaggi emblematici della cultura sudamericana che si fondono in quella che è la più vasta ed eterogenea scenografia open world mai realizzata da Volition. Ciascuno dei quartieri che compongono la metropoli possiede infatti caratteristiche uniche, che abbracciano tanto l’aspetto di case e palazzi quanto l’estetica portante e la vita quotidiana dei suoi abitanti: c’è ad esempio il distretto finanziario, con grattacieli svettanti dai quali è possibile lanciarsi con paracaduti, tute alari ed altri mezzi meno convenzionali, mentre la zona Rodeo District ospita ristoranti esclusivi, bar e locali per i più abbienti. Tutte queste zone incarnano alla perfezione la filosofia del divertimento sandbox ad ogni costo voluta da Brian Traficante, direttore creativo del team, con decine di monumenti, pietre miliari e punti di riferimento da contemplare, strade e sterrati che si snodano tra rettilinei, curve e inclinazioni da cui saltare e tonnellate di opportunità per lanciare al galoppo la fantasia in qualsiasi situazione. È un principio fondamentale al quale l’intero staff ha voluto devolvere i propri sforzi senza alcun compromesso.
Stai lontano dai miei amici!
Il fulcro della storia sono, ovviamente, i titolari Santi: in Saints Row abbiamo un gruppo di quattro amici che include noi come figura jolly, laddove tutti gli altri hanno invece personalità distinte. Il primo è Eli, responsabile della gestione e della pianificazione delle attività grazie al suo Master in Business Administration che l’ha portato a Santo Ileso con l’obiettivo di tirare su un’impresa tutta sua, anche se tale impresa ha finito per imboccare il lato oscuro della carreggiata. La seconda è Neenah, esperta meccanica e guidatrice cresciuta nel garage dei suoi, ma anche profonda conoscitrice di arte ed antropologia; la ricerca di lavoro l’ha portata a lavorare per una delle fazioni che si contendono la cittadina, ma né i metodi di quest’ultima né la subordinazione facevano per lei e così ha deciso di mettersi in proprio… o quasi. Terzo protagonista è Kevin, un DJ affabile, carismatico e scavezzacollo che a sua volta è stato un tempo illuso dalle prospettive di una delle tre consorterie del luogo, pertanto ha scelto di sua sponte la famiglia acquisita formata da noi, rinnegando la sua vita precedente. E poi, naturalmente, il quarto e ultimo componente della banda è l’avatar che impersoniamo e che possiamo scolpire a nostra immagine e somiglianza, oppure donargli qualsiasi altro aspetto preferiamo adottare.
Non ho parlato a caso di fazioni, perché Santo Ileso è attualmente sotto il controllo di tre bande separate ma ugualmente pericolose, proprio come il rinomato terzetto di gang di Stilwater nel primo Saints Row: ci sono i Los Panteros, originari del posto e orgogliosi delle ricche tradizioni della città, che prediligono l’utilizzo di armi e forza bruta per soggiogare i nemici e conquistare territori, stanziati presso la vecchia fabbrica abbandonata della Scorpion Motors. Poi abbiamo le Marshall Defense Industries, un conglomerato militare privato che detiene tecnologia all’avanguardia dalla quale trae vantaggio per raggiungere i propri scopi, con sede all’interno di un iconico grattacielo incastonato nel bel mezzo del distretto commerciale. Infine, gli Idoli sono motivati dalla fama e dalla notorietà, e si presentano come veri e propri araldi del nuovo ordine mondiale: chiassosi, sfacciati e prepotenti, compensano la relativa mancanza di muscoli e armi avveniristiche con la pura e semplice forza numerica. Sono sedicenti anarchici, che trascorrono le loro giornate a organizzare feste caotiche e creare anarchia per le strade. Le tre congreghe entrano di continuo in conflitto fra di loro, perciò starà a noi in qualità di quarto incomodo di Santo Ileso tenerli a bada e trovare un modo per schiacciare le loro ambizioni una volta per tutte, costruendo mattone per mattone il nostro impero criminale.
Piattaforme: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series S/X
Sviluppatore: Volition
Publisher: Deep Silver
Data di uscita: 25 febbraio 2022
Non c’è dubbio che Volition abbia investito davvero tanto in questo reboot: malgrado un comparto tecnico non proprio all’ultimo grido per via della sua natura cross-gen, giustificata tuttavia dalla volontà di venire incontro al più ampio bacino di utenza possibile, la struttura del gameplay è un ritorno alle origini che di sicuro i fan di lunga data del franchise apprezzeranno. Non resta dunque che contare i mesi che ci separano dalla sua uscita ed attendere le altre novità in cantiere, come le modalità di gioco in cooperativa e le opzioni di personalizzazione della città man mano che ne conquisteremo i rioni. Questa anticipazione mi ha messo ancor più sete di quanta ne avessi prima, perciò preparate i passaporti e portatevi dietro qualche cassa di bibite gelate, perché il prossimo inverno a Santo Ileso farà molto, molto caldo!