Monster Hunter Rise Recensione: Kamura è più bella su PC in 4K

Monster Hunter Rise PC

Dopo aver infiammato il palcoscenico di Nintendo Switch nel corso del 2021, Monster Hunter Rise è pronto a tornare sotto le luci dei riflettori, con un look di tutto punto pensato appositamente per allietare la platea dei PC gamer. Il titolo di Capcom, uno dei più apprezzati – sia dalla critica sia dai giocatori – e venduti della serie, è pronto dunque a uscire dalla sua comfort zone legata all’hardware dell’ibrida di Nintendo, solcando i mari della tecnologia e diventando tutt’uno con un turbine di pixel e migliorie di natura tecnica finora impensabili. Inutile dirvi che, seppur senza rivoluzionare l’ossatura basilare del gioco, le migliorie apportate sul fronte tecnico cambiano per certi versi anche sensibilmente l’esperienza di gioco complessiva, rendendo in qualche modo il viaggio nelle minacciose e splendide lande di Kamura una sorta di versione 2.0 del gioco, seppur l’esperienza rimane sempre incredibilmente godibile anche nella sua versione “Vanilla”.

Monster Hunter Rise per PC è fondamentalmente quello che tutti i fan potrebbero desiderare: il solito, splendido, Monster Hunter Rise ma con una veste tecnica all’avanguardia, che rende lo stesso approccio alle (tantissime) battaglie un vero e proprio tripudio sensoriale, impreziosito dalla volontà di Capcom di rendere sin da subito disponibili nei pacchetti tutte le varie feature, gli aggiornamenti e le correzioni varie fatte finora su Switch anche nella nuova versione, in attesa di Sunset che – verosimilmente – potrebbe arrivare anche su PC ben prima di quanto potremmo pensare. Prima di iniziare con l’analisi di questa nuova versione del gioco, però, vogliamo subito rispondere alla domanda più calda: vale la pena ricominciare l’avventura su PC? La risposta è – onestamente – no, specialmente se come il sottoscritto avete maturato oltre 200 ore di gioco. Se invece volete avvicinarvi all’opera per la prima volta, troverete in questa versione una sorta di Nirvana, capace di fugare ogni qualsivoglia dubbio o incertezza nei confronti di un brand destinato a diventare sempre di più un punto nevralgico del medium videoludico negli anni a venire.

Monster Hunter Rise: il bello di essere più belli

Parliamoci chiaro: la prima cosa che salta all’occhio di un lavoro del genere è certamente quanto legato al fattore estetico e tecnico del gioco, e non potrebbe essere altrimenti. Va di per sé che – in primis – vogliamo subito “liberarci” del piatto principale della portata, focalizzandoci proprio sulla bontà della conversione PC dell’ultima fatica di Capcom. Come abbiamo già accennato poc’anzi, in versione Steam, Monster Hunter Rise sembra quasi rinascere, dal punto di vista grafico e tecnico, dandoci per lunghi tratti la sensazione di trovarci di fronte a un’esperienza completamente nuova. Il primo impatto è difatti sublime: padroneggiare le armi, farle proprie e capirne i segreti, per andare a caccia delle tantissime creature che girano per le splendide lande di Kamura è un qualcosa di difficilmente spiegabile per chi – come il sottoscritto – viene dalla versione Nintendo Switch, in particolare prendendo per “campione” la questione legata al frame rate. Il passaggio dai 30fps (non sempre solidissimi) ai 60 granitici è infatti un vero e proprio toccasana, sia da un punto di vista meramente visivo sia e soprattutto a livello di gameplay, aspetto su cui però torneremo in secondo momento e a cui vogliamo dedicare uno spazio apposito.

Monster Hunter Rise PC

Il raddoppio netto del frame-rate si lega a quello della densità dei pixel, che fa ancora di più: in versione PC Monster Hunter Rise passa da un HD/Full HD di tutto rispetto – ma con molte rinunce – a un 4K nativo ed evidente, a cui si aggiunge il supporto all’HDR e ai monitor di nuova generazione, per un risultato complessivo a tratti sbalorditivo. A suggellare definitivamente questa nuova potenza sono poi le texture, completamente riproposte in alta definizione, che donano sia alla fauna locale sia alla flora una veste tutta nuova e decisamente più “al passo” coi tempi, un aspetto sicuramente che non è mai interessato più di tanto ai fan del brand ma che comunque è innegabilmente un passo avanti importante per tutta la serie. Il quadro complessivo offerto da questa nuova edizione di Monster Hunter Rise è dunque promosso a pieni voti: queste dinamiche, combinate, offrono ai giocatori – soprattutto quelli nuovi – una motivazione in più per lanciarsi nel mondo della caccia secondo Capcom, potendo contare oltre che sul solito – splendido – comparto ludico anche su un comparto tecnico all’avanguardia, in grado di donare a quello che è stato uno dei migliori titoli dell’anno appena trascorso una sorta di seconda giovinezza, fatta di stabilità, potenza e soprattutto fluidità, un aspetto da tenere bene a mente, specialmente se contestualizzato con un titolo del genere.

Anche la mano vuole la sua parte!

Poco fa vi abbiamo accennato a quelle che sono le influenze della nuova veste tecnica anche sul gameplay e non a caso abbiamo deciso di dedicare a questo aspetto uno spazio tutto suo. Per quanto possa sembrare banale e scontato, è invece doveroso sottolineare il grande impatto avuto dalle migliorie tecniche sul gameplay, che confermano quanto, per quanto ci riguarda, siamo di fronte a una sorta di Monster Hunter Rise 2.0. Prima parlavamo – non a caso – della fluidità, il dettaglio che sin da subito ha catturato la nostra attenzione, proprio perché ha avuto un impatto sul gameplay superiore di quanto ci saremmo aspettati. Grazie al nuovo e più potente frame-rate, infatti, l’esperienza assume praticamente sembianze diverse, con la resa degli scontri che diventa nettamente più frenetica ma allo stesso tempo più appagante, in grado di mettere la bravura del giocatore su un livello ancor più elevato, considerando fattori come la prontezza di riflessi e l’abilità di leggere le situazioni al momento giusto, che diventano ancor più incisivi considerando quanto detto poco sopra.

Monster Hunter Rise PC

Fluidità fa rima – non soltanto a livello fonetico – con reattività in questa nuova vesta di Monster Hunter Rise, con un sistema di comandi che, pur rimanendo il medesimo, viene impreziosito da un minor input lag e da una responsività decisamente diversa di cui è possibile accorgersi dopo veramente pochissimi istanti. Fin dai primissimi scontri con i mostri del tutorial è infatti fin troppo evidente quanto il gameplay sia sensibilmente “cambiato” in questa nuova versione grazie alla maggior reattività dei comandi, che apre una strada completamente diversa dinnanzi ai giocatori, alle prese con un sistema di combattimento decisamente più appagante e meno frustrante. Sia chiaro: il gameplay della versione Nintendo Switch non è assolutamente brutto, anzi, e lo abbiamo anche stra-premiato in fase di recensione, ma è impossibile negare quanto le maggiori possibilità degli hardware più performanti di quelli dell’ibrida di Nintendo abbiano dato al gioco la possibilità di mostrarsi sotto una luce diversa e decisamente più intrigante e appagante. Non stiamo parlando, chiaramente, di un livello di sfida maggiore o superiore, ma semplicemente di un gameplay che potrebbe sembrare il medesimo ma che in realtà si mostra ben diverso e che richiede ai giocatori di vecchia data di imparare nuovamente a familiarizzare con le armi e a fare ancor più attenzione alle movenze delle tantissime creature presenti nel gioco, in vista del corposo aggiornamento previsto per l’estate (almeno su Switch).

Non ne avete ancora abbastanza? Allora dovreste sapere che, inoltre, Capcom ha reso disponibile sin da subito il supporto a mouse e tastiera e ha anche inserito una sorta di sistema di mappatura dei comandi manuale, pensato per adattare, almeno visivamente, i comandi ai diversi sistemi di input inseriti, per rendere in qualche modo “l’ingresso” ai novizi un tantino più familiare e immediato. Oltre a questo, è stato inserito anche un sistema di chat vocale interno, cosa che però non abbiamo avuto ancora modo di provare ma che siamo sicuri farà la felicità dei giocatori che vogliono approcciarsi all’avventura affidandosi principalmente alla cooperativa e alla caccia in compagnia. Non abbiamo ancora avuto modo di provare questa feature, invero, ma siamo convinti che sarà sicuramente una meccanica importantissima, specialmente nelle fasi più avanzate del gioco e durante le missioni più complicate e che richiedono una maggiore collaborazione da parte dei giocatori.

Piattaforme: PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Monster Hunter Rise in versione PC non è una semplice conversione. Con pochi – semplici – accorgimenti Capcom ha reso un prodotto già di per sé eccellente ancor più bello, sia da vedere sia da giocare, grazie ad una grafica che definiremmo “next-gen” e che rende l’avventura un vero e proprio toccasana. La fluidità e la reattività dei comandi sono l’elemento più importante di questa realease, in grado di spingere un titolo del genere ancor più in là con l’asticella qualitativa, tarata sempre più in alto e che, siamo sicuri, farà la felicità dei giocatori più incalliti. Tornando però alla domanda di prima, quella cioè se vale la pena o meno ricominciare l’avventura, vi diciamo che probabilmente la risposta è no, anche perché è impossibile importare i dati delle vecchie partite e Nintendo non ha lasciato alcun margine di speranza in tal senso. Se siete però dei nuovi giocatori, credeteci, la versione PC di Monster Hunter Rise vi strapperà via la vostra anima videoludica, intrappolandovi in un oceano di colpi, schivate e tanta tanta dedizione all’arte della caccia.

VOTO: 9.2

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.