Strana storia quella di Roll7. Lo sviluppatore britannico ha passato buona parte della sua esistenza a lavorare a prodotti su licenza. Una storia molto simile a quella di tanti altri team di sviluppo, che a un certo punto, una volta acquisito il necessario know how, decidono di buttarsi in altri progetti. Ed è proprio quello che è accaduto ai protagonisti della nostra storia, che tra il franchise di OlliOlli e quello di Not a Hero si sono ritagliati uno spazio interessante nel mondo dei videogiochi semi indipendenti, appoggiati da realtà come Devolver Digital. Con Rollerdrome, però, tutto ciò cambia.
Dopo anni di partnership con il publisher texano, Roll7 spicca il volo. E così, dopo la nostra anteprima, ci ritroviamo nuovamente davanti alla storia di Hasan, atleta dello sport estremo omonimo al gioco, pronti però a valutarlo in maniera diversa. Se già in fase del primo test ci siamo accorti come il gioco fosse praticamente stabile, c’è da dire il codice review (ovvero quello definitivo) ci ha mostrato come Roll7 abbia raggiunto la sua grande maturità, in un panorama che spesso brucia tantissimi sviluppatori e rischia di interrompere la loro carriera. Pubblicato da Private Division, il nuovo gioco della software house del Regno Unito è probabilmente la loro opera migliore, matura e praticamente perfetta sotto ogni singolo aspetto. Una sorpresa inaspettata, in un periodo in cui non escono troppi videogiochi entusiasmanti e che può dunque ritagliarsi uno spazio d’onore in un mondo dove fin troppo spesso uno sviluppatore indipendente o comunque di dimensioni più piccole rischia di proporre prodotti forse già visti.
Rollerdrome è il gioco dell’estate…
Tecnicamente, Rollerdrome arriva a fine estate e dalla nostra anteprima è cambiato davvero poco. Ma allora perché il gioco di Roll7 dovrebbe essere la vostra prima scelta per queste ultime giornate decisamente calde e afose? In primis per il setting: difficile avremmo pensato di trovarci davanti a un prodotto che fa del gameplay il suo punto di forza, ma che allo stesso tempo ci pone davanti a una narrazione appena accennata decisamente convincente. Il mondo messo in piedi dal team di sviluppo è decisamente distopico, violento, condito però da un tocco retrò mai scontato e banale. Si gareggia per la vita (la nostra) ma anche per togliere quella dei nemici.
Se volessimo lanciarci in digressioni e ragionamento filosofici al limite dell’incomprensibile, potremmo affermare che i giochi basati sugli sport da strada come appunto rollerblade e skateboard hanno trovato un nuovo gioco di riferimento. Così ovviamente non è: Rollerdrome unisce tutta l’adrenalina dei pattini con una componente shooting e va benissimo così: si tratta di un esperimento, che diventa però una solida realtà fin dai primi minuti di gameplay. La componente shooting è decisamente forte e incredibile e riesce a essere godibile fin da subito, complice ovviamente quello che è un impianto molto divertente. Rollerdrome è anche un’occasione unica di mettere mano a qualcosa di già visto, ma con un sapore completamente diverso rispetto al passato.
…ma non è per tutti
Da giocare, l’opera di Roll7 è sulla carta molto facile: ripulire le arene dai tantissimi nemici che si affacciano sul nostro percorso. Rollerdrome è uno sport, non solo un videogioco: uno sport che in un futuro non troppo lontano affonda le sue radici nella violenza, che unito allo stile artistico (deliziosamente retrò e che strizza l’occhio ad alcune produzioni nipponiche in alcuni momenti), ma che è anche difficile da comprendere e da padroneggiare. Unire pattini e shooting è sicuramente un’idea interessante, ma poco pratica sotto un certo aspetto.
Se i comandi sono mappati alla perfezione, è anche vero che riuscire a superare ogni livello senza commettere errori è praticamente impossibile in prima battuta. Per giocare a Rollerdrome è necessario apprendere tutti i vari trick, che hanno anche una funzione legata al caricamento delle armi. Anche la loro gestione è importante: ogni arma è unica e ha dei punti di forza, che possiamo sfruttare a nostro piacimento nel corso dell’avventura. La doppia pistola può essere più rapida, ma altre armi risultano più efficaci per eliminare i nemici più pesanti. In tutto questo non dobbiamo dimenticarci dei trick e delle schivate: ricevere dei colpi può portarci rapidamente sulla via dell’eliminazione, mentre uscire fuori dall’arena perché abbiamo mancato un controllo preciso (e sì, succede molto spesso) ci obbliga a gestire la nostra energia in maniera differente. In tutto questo, a nostra disposizione, abbiamo un fantastico sistema di bullet time, che può aiutarci a gestire il tutto e sì, le eliminazioni sfruttando il rallenty sono sicuramente bellissime da vedere e anche molto cinematografiche.
Tutto questo ci porta a chiederci se davvero Rollerdrome è un gioco divertente. La risposta è sì, ma richiede (come è giusto che sia) un discreto impegno. La produzione di Roll7 vi chiede infatti di immergervi nel gioco vero e proprio, apprendendo le basi e anche le mosse più avanzate. Per poter proseguire è necessario completare alcune sfide, che vanno da un’eliminazione particolare fino all’esecuzione di un trick in un determinato posto come il wall ride. A guidarci ci sono dei tutorial, decisamente approfonditi, ma che ovviamente non potranno mai sostituire le ore e ore di pratica necessarie a padroneggiare al meglio il gioco. Sotto questo aspetto, l’impegno richiesto è davvero alto e va considerato molto attentamente: prendere e acquistare un gioco del genere, con l’idea di poter divertirsi tanto per, non funzionerà mai e anzi, c’è l’enorme rischio che il giocatore incappi in una fase di stanca. Dedizione, concentrazione e allenamento sono necessari per potersi divertire.
Ad aggiungere valore alla produzione di Roll7 troviamo un impianto di gioco decisamente valido e sul lungo, che spinge il giocatore a migliorarsi. Non è ovviamente facile, ma il grinding in questo caso appare praticamente necessario per poter proseguire. Presente anche una leaderboard globale: se siete amanti della competizione, Rollerdrome è esattamente ciò che fa per voi, un gioco dove sfidate prima di tutto voi stessi e successivamente anche gli altri giocatori. Competizione sportiva ai massimi livelli.
Un ottimo lavoro tecnico
Rollerdrome non è però solamente un gioco splendido da provare e con cui divertirsi, ma anche un perfetto esempio di come sia possibile realizzare un gioco leggero ma tecnicamente valido. Il titolo non soffre di nessun problema di frame rate e l’esperienza risulta fluida, complice ovviamente una realizzazione grafica in cel shading. Non sono necessarie grafiche e asset realistici, ma semplicemente un impianto di gameplay divertente e uno stile artistico adeguato. Con la sua narrativa, basato su un mondo brutale e violento, la scelta di optare per uno stile in cel shading volutamente retrò è una scelta quasi elogiata. Il level design è chiaro, ben fatto, meno però per i nemici. Il mondo è vario, ma gli scontri, alla fine, sono decisamente meno ispirati rispetto a tutto il resto, almeno sotto il lato artistico.
Una menzione d’onore la merita però la colonna sonora, con brani ed effetti sonori realizzati alla perfezione. Non è ovviamente una novità: nel corso degli anni le soundtrack dei videogiochi sono diventate bellissime e anche in prodotti più contenuti come questo possono essere un gigantesco valore aggiunto. Le sonorità moderne, unite a un tocco di acid pop, musica psichedelica si sposano perfettamente con tutto l’impianto di gioco.
Piattaforme: PC, PS4, PS5
Sviluppatore: Roll7
Publisher: Private Division
In un’industria che si spinge verso prodotti ben definiti, Rollerdrome rappresenta sicuramente una ventata d’aria fresca, che però è anche non replicabile. L’esperimento di Roll7 è diventato un gioco maturo, non per tutti, ma che può essere l’ideale per un break estivo, a patto ovviamente di accettare alcuni compromessi, come un gameplay che può risultare ripetitivo e un character design non ispirato. La difficoltà, inoltre, può rappresentare uno scoglio decisamente alto per diversi giocatori, ma non è necessariamente un difetto. Da acquistare se volete una sfida e qualcosa di davvero diverso rispetto a ciò che abbiamo visto a livello di release nel corso di questi ultimi mesi, da evitare, invece, se siete alla ricerca di un prodotto più standard.