Persona 4 Arena Ultimax Recensione: un gradito ritorno sul ring

Persona 4 Arena Ultimax

Gli spin-off, spesso, sono solo un espediente per mungere le IP più note con titoli magari godibili ma dimenticabili. Se ci pensate, remake e remastered sono solitamente appannaggio solo dei titoli maggiori e non certo delle derivazioni. Quando, a distanza di un decennio, uno spin-off torna alla carica, vuol dire che effettivamente ha ancora qualcosa da dire, magari anche di importante. È il caso di Persona 4 Arena Ultimax, gioco di combattimento a incontri uno contro uno edito da Atlus e diretto seguito di una saga oramai storica.

Persona 4 Arena UltimaxPersona 4 Arena Ultimax: “I am thou, thou art I…”

Difficile tracciare una sinossi generale della storia di Ultimax senza spoilerare nulla per i nuovi giocatori: sappiate che il gioco è ambientato dopo Persona 3 e Persona 4, creando un vero e proprio sequel crossover con protagonisti, spalle e antagonisti impegnati in strenui combattimenti per portare alla luce la verità su alcuni nuovi, inquietanti misteri sovrannaturali. Fortunatamente, i nostri potranno contare sull’ausilio dei mistici poteri dei Persona, emanazioni fisiche della psiche del combattente, dotati dei poteri più svariati…

Sono passati dieci anni dall’uscita di Persona 4 Arena, titolo predecessore di quello qui analizzato, sorta di prima versione del gioco: cosa che non stupisce, dato che tutti i capitoli canonici di Persona, prima o poi, guadagnano delle versioni avanzate che vanno ben oltre il concetto di semplice “espansione”… fatto sta che, nell’arco di meno di due anni, è poi arrivato sul mercato anche Ultimax, in versione arcade, PlayStation 3 e Xbox 360… per poi venire ripresentato oggi in una veste completa, ritoccata e più lucente che mai, per PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch.

In cosa consiste, effettivamente, questa nuova versione? Non è presente del vero e proprio contenuto inedito, ma il gioco presenta, fin dall’inizio, tutti i DLC possibili e gli aggiornamenti intercorsi, sia a livello tecnico che di bilanciamento, oltre a tutta una serie di rifiniture portate in corso d’opera all’epoca… più diverse comodità “moderne” e implementazioni alla quality of life del titolo, dalla risoluzione e frame rate all’adattamento in diverse lingue (tra cui l’italiano: grazie davvero!) passando per le BGM e la doppia traccia audio del doppiaggio eng/jap, alle nuove lobby d’aspetto.
Atlus ha anche promesso l’aggiunta del graditissimo rollback netcode, sebbene solo in un secondo momento, quest’estate, ed escludendolo (almeno per ora) dalla versione Switch. Ci si aspetta quindi un’ottima giocabilità online, anche se senza potersi sfidare in cross-platform.

Persona 4 Arena UltimaxArc System Works? Un nome, una garanzia.

Nel realizzare Arena, Atlus non ha voluto lasciare nulla al caso, commissionando il titolo al miglior studio di picchiaduro 2D in circolazione: Arc System Works, autori delle eccellenti saghe Guilty Gear e Blazblue nonché fautori di tie-in di livello come l’incredibile Dragon Ball FighterZ. E, c’è da dire, si vede: il gioco è a tutt’oggi ancora validissimo sotto tutti i punti di vista, e in questa versione, piuttosto che mostrare il fianco alle limitazioni dell’epoca, mostra quanto ci si potesse invece spingere nel genere e quanto ci siamo persi, negli ultimi anni, con la penuria di titoli di questo genere. Arena, difatti, non è un picchiaduro 3D che “finge” di essere un 2D, ma un gioco puramente old-school, seppure con soluzioni di gameplay intelligenti e originali.
Il button mapping è originale e studiatissimo, con personaggi e move-set che si differenziano non tanto per i comandi di esecuzione ma per i poteri distintivi. I personaggi base sono 21, all’apparenza non tantissimi, ma considerando che fra di loro sono molto variegati e che sono disponibili, per quasi tutti, le cosiddette versioni “Shadow” che ne alterano profondamente i move-set e gli approcci alla battaglia il numero sostanzialmente raddoppia.

Il genere è sempre quello classico alle Street Fighter II: combattimenti in stage 2D, al meglio dei tre, con attacchi di vari livelli di forza, prese, schivate, combo, super mosse e tecniche speciali. Un punto molto a favore del gioco è la curva di apprendimento molto amichevole, che permette a tutti di divertirsi fin da subito, rendendo semplici anche combinazioni spettacolari e soddisfacenti, ma che non sono che un trampolino per chi invece volesse approfondire il discorso e lanciarsi verso livelli ben più importanti di abilità, destreggiandosi tra effetti speciali, passive, mosse finali e via dicendo. Inoltre, oltre alle modalità di gioco più canoniche, sono disponibili anche delle modalità sfidanti piuttosto avvincenti, soprattutto la Golden Arena Mode, che ha al suo interno elementi RPG di gestione del personaggio. Ce n’è, davvero, per tutti i gusti.

Visual novel e calci rotanti, cosa volere di più?

Persona 4 Arena Ultimax ha a conti fatti un unico difetto, peraltro trascurabile se siete interessati solo al gameplay, nonché inesistente se siete fan di vecchia data della saga e avete giocato Persona 4 Golden e, magari, anche Persona 3. Difetto molto pesante, tuttavia, se invece foste interessati alla saga anche da un punto di vista narrativo.
Si tratta di un elemento piuttosto inusuale per un picchiaduro: ovvero l’importanza della trama. Nella saga di Persona, la narrativa è generalmente ben trattata, con punte di eccellenza che l’hanno fatto amare a molti. Ebbene, a differenza degli spin-off “danzerecci”, Arena non narra una storiella complementare e trascurabile – senza importanza effettiva in quanto puro pretesto per far ballare i personaggi – ma è il vero e proprio sequel di Persona 3 e Persona 4 Golden, e presume (come fatto dal recente Persona 5 Strikers) che conosciate già la storia pregressa. Il paragone con Strikers si fa più calzante nel momento in cui pensate al fatto che è attualmente forse l’unico Musou spin-off di un franchise che parte da una posizione simile e, per comprendere il senso della trama e le motivazioni dei personaggi, non ti lascia altra scelta che andarti a recuperare il gioco originale.

Qui accade la stessa cosa, per certi versi, ma in maniera assolutamente tranciante: di fatto, al momento solo i giocatori PC hanno il modo diretto di recuperare Persona 4 Golden, mentre gli utenti PlayStation e Switch questo gioco non l’hanno proprio a disposizione. Per non parlare del 3, che sebbene esista in tre versioni, sono tutte per console di generazione decisamente passate. Si tratta di un doppio “difetto” congenito: ovvero la creazione di uno spin-off dedicato solo agli appassionati e non ad allargare la fan base (errore che, ad esempio, siamo certi Riot non commetterà nel picchiaduro di League of Legends, legato a doppio filo all’originale ma che presumibilmente camminerà sulle proprie gambe anche a livello narrativo) e al fatto di averlo riproposto, dopo tanti e tanti anni, in un momento “scomodo” data la mancanza di riferimenti anche per chi fosse volenteroso di recuperare il pregresso. Forse sarebbe stato il caso di lanciare prima i tanto agognati porting che i fan stanno chiedendo a viva voce da anni? Del resto, la rinnovata popolarità della serie Persona (che ha portato anche alle buone vendite di P4 Golden su PC) è dovuta principalmente al successo negli ultimi anni di Persona 5 e dei suoi sequel/spin-off, che però sono ben successivi e con agganci praticamente inconsistenti a P3 e P4. Se qualcuno appassionatosi a Persona con il quinto capitolo volesse approcciarsi a P4 Arena Ultimax, rimarrebbe molto probabilmente stranito poiché completamente privo di agganci.

Persona 4 Arena UltimaxTenete presente che la narrativa è preponderante, tanto che anche in modalità Arcade sono presenti dialoghi e cut-scene, per non parlare delle varie route di modalità Story, che possono essere croce e delizia a seconda dei vostri gusti e della vostra conoscenza della saga: si tratta praticamente di vere e proprie visual novel invero piuttosto verbose (per quanto appassionanti) interrotte qua e là solo dai combattimenti, di importanza così relativa che possono essere “giocati” in modalità spettatore da chi è interessato solo a scoprire il seguito delle avventure dei protagonisti di P3 e P4. Ripetiamo: si tratta di un difetto assolutamente relativo e che potrebbe pesarvi zero sull’esperienza se siete qui solo per menare le mani con un picchiaduro vecchia scuola di livello superiore. O, anzi, la componente narrativa potrebbe catturarvi completamente se già conoscete bene la storia dei giochi precedenti.

Piattaforme: PlayStation 4,  PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: Arc System Works, Atlus

Publisher: SEGA

Persona 4 Arena Ultimax è un gioiellino rimasto rinchiuso in un cassetto a lungo e ora ripulito e impreziosito. Il tempo non sembra passare (o, quantomeno, pesare) sui videogiochi belli e quest’opera di Arc System Works risplende ancora, sia a livello artistico (chara design, animazioni, musiche… tutto di livello eccelso) che squisitamente tecnico e di gameplay. Se vi piacciono i picchiaduro è assolutamente un titolo da (ri)scoprire, con l’unica premessa (badate bene: premessa, non necessariamente “riserva”) di richiedere conoscenze pregresse degli avvenimenti precedenti per poter comprendere e gustarsi al meglio la storyline.

VOTO: 8.8

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.