Monster Hunter Rise Sunbreak Recensione: lo spettacolo della caccia su Nintendo Switch

monster hunter rise sunbreak

Della potenza, che oseremmo ribattezzare prepotenza, costruttiva e contenutistica di Sunbreak, prima e gigantesca espansione di Monster Hunter Rise, vi abbiamo giĆ  ampiamente parlato nella nostra recensione della versione PC, che ha saputo confermate tutte le buone sensazioni avute alla vigilia sulla produzione. In linea con il grande successo ottenuto col gioco base e soprattutto con quello dell’esperimento Iceborne all’epoca, senza mezzi termini una delle espansioni più curate e qualitativamente più importanti della storia recente videoludica, Capcom ha saputo lavorare ancora una volta in maniera encomiabile su quello che ĆØ a tutti gli effetti uno dei suoi brand di punta, riuscendo a confezionare un prodotto altrettanto solido e per certi versi anche migliore. Del resto, l’incredibile ascesa del brand Monster Hunter degli ultimi anni passa, checchĆ© se ne voglia, anche per il grande successo ottenuto con Monster Hunter: World prima e Rise poi, due prodotti che hanno avuto il merito di ampliare a dismisura l’appeal di un marchio originariamente di ā€œnicchiaā€ e che lentamente ĆØ entrato nelle case di tantissimi altri videogiocatori. E, ancora una volta, possiamo affermare senza mezzi termini che Capcom ha saputo spingersi ancora più in avanti, pur però rimanendo fedele alla sua comfort zone, confezionando un prodotto pensato, e oseremmo dire dedicato, per i fan, tanto quelli di vecchia data quanto quelli che si sono avvicinati al brand proprio con Monster Hunter Rise che, oggettivamente, dopo l’arrivo di Sunbreak ha raggiunto un livello qualitativo pressochĆ© inattaccabile.

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Monster Hunter Rise Sunbreak: a caccia sul divano, e non solo

Delle tante migliorie apportate al gameplay del gioco, con Sunbreak, vi abbiamo giĆ  parlato ampiamente nella nostra nuova recensione della versione PC di Monster Hunter Rise, dunque in questa sede vogliamo concentrarci su quelli che sono gli effetti di quest’ultime sulla versione ā€œoriginariaā€ del titolo, ossia su quella Nintendo Switch. Inutile dirvi che ancora una volta siamo rimasti colpiti dall’ottimo lavoro svolto da Capcom nell’introduzione delle nuove meccaniche di gioco che, per quanto non rivoluzionarie, riescono a limare tutti quei piccoli difetti che a fatica abbiamo riscontrato nel gioco ā€œbaseā€, con grande gioia dal punto di vista sia dei videogiocatori sia degli addetti ai lavori. Dopo aver trascorso oltre 200 ore in compagnia di Kohaku, la nostra cacciatrice sin dai tempi della pre-release, ci siamo cimentati con un’ansia e una voglia di esplorare e scoprire incredibili, generate dalla forte convinzione di ritrovarci per le mani – cosƬ come accadde con Iceborne e Monster Hunter World – un prodotto ancor più solido, sfaccettato e appagante. Complice anche una rinnovata versione di Switch, con conseguente rinnovato interesse per la modalitĆ  handled di quest’ultima, abbiamo vissuto un’esperienza sensoriale importante grazie proprio a Sunbreak, le cui piccole aggiunte hanno saputo rendere il gameplay e in generale tutta l’esperienza di gioco ancor più fluida, immediata, accessibile e soprattutto appagante. Capcom ha deciso di introdurre diverse ā€œshortcutā€ tanto nei menù quanto in alcune dinamiche del gioco, semplificazioni atte a snellire alcune manovre un po’ troppo vetuste che appesantivano il gioco in alcuni momenti, e troviamo che proprio rapportandoli alla natura e alla fruizione di Switch questi accorgimenti siano diventati ancor più interessanti. Parliamo, ad esempio, dell’introduzione delle AbilitĆ  Scambio, una dinamica che consente di modificare con la semplice pressione di un tasto il set di abilitĆ  del proprio cacciatore, liberamente equipaggiabile prima di ogni missione attraverso la Cassa Oggetti.

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Questa funzione permette di equipaggiare contemporaneamente ben 10 abilitĆ  per due gruppi, per un totale di venti abilitĆ  diverse, divise in abilitĆ  rosse (di partenza) e quelle blu (da selezionare a mano), che possono dare un forte scossone agli scontri in corso, specialmente quelli più ostici. Questa funzione, per quanto utilissima in generale, l’abbiamo trovata praticamente perfetta per Nintendo Switch, proprio perchĆ© si sposa alla perfezione con le dinamiche ludiche di una console pensata proprio per essere l’anello di congiunzione per tutti i giocatori, e i suoi effetti si sono fatti sentire in maniera interessante col passare delle ore. Anche la scelta di introdurre le Spedizioni dei Seguaci sembra voler calcare questo stesso percorso e, per quanto potrebbe non essere esattamente ben vista dai ā€œpuristiā€ della serie, l’abbiamo comunque trovata gradevole e soprattutto in linea con quanto detto poco sopra. Anche il design e le caratteristiche di molti dei nuovi mostri sembrano sposare appieno questa nostra idea, con molte creature che risultano più veloci, più frenetiche e sembrano voler proprio spingere il giocatore a combattere in maniera più rapida ma allo stesso tempo ugualmente letale, grazie proprio a quanto di nuovo ĆØ stato inserito in un meccanismo giĆ  quasi perfettamente funzionante. In generale, comunque, grazie all’arrivo di Sunbreak abbiamo potuto appurare ancora una volta quanto Capcom abbia saputo compiere un vero e proprio miracolo con Monster Hunter Rise, che continua a mostrarsi come uno dei prodotti più solidi del catalogo dei third party dell’ibrida di Kyoto, e proprio la ā€œseconda giovinezzaā€ apportata dalla gigantesca espansione ha reso tutto questo ancor più evidente e siamo sicuri che continuerĆ  a farlo anche nel prossimo futuro.

Ottimizzazione tecnica fuori scala

Se ormai a livello contenutistico e ludico non ci sorprendiamo quasi più di fronte al lavoro svolto da Capcom per il suo hunting game in salsa ruolistica, quello che continua a lasciarci senza fiato ĆØ il grande percorso compiuto dall’azienda nipponica sul piano dell’ottimizzazione e della realizzazione a livello tecnico e strutturale. All’epoca, in fase di recensione, rimanemmo sorpresi per quanto bene girasse il titolo sull’ibrida di Nintendo, sia a livello proprio di struttura in pixel e in termini di texture sia e soprattutto sul piano della stabilitĆ , e oggi, circa due anni dopo, quella stessa sensazione di stupore si ĆØ riaffacciata nella nostra mente con una velocitĆ  impressionante. Sin dall’arrivo alla nuova colonia, Elgado, ma anche osservando le nuove mappe di gioco, ĆØ chiaro quanto Capcom abbia saputo bissare i grandi traguardi ottenuti in tal senso, con un titolo che continua a mostrarsi a volte ā€œfin troppo bello per essere veroā€. Al netto degli evidenti limiti tecnici dell’hardware della super console di Nintendo, che sta comunque continuando a macinare numeri di vendita impressionanti e certamente strameritati, Monster Hunter Rise, anche con l’arrivo di Sunbreak, si riconferma un piccolo miracolo tecnico e strutturale, sia per Capcom sia per la stessa Nintendo Switch.

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Le nuove mappe introdotte con il nuovo DLC, caratterizzate da una pigmentazione diversa, più accesa e spavalda per certi versi, trovano nello schermo Oled di Switch la propria dimensione, con un risultato finale sorprendente e incredibilmente appagante, anche sotto l’aspetto estetico. Pur preferendo – per ovvie ragioni legate alla tipologia di gioco e al gameplay di quest’ultimo – la modalitĆ  docked, siamo rimasti sinceramente sbalorditi nel vedere come il titolo sia stato ancor più ottimizzato e, nonostante la ā€œpesantezzaā€ costruttiva delle nuove aree sul piano di effettistica e densitĆ  poligonale, abbiamo comunque appurato una stabilitĆ  generale invidiabile. Anche sotto il profilo del frame-rate, infatti, Monster Hunter Rise continua a risultare solido e inattaccabile, tanto in televisione quanto comodamente tra le mani sul divano, e con Sunbreak questo aspetto sembra essere stato perfezionato ancor di più, e lo si capisce anche analizzando la voglia degli sviluppatori di spingersi ancor di più sotto alcuni aspetti, tra cui il del design delle creature e il loro impatto sulla caccia, che continua a funzionare maledettamente bene anche e soprattutto oggi, a un anno e mezzo dall’arrivo ufficiale sul mercato del capitolo che ha saputo maggiormente unire tutti gli appassionati della serie Monster Hunter.

Piattaforme: PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Con Sunbreak, Capcom ha spinto la qualitĆ  produttiva di Monster Hunter Rise verso un livello quasi definitivo, tanto nella versione PC quanto sui lidi di Nintendo Switch. Le nuove dinamiche di gioco si sposano alla perfezione con la natura ibrida della piccolina di Nintendo, e hanno saputo rendere l’esperienza complessiva, per quanto ci riguarda, ancor più solida, appagante e sfaccettata. Sia a livello contenutistico, ma soprattutto sul piano tecnico, il titolo continua a mostrarsi come un piccolo miracolo costruttivo e, dopo aver ripreso la caccia, grazie anche allo splendido viaggio verso Elgado, ne siamo sempre più convinti. Certo, i vecchi cacciatori di primo pelo potrebbero ancora una volta storcere il naso di fronte ad alcune ā€œfacilitazioniā€, ma siamo sempre più convinti che il nuovo corso intrapreso dalla software house nipponica con Monster Hunter World e soprattutto con Monster Hunter Rise sia sempre di più quello giusto.

VOTO: 9

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.