PAC-MAN World Re-PAC Recensione: Pac-Mondo a tutto tondo

PAC-MAN World Re-PAC è un vero ritorno d’autore, un remake di una delle più grandi avventure dell’inarrestabile mangia pillole più famoso dell’intero settore videoludico, sempre affamato, sempre in una corsa continua in un labirinto claustrofobico, perennemente in bilico tra l’essere timorosa preda o grintoso cacciatore, contro i nemici di sempre, Inky, Pinky, Blinky e Clyde. PAC-MAN è il titolo che ha cambiato per sempre l’universo dei videogiochi da sala prima e diventando poi , come sappiamo, una vera e propria icona culturale, trascendendo il videogioco stesso. Il primo eroe videoludico, per altro, ad avere una vera e propria linea di merchandise dedicato, decenni prima che il mercato si muovesse verso questa tendenza. PAC-MAN World, uscito quasi venti anni dopo, è il titolo invece della maturità, della consacrazione. Quello che andiamo ad analizzare non è dunque solo un remake qualunque, ma un vero e proprio rilancio celebrativo di una pietra miliare fondamentale nella PAC-carriera. Il primo titolo realmente moderno della PAC-dinastia, quando PAC-MAN ha (ri)scoperto le dinamiche piattaformiste. Queste ultime in verità erano state già esplorate in tempi non sospetti, nel lontano 1984 con un seminale PAC-LAND, che diventerà poi un modello per l’intero genere, ispirando Shigeru Miyamoto in persona per il suo Super Mario Bros., che, a sua volta, ha fatto letteralmente scuola negli anni a venire. Signori, il più grande eroe di tutti i tempi è tornato, e stavolta è decisamente affamato.

PAC-Platform: bentornati, anni novanta

Fissiamo subito una importante coordinata temporale nel PAC-verso. Siamo nel 1999, un anno appena prima dell’anno in cui il famigerato Millennium Bug avrebbe, secondo alcune teorie più o meno complottiste, fermato per sempre il mondo informatico facendoci tornare in una sorta di medioevo moderno. Un anno cruciale, in cui, oltre a debuttare in TV l’eccezionale spin-off dei Simpson, ovvero FUTURAMA, che ha spesso citato PAC-MAN nelle sue puntate, finisce storicamente il Retrogaming stesso. Si aprono con forza le porte della maturità videoludica e della modernità del settore, con cui PAC-MAN, ovviamente va strettamente su una linea parallela. Il decennio grunge si sta per concludere, purtroppo, e molti dei personaggi che avevano dominato il mercato negli anni ottanta si sono intanto decisamente reinventati con nuovi titoli più aderenti alle tendenze del momento. Del resto il genere dei Maze Games ormai è agli sgoccioli, e quello che va per la maggiore è proprio il Platform a scorrimento. L’idraulico Mario ha il suo Super Mario World su Super Nintendo, che nel 1990 alza ulteriormente la qualità della serie verso l’alto, il simpatico scimmione Donkey Kong vive una seconda giovinezza con l’eccezionale trilogia di Donkey Kong Country, sviluppata a partire dal 1994 dalla britannica RARE, per la stessa console, e sul fronte SEGA il velocissimo e spinoso Sonic, ideato da Yūji Naka miete un successo dopo l’altro, dal 1991, su Mega Drive grazie alla saga di Sonic The Hedgehog. Persino l’insospettabile esploratore Harry Pitfall, che negli anni ottanta era stato il simbolo della Activision più visionaria, ancora in mano al geniale e folle David Crane, che aveva osato sfidare la stessa ATARI mettendosi in proprio, rinasce grazie al platform “moderno” Pitfall: The Mayan Adventure del 1994 su SNES e Mega Drive.

Non può non essere citato il brillante EarthWorm Jim, ideato da Dave Perry, che nello stesso anno diventa uno dei titoli più amati dell’epopea a sedici bit. Senza contare le altre decine e decine di platform del periodo, sempre più belli, coloratissimi e perfetti nei loro gameplay rifiniti con cura. Anche PAC-MAN si cimenta nel genere grazie a due titoli, nel biennio cruciale 1994-1995, ovvero PAC-IN-TIME ed Hello! PAC-MAN. Ma il primo è in realtà un gioco extra-PAC che nasce negli studi Kalisto, con altri personaggi, come abbiamo detto nella recensione di PAC-MAN MUSEUM+ che trovate in questa pagina, mentre il secondo, che NAMCO considera un seguito ideale di PAC-Land, pur divertente, passa quasi inosservato. Manca decisamente quindi un vero PAC-Platform carismatico all’appello, ed ecco che, proprio entro il tempo limite dell’ultimo anno del decennio, arriva in esclusiva su quella piattaforma che a breve, diventerà il punto di riferimento del mercato, ovvero la prima PlayStation, capace di eclissare, nelle vendite entrambe le macchine dei due competitor storici del settore, ovvero Nintendo 64 e SEGA DreamCast. Ebbene, proprio su questo sistema, relativamente nuovo, fa il suo debutto l’eccezionale PAC-MAN World, realizzato dallo studio statunitense NAMCO Hometek Inc., chiudendo, simbolicamente, l’età d’oro dei platform bidimensionali, prima che il travolgente fiume della modernità tridimensionale li spazzi via, per far posto ad un nuovo millennio fatto di milioni di poligoni texturati e filmati in Full Motion Video sempre più cinematografici. Il titolo permette a PAC-MAN di traghettare in modo indolore nell’epoca moderna, abbandonando le origini da Maze Game, ma citandole comunque all’interno dell’avventura stessa, in maniera magistrale, peraltro. Se non avete mai giocato il titolo originale, e magari state scoprendo solo ora questo titolo grazie al soft remake PAC-MAN World Re-PAC che gira fiero sulla vostra fiammante PlayStation 4, la versione da noi provata, vi consigliamo di recuperare assolutamente l’opera originale, dotata di una modernità unica e di un gameplay decisamente geniale, ricchissimo di citazionismo colto, rispettoso del passato, con trovate ludiche fantastiche, che rappresenta un vero e proprio trait d’union tra gaming antico e moderno.

PAC-MAN World Re-PAC: il perfezionamento di un grande classico

Oggi è un piccolo cult, pur non avendo riscosso un grande successo sul mercato, perlomeno ai tempi della sua uscita. Il platform Klonoa: Door to Phantomile del 1997 per PlayStation doveva non solo rappresentare un nuovo titolo della casa giapponese, ma anche, nei piani di NAMCO, lanciare una nuova mascotte per la software house stessa, il tenero Klonoa, infatti, aveva proprio il disegno di PAC-MAN sul suo cappello. Quindi, due anni dopo, si punta a far riconquistare all’eroe originale il ruolo di simbolo della casa, e del videogioco stesso, che pian piano gli era stato tolto. Il debutto di PAC-MAN World in esclusiva sul trentadue bit targato Sony riesce invece a frantumare ogni record, vendendo oltre un milione e mezzo di copie e diventando, nel 1999, uno dei titoli di punta dello sviluppatore. Non senza ragione, perché il titolo offre una storia intrigante, che si svolge, guarda caso, esattamente venti anni dopo la prima avventura. PAC-MAN, dopo aver girovagato per Pac-Land, torna nella sua PAC-Casa per festeggiare il ventesimo compleanno (reale anniversario della serie videoludica) e la trova completamente deserta. Il malvagio Toc-Man, assieme alla banda dei suoi fantasmi, ha rapito tutti gli amici di PAC-MAN, ovvero la moglie Ms. PAC-MAN, i due figli PAC Jr. e Baby PAC, oltre che il leggendario Professor PAC-MAN, Pooka, si proprio il personaggio di DIG DUG, e persino il PAC-Cane Chomp-Chomp! Adesso a Pac-Man non resta altro che avventurarsi nel covo segreto di Toc-Man, nella misteriosa Ghost Island per salvarli tutti, attraverso una avventura a piattaforme appassionante ed eroica. La trama è perfettamente inserita in un gameplay rifinito, originale ed intrigante, con interruttori da trovare e casse da aprire, chiavi nascoste, oltre che piattaforme a scomparsa o fisse, e zone segrete celate ad una prima occhiata, oltre che una impostazione da platform 2,5D, con telecamera fissa, veramente azzeccata. Il titolo è da considerarsi un platform tridimensionale ed è realizzato come tale, ma il fascino è proprio lo stesso di quelli 2D tipici del decennio. Infatti, pur con impostazione bidimensionale, a volte il titolo offre soluzioni tridimensionali, oltre che visuali verticali, alla Tomb Raider, per capirci, e trovate che giocano con le dimensioni stesse, allargandosi, appiattendosi, citando il Maze Game puro, oltre che offrendo una serie di mini-giochi che sono dei veri e propri labirinti classici da affrontare a tempo. La raccolta delle letterine che vanno a formare la parola P A C M A N, similmente a quello che si vede nel primo Donkey Kong Country con le lettere R A R E, spinge al massimo la rigiocabilità dei livelli stessi, aumentando di molto la longevità. Anche grazie al punteggio ottenibile grazie alla raccolta dei bonus, divisi equamente tra i classici fruttini ed icone del passato glorioso di NAMCO.

I sei diversi mondi che propone PAC-MAN World Re-PAC sono ricchi di enigmi ambientali e spaziano tra assolate spiagge, atmosfere picaresche, caverne poco illuminate, città in rovina, terre spaziali, complesse fabbriche, ville dei Boss, uno diverso ed unico per ogni area, e tanto altro. Ogni area unica è ripiena di Pac-Dots da ingurgitare con fame luculliana, e si può girovagare tra loro tramite degli HUB centrali, divisi per mondo, e livelli rigiocabili all’infinito una volta completati. Non poteva mancare l’amatissima trasformazione in PAC-Metal, che permette di rompere le casse pure in acqua, e la divertentissima Mega-PAC, con l’eroe giallo che diventa gigante. Feature che Shigeru Miyamoto, grande fan della Pac-Saga, ha citato nel suo New Super Mario Bros. per Nintendo DS. Oltretutto alla fine di ogni livello c’è una speciale slot machine con cui ottenere bonus e vite extra. In tutti gli stage PAC-MAN può effettuare quattro mosse, il Salto, visto per la prima volta in PAC-MANIA nel 1987, oltre che l’attacco Pac-Punto, la Rotolata ed il Volo sospeso. Tra modalità MISSIONE, ORIGINAL, che presenta il titolo Arcade originale di Toru Iwatani del 1980 PAC-MAN, che ha dato il via a tutto, e LABIRINTO, che permette di affrontare in sequenza i labirinti bonus presenti nei livelli, c’è davvero parecchio da divertirsi, per tantissime ore. Il soft remake PAC-MAN World Re-PAC, realizzato dallo studio di sviluppo giapponese Now Production Co., che va ad occupare circa tre giga sul nostro HD, è parecchio rispettoso dell’opera originale rilasciata quasi venticinque anni fa, e propone una riprogrammazione completa del gioco con i moderni mezzi delle attuali macchine da gioco, partendo dal motore grafico Unity. Il titolo ha aumentato la fluidità ed il look di personaggi ed ambienti risulta più ammorbidito ed attuale, con una impostazione cartoon davvero intrigante. Trovate il sito ufficiale di PAC-MAN World Re-PAC in questa pagina. Il remake presenta un comparto audiovisivo davvero gradevole, e ricordiamo che le musiche del gioco originale sono state composte dal leggendario Tommy Tallarico. Il doppiaggio dei personaggi in PAC-Language è incredibilmente divertente, e ricorda quello denominato Simlish dei personaggi di THE SIMS, oltre ad essere arricchito da comodi sottotitoli in italiano. Gli sviluppatori sono andati anche a correggere alcuni piccoli bug della versione originale del 1999, hanno ampliato la visuale in alcuni punti in cui magari risultava troppo stretta, il tutto, però, con una grande attenzione a non snaturare il gioco originale per PlayStation, che tutti i PAC-Maniaci ricordano con affetto. Non siamo più negli anni novanta, ed ora questo interessante remake è ovviamente disponibile per tutte le piattaforma attuali, Nintendo, PlayStation, Xbox e PC, sia Old Gen che Next Gen. Qualunque sistema possediate, quindi, non potete esimervi dal giocare questo grande classico moderno, perché tutto passa, anche l’amore, lo sappiamo bene, ma PAC-MAN è per sempre.

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Piattaforme: PS5, PS4, Switch, Xbox Series X/S, Xbox One, PC

Sviluppatore: Now Production Co.

Publisher: Bandai Namco Entertainment

Nella recensione di PAC-MAN MUSEUM+ ci eravamo lamentati proprio del fatto che la serie PAC-MAN World, che consta di ben tre episodi, rimanesse sempre al di fuori delle collezioni storiche che riportano nei tempi moderni i titoli del passato. Stavolta BANDAI NAMCO sembra dunque aver ascoltato le nostre preghiere, e finalmente PAC-MAN World risorge e torna sul mercato. Ben ventitré anni dopo il suo debutto sulla prima PlayStation. Siamo di fronte ad un soft remake davvero ben realizzato, che sfrutta le potenzialità hardware delle macchine attuali per dare una marcia in più ad un grande classico. Un platform 2,5D che gioca con le dimensioni, cita il glorioso passato dell’eroe giallo e diverte moltissimo, grazie ad una storia intrigante, basata sui classici rapimenti, oltre che un gameplay solido e ben studiato. Veramente un grandioso ritorno dal passato.

VOTO: 8

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.