One Piece Odyssey Anteprima: GdR in salsa piratesca

One Piece Odyssey

Il prossimo luglio si festeggeranno i 25 anni del più noto manga di pirati che sia mai stato pubblicato, One Piece. Per l’occasione sono state annunciate diverse novità tra cui un live action firmato Netflix e, più recentemente, One Piece Odyssey, videogame JRPG affidato da Bandai Namco al produttore Katsuaki Tsuzuki, soggetto che, da Dragon Ball a Captain Tsubasa, ha già avuto un ruolo di rilievo nella genesi di diversi adattamenti di anime mainstream. Il video di presentazione lanciato appena pochi giorni fa non svela ancora tutte le carte a disposizione del titolo, tuttavia quei pochi minuti sono sufficienti a elaborare una prima idea del cosa ci si possa aspettare da questa odissea.

One Piece Odyssey

One Piece Odyssey: un lungo viaggio

Sulle spalle dei fan di One Piece grava un retaggio dolce-amaro che è difficile da digerire. Al fianco di trionfali successi (la serie di One Piece: Pirate Warriors) compaiono infatti numerosi incidenti di percorso (One Piece: Burning Blood, One Piece: World Seeker), nonché il bizzarro caso rappresentato dai vari One Piece: Unlimited, i quali, a esclusione del capitolo Unlimited World Red, hanno relegato il brand alle sole console Nintendo. In altre parole, ogni nuovo annuncio dedicato al marchio rappresenta per i fan tanto una promessa quanto un’insidia e nessun risultato può dirsi scontato, positivo o negativo che sia.

Il debutto video di One Piece Odyssey non è certamente in grado di fornirci una chiave di lettura definitiva sul destino che toccherà a questo inedito prodotto digitale, tuttavia è facile notare immediatamente alcuni punti di pregio e almeno un campanello d’allarme. Affidandosi alle parole del maestro mangaka Eiichiro Oda, autore del fumetto, si evince per esempio che il videogame in questione sia ormai in sviluppo da ben tre anni, un lasso di tempo straordinariamente lungo per questo genere di produzioni, ma anche un tempo che risulta subordinato alle possibilità degli sviluppatori dello studio ILCA.

ILCA è uno studio nato nel 2010, quindi relativamente giovane, e il suo portfolio nel ramo della programmazione è decisamente scarno. Certo, il team ha lavorato a capolavori quali Nier: Automata e Dragon Quest XI, ma il suo contributo nel tessere simili capolavori è confinato al supporto nella gestione di grafica e video; all’attivo possono vantare di fatto solamente i remake di Pokémon Diamante e Pokémon Perla, nonché l’app di stoccaggio Pokémon Home. One Piece Odyssey sarà dunque il progetto più grande mai capitato per le mani di ILCA, dettaglio che da un lato impone cautela, ma che dall’altro ci fa ben sperare, visto che il team creativo non vedrà certamente l’ora di flettere i muscoli per dimostrare al mondo di cosa sia veramente capace. 

One Piece Odyssey

Una scommessa sicura

Non è stata ancora fornita una dichiarazione ufficiale sul come sarà strutturata la giocabilità di One Piece Odyssey, tuttavia le immagini messe a disposizione – e alcune indiscrezioni – danno a intendere che si tratti di un gioco di ruolo a turni, un genere che risulta drammaticamente poco adoperato negli adattamenti degli ultimi anni, ma che potrebbe invero valorizzare al meglio le competenze acquisite negli anni da ILCA. A favorire non poco i pronostici del progetto è quindi la presenza di Motoi Sakuraba, celebre compositore della serie Tales of e dei vari Dark Souls, ovvero una vera e propria bestia sacra capace di sfruttare un’ampia gamma orchestrale per creare ambientazioni pregne di personalità e storia, mondi vivi e vibranti che attendono solamente di essere abitati da soggetti narrativi degni di nota.

Ecco dunque che si palesano le note dolenti. Come i suoi predecessori, anche One Piece Odyssey deve sottostare alla tirannia di un canone fumettistico che non può essere disturbato se non dal suo autore originale, autore che è decisamente troppo impegnato per dedicarsi ai progetti videoludici laterali ai suoi manga e ai suoi lungometraggi. A giudicare dalle informazioni attualmente a disposizione, pare che ILCA si sia dunque trovata a doversi appoggiare all’escamotage topico abusato per anni dalla serie Unlimited, ovvero pare che i programmatori abbiano creato una bolla di trama confidando in un deus-ex-machina che permette alla “ciurma del cappello di paglia” di rivivere gli scontri topici del passato affrontando il «cuore dei ricordi». Le parole espresse da Oda danno inoltre a intendere che il suo contributo autoriale si sia limitato a qualche schizzo di trama e di design generato in fase di pre-produzione, ipotesi che ci fa temere che i fan saranno costretti per l’ennesima volta a rivivere i celebri archi narrativi della saga fumettistica. Non solo, i lunghi tempi di sviluppo potrebbero aver imposto un ennesimo handicap e i pirati protagonisti potrebbero ormai risultare “vintage”. In questi tre anni, la ciurma del manga è mutata, si è allargata e, negli ultimi capitoli, è immensamente maturata. Sono stati tre anni intensissimi per One Piece e per i suoi personaggi, i soggetti rappresentati nel trailer videoludico sembrano di contro figli di un’epoca passata e remota, obsoleta. C’è da augurarsi che una simile impressione sia condizionata da del materiale promozionale confezionato goffamente, tuttavia non è da escludere che gli ultimi elementi fumettistici non riescano a trovare spazio nel videogioco di prossima uscita.

 

Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC

Sviluppatore: ILCA

Publisher: Bandai Namco

Data d’uscita: 2022

One Piece Odyssey approderà nel 2022 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC portandosi appresso tutti i dubbi e tutte le speranze che si legano tradizionalmente a qualsiasi adattamento anime e manga. La scelta di Bandai Namco di affidare un simile brand agli “underdog” di ILCA è una scelta invero anomala e non manca di sollevare qualche preoccupazione, tuttavia proprio il desiderio di riconoscimento del team di sviluppo potrebbe dimostrarsi il motore motivazionale necessario perché sia immesso sul mercato un prodotto unico, nuovo e memorabile. Non ci resta che incrociare le dita e seguire da vicino l’evolversi della faccenda.