Live A Live Recensione: il piacere della riscoperta

Live A Live

Quella con Live A Live ĆØ stata un’avventura inaspettatamente sorprendente. Non che avessimo dubbi sulla bontĆ  del titolo, sia chiaro, ma dopo oltre venticinque ore di gioco, passate ad affrontare il ā€œpersonalissimoā€ male che ognuno dei protagonisti dei vari capitoli ha incontrato sul proprio cammino, siamo ancora più convinti di avere tra le mani una piccola perla. Live A Live, infatti, ha avuto il grande merito di riuscire a tenerci incollati con sincera curiositĆ  davanti al monitor o al piccolo schermo di Nintendo Switch proprio grazie soprattutto a quella che ĆØ un’impronta narrativa importante e audace, che anche considerando gli oltre venticinque anni di vita della produzione, non ha paura di toccare temi delicati e profondi. Al di lĆ  del suo aspetto, ma ormai grazie a produzioni come Octopath Travler e Triangle Strategy ci siamo abituati molto bene, il titolo di Square Enix, arrivato per la prima volta in Europa grazie alla nuova versione in esclusiva Nintendo Switch, si ĆØ rivelato un prodotto solido e sfaccettato sotto praticamente ogni punto di vista, i cui limiti sono rappresentati soltanto dalle ovvie limitazioni figlie della natura d’altri tempi della produzione originale, da cui questa sorta di remake/remastered non si discosta più di tanto, conservando nel bene e nel male quelle caratteristiche che hanno reso il titolo uno dei prodotti più ingiustamente snobbati nel panorama videoludico. Sia chiaro, non ĆØ tutto rose e fiori, ma siamo convinti che chi riuscirĆ  a soprassedere sulle ovvie limitazioni sopracitate si troverĆ  per le mani uno dei videogiochi più interessanti di questo spettacolare 2022.

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Live A Live: il mondo ha bisogno di eroi?

L’aspetto che ci ha maggiormente colpito di Live A Live, come avevamo giĆ  avuto modo di anticiparvi durante il nostro provato, ĆØ sicuramente quello narrativo e tematico, che si ĆØ rivelato a tutti gli effetti uno dei punti focali della produzione. Dopo un primo contatto, infatti, proseguendo nella storia o per meglio dire nelle storie, siamo stati travolti da una serie di vicissitudini davvero intriganti, narrate in maniera sapiente sia per ritmi sia per qualitĆ  narrativa in sĆ©, il tutto impreziosito da una varietĆ  di situazioni e tematiche impressionante. Live A Live svaria, infatti, da un’impronta narrativa all’altra, da un mondo e da un capitolo all’altro, con grande facilitĆ , raccontando storie caratterizzate da dinamiche differenti, che toccano argomenti delicati con un piglio deciso e senza freni di sorta. Seppur dobbiamo ammettere che abbiamo trovato certamente meno interessanti alcuni capitoli rispetto ad altri, possiamo affermare senza troppi giri di parole che abbiamo amato la grande varietĆ  tematica e narrativa offerta dalla produzione, anche grazie alla volontĆ  di base nel rappresentare un immaginario cupo, oscuro, per certi versi avverso, in cui il fato sembra voler sempre avere il controllo sui protagonisti, indipendentemente dalle loro azioni.

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E, proprio a tal proposito, ci ha colpito non poco proprio la natura di questi ultimi, non esattamente degli eroi ā€œcanoniciā€ mossi dalle solite gesta altruistiche e super positive tipiche dell’immaginario del protagonista ā€œbuonoā€ di un racconto. Salvo alcuni casi particolari, infatti, i protagonisti delle varie storie si sono rivelati spesso mossi da intenti egoistici e squisitamente personali, mostrando una natura più ā€œterrenaā€ e se vogliamo più incline alle debolezze ā€œumaneā€, con cui ĆØ decisamente più facile empatizzare. ƈ questa la forza inaspettata di Live A Live, l’aspetto che ci ha più entusiasmato, quella capacitĆ  di raccontare tanto nelle sua forma ā€œnuovaā€ tanto in quella originale un insieme di storie fantastiche ma incredibilmente attuali, e lo fa con un piglio apparentemente semplice, ma che nasconde in realtĆ  un grandissimo lavoro di fondo. Lo ribadiamo: non tutti i racconti ci hanno coinvolto e rapito allo stesso modo, ma ĆØ impossibile non rimanere colpiti di fronte a un lavoro coraggioso e che riesce a risultare incredibilmente attuale anche a distanza di tantissimi anni.

Essere se stessi ĆØ la chiave del gameplay

In fase di anteprima vi parlavamo di un gameplay e di un sistema di comando in parte rivisto per risultare attuale, al passo con i tempi correnti, una dinamica che abbiamo apprezzato ma che però non deve risultare ā€œfuorvianteā€ nella concezione dei meriti che anche il gioco ā€œbaseā€ porta con sĆ©. Live A Live ĆØ infatti anche nella sua versione ā€œVanillaā€ un titolo molto particolare a livello di gameplay e di struttura di gioco, e abbiamo potuto apprezzare la sua struttura variopinta in più di un’occasione, rimanendo sempre in qualche modo affascinati e incuriositi. Pur conservando una struttura fondamentalmente da gioco di ruolo con un tradizionale sistema di combattimento a turni, in cui gli scontri vengono rappresentati con un classico alternarsi di attacchi semplici, skills e via dicendo, a mutare sono gli elementi di ā€œcontornoā€ che si adattano al capitolo e alle caratteristiche dei personaggi chiamati in causa nella specifica fetta della gigantesca torta narrativa del titolo. Durante le tante ore passate in compagnia del maestro di arti marziali, del giovane abitante della preistoria o del simpaticissimo robot, protagonista del capitolo futuristico del titolo, ci siamo infatti più volte imbattuti in nuove dinamiche pensate apposta proprio per sfruttare le particolaritĆ  dei vari avatar utilizzabili, e dobbiamo ammettere che benchĆ© non si tratti di elementi particolarmente rivoluzionari il tutto funziona veramente molto bene.

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Senza entrare nello specifico e soprattutto senza privarvi del piacere della scoperta, possiamo però affermare senza remore che i giocatori apprezzeranno queste piccole variazioni sul tema, che in alcuni frangenti diventano nettamente più importanti, come ad esempio nel caso dell’ambientazione del Giappone in piena epoca Edo, in cui gli elementi ruolistici si fondono con una componente stealth molto interessante e funzionale nella sua semplicitĆ . Lettura della mente, olfatto sopraffino, abilitĆ  in battaglie uniche: ogni protagonista di Live A Live possiede un qualcosa di unico, che rende il gameplay sempre sfaccettato al di lĆ  di un’ossatura generale tendenzialmente ā€œsempliceā€ e tradizionale. Tutto perfetto? Assolutamente no, perchĆ© comunque abbiamo alcuni dubbi relativi al discorso della difficoltĆ , non sempre tarata perfettamente per le varie occasioni. Sia in termini di longevitĆ  sia in termini proprio di contenuti, alcuni capitoli sono risultati più semplici o più complessi, talvolta anche a causa di una curva di difficoltĆ  non sempre perfettamente lineare ma protagonista di picchi relativamente troppo alti o troppo bassi, che hanno reso alcuni passaggi meno piacevoli e talvolta frustranti. Ciò chiaramente ĆØ legato anche alla natura del gioco, che da questo punto di vista mostra tutto il peso degli anni, ma probabilmente non poteva essere altrimenti e in fin dei conti ĆØ un dettaglio che non ci sentiamo di considerare troppo negativo o comunque distruttivo nell’economia generale della produzione, che ha avuto il grande merito di rendere attuale e incredibilmente al passo coi tempi un prodotto non esattamente di primissimo pelo.

La bellezza del 2D-HD in tutte le epoche

Come giĆ  anticipato in fase di provato, Square Enix ha compiuto un ottimo lavoro dal punto di vista tecnico e artistico, riuscendo a rendere la produzione più attuale senza mai snaturarne le fondamenta. Live A Live viene riproposto, in questa nuova edizione in esclusiva Nintendo Switch, con lo stesso stile grafico di capolavori quali Octopath Traveler e Triangle Strategy, ossia quel 2D-HD che ha giĆ  saputo allietare tantissimi videogiocatori con il suo misto di stile e beltĆ  audiovisiva, che affonda le sua radici nei meandri del videogioco d’altri tempi. I mondi di gioco relativi ai diversi capitoli sono stati ricreati in maniera sapiente e funzionale, che sembra adattarsi alla perfezione al DNA della produzione e ne accende le peculiaritĆ  in maniera evidente in più di un’occasione. Il titolo di Square Enix e Historia funziona molto bene sotto il profilo estetico, grazie anche a una palettatura cromatica intrigante e accesa, che favorisce non poco l’apprezzamento nei confronti di una produzione che trasuda stile da ogni poro. Da questo punto di vista, Live A Live dĆ  il meglio di sĆ© soprattutto in modalitĆ  handled: grazie alle più contenute dimensioni dello schermo e alla generositĆ  cromatica del pannello del nuovo modello Oled, infatti, la resa complessiva della conversione rende il lavoro compiuto ancor più solido ed emozionante, un vero e proprio misto tra ā€œamoreā€ e dedizione impossibile da non apprezzare.

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A questo si aggiunge una validissima stabilitĆ  generale, tanto in modalitĆ  docked quanto in quella handled, che ha reso l’esperienza di gioco ancor più solida, per quanto comunque questo aspetto sia forse l’ultimo a essere preso in considerazione, per ovvi motivi. E, in chiusura, non possiamo non menzionare la splendida colonna sonora che accompagna l’avventura (o per meglio dire le avventura): le musiche curate da Yoko Shimomura sono semplicemente meravigliose e rendono ogni passaggio una vero e proprio toccasana, specialmente per quanto concerne alcuni pezzi decisamente meravigliosi, come City of Despair , Armageddon o Fine Weather. L’unica pecca relativa al comparto tecnico – grafico della produzione ĆØ legata ai caricamenti: in alcuni passaggi li abbiamo trovati decisamente troppo numerosi e talvolta anche eccessivamente lunghi, ma speriamo che questa piccola incertezza possa essere ritoccata in tempo per l’uscita del gioco, prevista per il prossimo 22 luglio.

Piattaforme:Ā  Nintendo Switch

Sviluppatore: Historia

Publisher: Square Enix

Data D’uscita: 22 luglio 2022

Live A Live, in versione Nintendo Switch, ĆØ una piccola perla da riscoprire. Il particolare titolo, targato Square Enix, possiede un fascino d’altri tempi impossibile da non apprezzare, a livello sia ludico sia narrativo. Soprassedendo sulle ovvie limitazioni generate da un titolo che fondamentalmente ha quasi trent’anni di vita, ĆØ impossibile non apprezzarne le dinamiche ludiche e le intersezioni narrative, impreziosite da un lavoro di restyling grafico tanto semplice quanto funzionale. Con l’ausilio del 2D-HD, infatti Square Enix ha saputo far rinascere un prodotto passato eccessivamente e ingiustamente in sordina e che possiede tutte le carte in regola per risultare uno dei prodotti più interessanti di questo 2022 targato Nintendo.

VOTO: 8.5

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.