Elex 2 Recensione: bentornato, Jax

Elex II

Una nube gialla, quasi arancione viene scorta in lontanza. Da lontano si erige uno scheletro di quella che sembrava un grande agglomerato cittadino, quasi una megalopoli. Da dove è posizionato Jax si può ancora scorgere quello che probabilmente era un megabuilding. Scendere in basso? No, meglio non avvicinarsi: la fauna è particolarmente aggressiva, così come lo sono quelli che in un qualsiasi film sarebbero chiamati predatori, raider. No, non è la vita reale, fortunatamente: quella che vi abbiamo appena descritto è una delle tante scene con cui si entra in contatto nelle scorribande con Elex 2 e il suo open world. Il gioco di casa Piranha Bytes, software house tedesca che nel mondo dei giochi di ruolo si è ritagliata uno spazio importante. D’altronde il curriculum parla da solo: il team di sviluppo alemanno è infatti autore di due storici franchise, quello di Gothic e quello di Risen. Con l’ultima sua IP, appunto Elex, è però cominciato un viaggio diverso, che forse strizza anche l’occhio a determinate problematiche che dobbiamo affrontare nel mondo reale (tranquilli, ci arriveremo).

Elex II

Il primo capitolo della nuova serie non è propriamente recente. Uscito nel 2017 sotto l’ala protettiva di THQ Nordic, l’obiettivo di Piranha Bytes era decisamente ambizioso: offrire un gioco di ruolo che strizzasse l’occhio a produzioni ben più grande, rimanendo però fedele a quel gameplay che ha contribuito a spingere lo sviluppatore sul tetto del mondo. Cinque anni dopo ecco il sequel, che però come le migliori produzioni cambia trama e si rende godibile, almeno in parte, anche ai neofiti. Ma restano, ovviamente, i capisaldi della produzione del primo storico episodio, che ha convinto tantissimo publisher e giocatori, pronti a voler vestire nuovamente i piani di Jax, il protagonista ed eroe incaricato di salvare il suo mondo, ancora una volta

Chi non muore si rivede

Elex 2 comincia dove il suo predecessore, in qualche modo, si concludeva. Jax, il protagonista del primo episodio, non ha però finito la sua missione, anche se ovviamente non lo può ancora sapere. Secondo la lore ufficiale, sono passati infatti tantissimi anni da quando l’uomo ha salvato Magalan. Ora però le cose sono diverse, complice una minaccia proveniente dal cielo: creature aliene, che hanno obbligato ad una nuova guerra in corso. Un conflitto che ovviamente sarà guidato dal nostro protagonista, ma con un elevato grado di difficoltà. A metterli i bastoni tra le ruote? Ovviamente le fazioni, che sono tante e tutte diverse, la scomparsa del figlio e un mondo complicato da riunire e da appacificare. Nel mezzo, tutti i temibili nemici che si metteranno contro di noi.

Una guerra però non si combatte da soli. E così, esattamente come nel precedente capitolo, Jax potrà unirsi ad alcune fazioni. L’obiettivo è ovviamente quelle di riunirle per farle combattere insieme contro la minaccia. Tra volti nuovi e vecchie conoscenze, il “cast” di personaggi è decisamente ricco e variegato e si incontreranno tantissime persone differenti e “clan” con caratteristiche quasi uniche.

Esattamente come tutti i giochi di ruolo open world, anche Elex 2 non brilla sicuramente per originalità nel plot iniziale. Appare chiaro fin da subito, infatti, come in realtà l’intera storia sia stata messa in piedi esclusivamente per poter mettere il giocatore in un contesto ostile. Ad aggravare e rendere più interessante però l’intera premessa è sicuramente l’infezione che Jex contrae praticamente subito, a pochi minuti dall’inizio del gioco. Da qui in avanti il viaggio sarà ovviamente più complesso e dovremmo anche essere abbastanza rapidi per sopravvivere. Questo perché nel gioco di Piranha Bytes si muore e si muore tanto, merito di un sistema di gameplay ben collaudato che non lascia spazio ad interpretazioni. Intendiamoci, non stiamo parlando di un sistema di gameplay simile ai Souls, metro di paragone che sarebbe addirittura imbarazzante: Elex 2 infatti fa tesoro di un game design che il team di sviluppo tedesco ha fatto suo nel corso degli anni.

Elex 2

Elex 2 non soffre di crisi d’identità

Nel corso degli ultimi vent’anni diventa praticamente impossibile riuscire a catalogare un gioco in una singola categoria. Titoli appartenenti a diversi filoni prendono oramai a piene mani da altri generi, per fare un mix di diversi elementi. Nel caso di Elex 2 però tutto appare decisamente più semplice del normale: il nuovo gioco di Piranha Bytes è infatti a tutti gli effetti un vero e proprio gioco di ruolo, con un occhio al passato. Non stiamo parlando di un game design più moderno, come può essere quello di Fallout, i nuovi capitoli della serie di The Elder Scrolls o altri titoli diventati decisamente molto popolari. Il cuore di gioco è infatti incentrato esclusivamente su alcuni aspetti che bisogna tenere in considerazione e che spingono Elex 2 verso un genere ben preciso.

Elex 2

Il gameplay di Elex 2 è di base in realtà molto semplice: in un mondo aperto, con una mappa disponibile nella sua interezza fin da subito, sarà possibile esplorare e fare man bassa dei resti. Il mondo è oramai distrutto: enormi scheletri di città si erigono davanti a noi, mentre le fazioni si chiudono all’interno di forti più contenuti e basi ricavate dalle montagne o da grandi spazi aperti. Per poter fronteggiarli o unirsi si richiede ovviamente un grande lavoro di diplomazia o di livellamento importante, basato sui Talenti che si possono acquisire dagli insegnanti e che ci permetteranno, ovviamente, di poter maneggiare armi differenti e rendere jax nuovamente un uomo pronto a combattere e abile sotto diversi aspetti. L’aspetto ruolistico vecchio stampo è sempre più visibile nei dialoghi, nelle lunghissime quest che spesso ci chiedono di spostarci e nelle reazioni degli NPC, che reagiranno in base alle nostre risposte. Il sistema di dialogo è approfondito: una eventuale risposta può aprire a nuove quest e influenzare direttamente l’andamento della nostra avventura. Un aspetto che ci fa sicuramente piacere, ma che allo stesso tempo blinda Elex 2 e lo rende godibile pienamente solamente ad una nicchia di giocatori. Non è ovviamente un male, ma occorre chiarezza: se vi state approcciando alla serie per la prima volta, non aspettatevi un GdR occidentale di stampo più simile possibile a prodotti più recenti ma un gioco profondamente diverso, decisamente più ruolistico.

Elex 2

A livello di world building e di gameplay, invece, Elex 2 è perfettamente godibile da tutti. Al di là del combat system, non proprio di pregio, tutto il resto è invece ben sviluppato, a partire dall’esplorazione. Una delle più importanti novità introdotte è infatti il jetpack: ora Jax può letteralmente volare e questo ci permette di esplorare in maniera decisamente diversa la gigantesca mappa di gioco. Non capita di rado, infatti, di trovarsi a viaggiare per qualche secondo in aria, per superare determinati ostacoli naturali e non solo. Per non perdersi all’interno del gigantesco mondo di gioco, Piranha Bytes ha implementato un viaggio rapido, basato sullo sblocco di alcuni punti di teletrasporto. Posizionati in maniera strategica, risultano utili per muoversi più liberamente. Intendiamoci, esplorare è sempre molto divertente ma dopo diverse ore può diventare anche abbastanza sfiancante. Quello che invece non stanca mai è l’ambientazione di gioco: relitti, città distrutte, cittadelle improvvisate. E poi scorci naturali bellissimi, popolati da nemici più o meno temibili, Elex 2 fa dell’arte un vero e punto forte. Certo, non siamo ancora ai livelli di altri titoli, ma il colpo d’occhio è decisamente gradevole e invoglia i giocatori ad esplorare sempre di più.

Non è tutto oro ciò che luccica

Se da una parte abbiamo un gameplay vecchio stampo e abbastanza solido, accompagnato da un mondo di gioco eccitante da esplorare e con un sacco di angoli da visitare, non tutto è ovviamente andato per il verso giusto. La build che abbiamo avuto modo di provare nel corso degli ultimi giorni non è sicuramente stabile. Abbiamo infatti riscontrato diversi bug, che ci hanno spesso portato a perdere anche dei progressi e hanno rallentato non di poco il nostro proseguimento nel gioco. Anche a livello tecnico, inoltre, sembrerebbero esserci diversi problemi, derivati probabilmente da una mancata ottimizzazione del titolo. Abbiamo riscontrato non pochi cali di frame rate e i drop sono stati molto presenti nelle varie città. Considerato quanti pochi elementi a schermo si vedano e comunque di quantità ridotte, il caso dai 60 fps ai 42 fps riscontrati con una RTX 3060 Ti e una CPU Intel i 5-10400F non è proprio uno standard ideale.

Da segnalare, anche, alcuni volti, decisamente sottotono rispetto a ciò che vediamo normalmente. In generale l’aspetto tecnico di Elex 2 è da premiare nel mondo di gioco, mentre invece per tanti, altri piccoli dettagli sembra di fare un salto indietro di qualche anno. Non è ovviamente un grave problema: il gioco è perfettamente godibile e va giocato per il suo gameplay, specialmente se siete fan della serie e dei giochi di Piranha Bytes in generale. Resta invece l’amaro in bocca per alcuni bug e per un combat system che poteva essere più rifinito, ma l’opera è decisamente gigantesca ed era chiaro che non sarebbe uscita immune da difetti.

PIATTAFORME: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X/S, PC

SVILUPPATORE: Piranha Bytes

PUBLISHER: THX Nordic

Elex 2 è un must have per tutti coloro che hanno bisogno di un gioco di ruolo vecchio stampo, dall’animo duro e puro. Nel gioco di Piranha Bytes si muore, tanto, si fa difficoltà ad assumerne le meccaniche base e si cerca, invano, di riuscire a superare momenti complessi. Un must have per una determinata nicchia che però è afflitto da problemi di ottimizzazione (almeno senza patch day one) e qualche bug di troppo. Consigliato? Assolutamente sì, soprattutto se volete prendervi un break da un’industria troppo spesso concentrata esclusivamente sui tripla A.

VOTO: 8

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra