Stranger of Paradise Final Fantasy Origin Provato: una nuova battaglia

Stranger of Paradise Final Fantasy Origin

Di capitoli spin-off Final Fantasy ne è pieno. Dai Tactics, a capitoli come Type-0, Crystal Chronicles e via dicendo, ognuno dei quali proponeva delle formule di gameplay diverse rispetto alle iterazioni della serie principali. E con Stranger of Paradise Final Fantasy Origin, l’ultima fantasia di Square Enix abbraccia il fenomeno dei soulsilke grazie alla collaborazione stretta con Koei Tecmo e Team Ninja, la cui esperienza è stata maturata con la serie di NiOh. Un titolo che al momento della sua presentazione non è stato accolto positivamente dai fan, i quali hanno visto in Stranger of Paradise un prodotto lontano dai canoni di un brand che possiamo definire immortale.

Ve ne abbiamo parlato qualche mese fa in un nostro provato, sottolineando come presentasse un gameplay dal buon potenziale ma condizionato da un comparto tecnico non proprio invitante. Durante il Tokyo Game Show 2021, Square Enix ha presentato un nuovo trailer del gioco, annunciandone non solo la data d’uscita, ma anche una nuova versione della demo pubblicata in estate, dando modo al pubblico di provare un nuovo livello e alcune novità. Abbiamo giocato e completato la demo, esplorandone ogni angolo e testando i miglioramenti apportati al titolo, e come sempre, ve ne vogliamo parlare in questo nuovo provato.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origin

Un secondo contatto poco rassicurante con Stranger of Paradise Final Fantasy Origin

Il mondo è avvolto nell’oscurità e il potere dei cristalli è stato corrotto. Una realtà che sembra essere destinata a rinunciare alle proprie speranze di salvezza, ma secondo gli abitanti di Cornelia vi è una soluzione: sconfiggendo Caos, un’entità malefica, sarà possibile liberare il mondo da tale maledizione. Numerosi guerrieri vi sono avventurati nel santuario del caos, uscendone completamente sconfitti, ma il trio composto da Jack, Ash e Jed sembra essere determinato a percorrere un tale rischio. Ed è così che il loro viaggio li condurrà al cospetto di Garland, autodefinitosi come Caos, scontrandosi con il cavaliere oscuro in uno scontro decisivo. Tuttavia, nella vittoria del trio, scopriamo una verità dal retrogusto amaro: dietro alla figura del formidabile avversario vi si cela in realtà Neon, una fanciulla che in passato tentò la stessa impresa di Jack e compagni, andando incontro ad un destino ben diverso.

Un momento di stupore accompagnato da nuovi dettagli narrativi presto svelati dalla ragazza, la quale, secondo le sue ricerche, crede che Caos in realtà è solo frutto dell’immaginazione umana, un qualcosa creato dall’uomo e dalla sua negatività. E data la convinzione del popolo di Cornelia, Neon decise di abbracciare l’oscurità e diventare ella stessa Caos, permettendo così di essere sconfitta e sacrificando la sua vita per restituire la pace al regno. Una verità piuttosto incredula per Jack, che non si perde d’animo e riparte subito alla caccia del suo nemico giurato, convincendo così la fanciulla trovata ad unirsi al gruppo di guerrieri. Come ben sappiamo, Stranger of Paradise Final Fantasy Origin è una reinterpretazione della prima impresa compiuta dai quattro guerrieri della luce, un qualcosa che non vuole riscrivere la storia né tanto meno riproporla a pari passo, ma che comunque sarà completamente distaccato dalla prima fantasia finale di Square Enix. Ciò che più ci incuriosisce il canovaccio narrativo seppur non sia dei più entusiasmanti: il protagonista difatti si chiama Jack Garland, che ricorda senza ombra di dubbio l’identità del villain del primo Final Fantasy, e nella demo abbiamo potuto notare come questa sua ossessione per il Caos sia alquanto inarrestabile, a tal punto da non dare peso alle parole proferite da Neon pochi istanti prima. Al netto di possibili speculazioni, ci vien da pensare se il risultato finale sia quello di un protagonista che infine diventa la nemesi di sé stesso, una conclusione che non possiamo di certo trascurare.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origin

Un gameplay solido, ma…

Il sistema di combattimento  non si allontana troppo da quello già assaporato nei capitoli di Ni-oH, l’action-rpg folkloristico giapponese del Team Ninja. Infatti, Stranger of Paradise ricalca quelli che sono i ritmi e lo stile di gioco, introducendo quelle nuove funzionalità che abbiamo ampiamente provato con mano nella scorsa occasione. Le basi del battle system ricalcano quei parallelismi che accomunano la stragrande maggioranza degli esponenti del genere soulslike, permettendo al giocatore di personalizzare il suo stile di gioco. Infatti le combo di fendenti possono essere modificate con colpi particolari, dando anche quella nota di spettacolarità alle sequenze d’attacchi che elargiremo su goblin e affini. Rispetto allo scorso provato non abbiamo trovato ulteriori miglioramenti, ma possiamo dirci piuttosto soddisfatti del combat-system del titolo, il quale risulta incredibilmente stratificato. Infatti gli attacchi normali e caricati non saranno i nostri unici assi nella manica: troviamo il logoramento della postura avversaria, che apre la strada ad un’eliminazione rapida delle creature nate dall’oscurità. A questa si aggiungono meccaniche di contorno come le abilità speciali (come il Lux) che forniscono un apporto maggiore agli scontri, o quelle istantanee che possiamo assorbire dagli avversari tramite lo scudo spirituale.

Tuttavia il nostro stile di combattimento ed abilità in battaglia verranno determinate dalla build che attiveremo: il titolo, ripescando la rapidità con cui Code Vein permetteva di cambiare il proprio assetto, contempla l’equipaggiamento di una o più build, le quali potremo cambiare rapidamente attraverso un tasto durante la battaglia. Dunque, nonostante la struttura del gameplay per quanto stratificata possa sembrare alquanto dispersiva, permette al giocatore di modificare il suo stile di gioco senza dover ricorrere alcun menù, optando per dei cambi rapidi in tempo reale. Questo aspetto alimenta una sfumatura più strategica soprattutto durante le boss fight, ma è innegabile che per apprezzare pienamente questa peculiarità sia necessario attendere il prodotto finale. Inoltre ogni classe a nostra disposizione prevede un albero abilità piuttosto contenuto, il cui completamento porterà allo sblocco di due classi avanzate (es. il mago si evolve in mago nero e mago bianco), che a loro volta includeranno ulteriori potenziamenti per il nostro Jack. Come avevamo anticipato nel nostro scorso provato, in questa nuova versione della demo abbiamo trovato una nuova classe impersonata da Neon, lo schermidore, il quale padroneggia la spada lunga. Inoltre, abbiamo notato una ramificazione più complessa delle build disponibili, aprendo così uno scenario ampio per quanto concerne la progressione. Inoltre, l’esperienza di gioco si riconferma alquanto personalizzabile, concedendo all’utente di scegliere il livello di difficoltà più adatto alle proprie necessità, così da rendere questa nuova avventura persino meno stressante rispetto ai massimi esponenti del souls-like.

Stranger of Paradise Final Fantasy Origin

Nella nuova demo inoltre abbiamo potuto provare con mano il nuovo livello, Distorsioni nella natura, dove il quartetto raggiunge una foresta per inseguire una traccia di Caos. Si tratta di un’area prevalentemente naturale, irradiata dalla luce del sole i cui spazi aperti hanno messo in difficoltà il comparto tecnico del gioco. Prima di parlarvi di questo aspetto, la nuova mappa ci è parsa decisamente più coraggiosa rispetto al santuario del caos del primo livello. Anche nel suo level design, non proprio eccelso, si è mostrato già più complesso in confronto alla demo precedente. In questa verdeggiante area troveremo diversi globi luminosi con cui potremo interagire, i quali se attivati, potranno mutare alcune parti del livello. Infatti ci troveremo spesso a dover disattivare e riattivare tali globi per sbloccare diversi passaggi, come dei ponti ramificati o alcune scorciatoie che rendono più accessibili i checkpoint. Al suo interno abbiamo trovato anche una maggiore varietà di daemon da affrontare, permettendoci di utilizzare anche degli attacchi diversi rispetto al livello iniziale. Anche la boss fight che abbiamo affrontato si è mostrata leggermente più complessa, soprattutto per gli attacchi ad area scatenati dal boss che rendevano le schivate sempre più complesse da eseguire. Ciononostante reputiamo che tale scontro sia stato meno spettacolare se confrontato a quello avvenuto nel santuario del caos, ma crediamo anche che il titolo saprà offrirci scontri ancor più interessanti. Inoltre la demo ci ha offerto uno scorcio del menù principale, dove viene confermata la struttura in missioni della campagna: la mappa che rappresenta il mondo di gioco man mano verrà riempita da missioni principali e secondarie, le quali ci offriranno una piccola anticipazione su ciò che ci aspetta. Inoltre viene finalmente resa disponibile la modalità cooperativa, che viene definita dagli sviluppatori come una sorta di salvagente: infatti sarà possibile avviare uno scenario in cooperativa, o richiedere l’aiuto di altri giocatori mentre stiamo affrontando il livello, insomma il multigiocatore sarà un altro strumento su cui potremo fare assolutamente affidamento.

Nonostante alcuni miglioramenti grafici, il titolo al momento continua a soffrire degli stessi problemi. Certamente, il frame rate in modalità prestazione rimane stabile dall’alto dei suoi sessanta fotogrammi per secondo, sebbene vada incontro ad un calo evidente all’inizio del secondo livello: al suo avvio, bastano pochi passi per destabilizzare la prestazione del gioco, sebbene sia fortunatamente un problema che si verifica solamente all’inizio. Tuttavia non possiamo trascurare i difetti di un motore grafico che continua ad arrancare, con una profondità di campo ed un filtro immagine decisamente sgranati, due elementi che entrano in forte contrasto con il comparto illuminazione della demo, dandoci così una qualità visiva che definiamo al momento pessima. Anche la palette di colori ha un contrasto decisamente squilibrato, andando così ad intaccare la qualità delle ombre sui modelli poligonali i quali soffrono di una cura dei dettagli davvero povera. Nonostante vi sia ovviamente margine di miglioramento, il comparto tecnico e grafico è ancora di vecchia generazione, e con il lancio fissato per il 18 marzo 2022 temiamo che non vi sia abbastanza tempo per intervenire con decisione sulla qualità del gioco.

Data pubblicazione: 18 marzo 2022
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X, PC
Sviluppatore: Team Ninja
Publisher: Koei Tecmo

Stranger of Paradise Final Fantasy Origin allo stato attuale è bipolare. Da un lato abbiamo un sistema di combattimento interessante, la conseguente evoluzione del Team Ninja in ambito action-RPG. Dall’altro lato abbiamo invece un comparto tecnico completamente da rivedere, insieme ad una storia dai presupposti meno intriganti. A distanza di sei mesi dalla sua release su console e PC ci chiediamo effettivamente quali miglioramenti potranno essere apportati al titolo, e se infine saranno abbastanza per curare quelle lacune che affliggono in questo momento questa ambiziosa reinterpretazione del primo Final Fantasy.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.