Capcom Fighting Collection Recensione: quando i picchiaduro Capcom erano un sogno proibito

Capcom Fighting Collection è finalmente fra noi, per sollazzarci con una dose imponente di mazzate videoludiche proveniente da alcuni dei migliori titoli del genere picchiaduro degli anni novanta. Non è certo la prima volta in cui Capcom realizza una compilation di vecchie glorie da sala giochi… e non sarà certamente l’ultima: già solo quest’anno uscirà Capcom Arcade 2nd Stadium, tanto per fare un esempio. Eppure, questa nuova collezione non deve passare sottogamba, perlomeno per chi ha amato il periodo delle sale giochi negli anni ’90 e ha sempre sognato di poter rivivere quelle emozioni… magari migliorate in alcuni aspetti.

Capcom Fighting CollectionCapcom Fighting Collection: la felicità, un quarto di dollaro alla volta

La Fighting Collection permette di giocare a ben dieci diversi titoli della libreria Capcom, uniti dal filo comune di essere tutti picchiaduro a incontri. O meglio: non esattamente. Diciamo piuttosto che si tratta di titoli di lotta, ma non tutti sono veri e propri picchiaduro vs allo stesso modo di Street Fighter o Darkstalkers, e quattro su dieci hanno meccaniche di gioco particolari. Uno fra tutti è, a dirla tutta, un puzzle game competitivo…

Si tratta, ad ogni modo, di dieci giochi memorabili su cui molti di noi hanno passato numerosi pomeriggi… e speso badilate di gettoni. A differenza dei titoli presenti nella Street Fighter 30th Anniversary Collection, però, non si tratta di titoli già visti e giocati in mille porting, ma di giochi meno noti, poco o per nulla disponibili per console, specie in Europa: l’esclusività di queste nuove versioni è sicuramente uno dei caratteri più allettanti di questa antologia. Calcolando inoltre che sono presenti trofei e sfide, ricche art gallery, sound mode completissimi e chicche assolutamente da vivere come le modifiche EX opzionali, i salvataggi su richiesta, i training mode inediti e, soprattutto, le modalità online disponibili per tutti e dieci giochi, con tanto di Rollback Netcode, il tutto si fa davvero, davvero goloso.

Capcom Fighting CollectionL’imbarazzo della scelta

Questa la lista dei titoli presenti nell’antologia:

  • Darkstalkers
  • Night Warriors
  • Vampire Savior
  • Vampire Hunter 2
  • Vampire Savior 2
  • Hyper Street Fighter II
  • Super Gem Fighter Minimix
  • Super Puzzle Fighter II Turbo
  • Cyberbots
  • Red Earth

Come possiamo notare, metà dei titoli appartengono all’amatissima dai fan (ma da tempo trascurata da Capcom) saga di Darkstalkers, proponendo tutti i giochi usciti, comprese le due edizioni speciali viste solo in Giappone (Vampire Hunter 2 e Vampire Savior 2). Una vera manna dal cielo per riscoprire un pezzo di storia del picchiaduro vs.

Non può esistere un’antologia Capcom senza uno Street Fighter, e in questo caso ne abbiamo uno che aveva saltato anche la collezione del 30esimo anniversario, in quanto edizione specialissima del 2004, più che capitolo canonico. Si tratta di una versione che permette di “mischiare” le varie versioni dei personaggi di ogni capitolo di Street Fighter II, dando vita a match straordinariamente variegati.

Abbiamo poi i due titoli “chibi”, l’uno un picchiaduro piuttosto semplice, caciarone ma non sciocco, l’altro un puzzle game tra i più divertenti che possiate mai provare.
Cyberbots e Red Earth sono sconosciuti ai più, e potrebbero risultare ostici a primo acchito, data la loro giocabilità molto originale: il primo è un picchiaduro tra robottoni, mecha e mobil suit solo apparentemente semplice, mentre il secondo è un ibrido dall’ambientazione high fantasy molto affascinante e tutto da scoprire.

Il moscerino nell’occhio

In generale, si tratta di una delle migliori compilation di videogiochi storici sul mercato, non solo tra quelle Capcom, quanto in generale. Tuttavia, alcuni piccoli problemi saltano all’occhio, e non riusciamo a capacitarci del perché siano presenti o non si sia pensato a potenziare anche questi aspetti, addirittura tornando indietro rispetto a collection del passato.
Andiamo nello specifico a guardare questi fatidici “peli nell’uovo”.
Innanzitutto, l’hub del gioco si presenta in un maniera assurdamente scarna.
Capcom Arcade Stadium ci calava direttamente nell’atmosfera delle sale giochi, con le riproduzioni dei cabinati e tante piccole accortezze. Qui abbiamo dei menù semplicissimi che sembrano provenire da un emulatore, cosa che ci ha stranito non poco. Inoltre, le gallery sono molto belle da visionare, ma a differenza di altre operazioni simili (Street Fighter 30th Anniversary Collection, per dirne una) non c’è alcun accenno  allo sviluppo e all’importanza dei titoli in questione: ci vengono proposti così come sono, senza raccontarci nulla. Ed è un peccato, dato che queste collection devono fungere anche da memoria storica e chi, meglio dei publisher originali, può darci degli insight in merito?

Ultimo neo, i menù stessi sono ricchi di opzioni ma a volte dispersivi, o poco pratici. Anche qui siamo tornati indietro, per alcuni versi: ad esempio sono disponibili diverse configurazioni e combinazioni tra rapporto schermo e filtro CRT ricostruito, con numerosi risultati possibili e dall’ottima resa… il problema è che le opzioni sono descritte male, in modo molto generico, e non c’è possibilità di compararli direttamente e semplicemente, ma solo perdendo molto tempo entrando nei menù, settando, uscendo, verificando e via così.

Piattaforme: PC, Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Capcom Fighting Collection è oggettivamente imperdibile per i fan di Capcom e degli arcade anni ’90. Dieci titoli invecchiati benissimo, tra capolavori immarcescibili e gemme (la battuta è voluta) nascoste, se non addirittura inaccessibili prima d’ora. La pletora di opzioni e possibilità è enorme e l’online promette di essere di ottimo livello (seppure non abbiamo ancora trovato avversari, prima della stesura della review). Certo, rimane l’amaro in bocca per alcuni dettagli che potevano essere sistemati e che in altre collection erano pensati meglio, ma chissà che non esca qualche patch migliorativa in tal senso. Ora scusate, ma devo andare a fare la trecentesima partita a Puzzle Fighter della giornata.

VOTO: 7.8

Toumarello è il nickname che si porta appresso ormai da anni, ma non chiedetegli di spiegarvelo: è un tipo logorroico e blablabla. Per vivere (in ogni senso) scrive e descrive, in particolare di roba multimediale, crossmediale, transmediale... insomma, gli interessa il contenuto ma spesso resta affascinato dall'utilizzo del contenitore. Ama Tetris e le narrazioni interattive.