One Piece Odyssey Provato: i sogni delle persone non svaniscono mai!

One Piece Odyssey

A meno che non siate appena atterrati da qualche pianeta al di fuori del nostro sistema solare, è improbabile che non abbiate mai sentito parlare anche solo di sfuggita di One Piece, altresì noto come il fumetto realizzato da un singolo autore più venduto al mondo, come peraltro stabilito dal Guinness dei Primati nel 2014 e reiterato proprio lo scorso agosto. Il manga, scritto e illustrato da Eiichiro Oda, esordisce nel 1997 sulle pagine di Weekly Shōnen Jump e, due anni più tardi, viene trasposto in una popolarissima serie animata prodotta da Toei Animation: la trama è incentrata sulle peripezie di Monkey D. Luffy, un giovane ambizioso, benevolo e alquanto ottuso che ha mangiato il Frutto Gom Gom, uno dei tanti oggetti simili e parimenti imperscrutabili che conferiscono a chi li consuma dei poteri straordinari privandolo tuttavia della capacità di nuotare, e si è trasformato letteralmente in un uomo di gomma, capace di estendere il proprio corpo a dismisura. Il suo più grande sogno è di seguire le orme dell’eroe che ha incontrato da bambino, il capitano dai capelli rossi Shanks, e diventare un grande pirata, o meglio il nuovo Re dei Pirati, una volta recuperato il tesoro che dà il nome all’opera. Il leggendario One Piece è infatti l’eredità di Gol D. Roger, il più temibile pirata di tutti i tempi nonché colui che deteneva il precedente titolo di Re, e le sue parole in punto di morte hanno incoraggiato il mondo intero ad abbracciare una nuova era di pirateria, spronando corsari e filibustieri da ogni parte del globo a dirigersi verso la pericolosissima Rotta Maggiore ed impadronirsi del suo inestimabile tesoro. Oltre al fumetto e al cartone animato, nel corso degli anni sono stati realizzati un quantitativo impressionante di tie-in videoludici, dei quali il qui presente One Piece Odyssey è l’ultimo esponente in ordine cronologico: realizzato esplicitamente per celebrare i 25 anni della serie, il titolo è un gioco di ruolo che attinge a piene mani dalla tradizione dei più classici JRPG e la sua implementazione è a cura di ILCA, un team di sviluppo noto per aver curato Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, remake per Nintendo Switch degli omonimi capitoli per Nintendo DS, come pure Pokémon Home, un servizio basato su cloud che consente di memorizzare, scambiare e trasferire i propri mostriciattoli tascabili tra gli episodi della serie principale e Pokémon GO. Grazie a Bandai Namco, ho potuto trascorrere qualche ora in compagnia di una versione dimostrativa di Odyssey e girovagare in compagnia di Luffy e dei suoi compagni in quello che, posso anticiparvelo senza problemi, potrebbe avere tutte le carte in regola per dimostrarsi uno dei migliori adattamenti videoludici della magnum opus di Oda.

One Piece OdysseyOne Piece Odyssey: li spazzerò via e diventerò il Re dei Pirati!

Dopo essere stati sorpresi da una violenta tempesta in mare, la ciurma di Cappello di Paglia naufraga sulla misteriosa isola di Waford e si disperde tra la vegetazione. Con la Thousand Sunny gravemente danneggiata e, cosa ancora più grave, il suo prezioso copricato andato perduto nell’urto, starà dunque a Luffy mettersi in viaggio per radunare di nuovo i suoi amici, affrontare la variegata e micidiale fauna del posto e svelarne i segreti, a partire dal motivo per il quale i ricordi dei nostri eroi sembrano essere svaniti nel nulla… la storia di One Piece Odyssey è stata elaborata proprio dal maestro Oda esclusivamente per il gioco. Ciò significa che i personaggi aggiuntivi che incontreremo  sono esclusivi per l’avventura, così come le vicende costruite in maniera tale da essere parte integrante del mondo di One Piece senza però venire referenziate in maniera diretta nel manga, un elemento che non mancherà di suscitare vividi sentimenti di nostalgia nei cuori degli appassionati. La nuova ambientazione viene accompagnata da molte creature inedite, sempre provenienti dalla penna e dall’inchiostro dell’autore, che ha lasciato galoppare come al solito la fantasia per plasmare nel suo stile unico tutti gli abitanti non antropomorfi di Waford. Quanto da noi visto in prima persona conferma gli intenti dichiarati di INCA nel voler riprodurre le autentiche atmosfere del fumetto in guisa interattiva, missione decisamente ardua in virtù della natura dello stesso: qualsiasi fan di One Piece vi dirà infatti che non esiste un universo narrativo paragonabile a quest’ultimo in termini di contesto ed aspetti caratterizzanti, personaggi e legami tra gli stessi, esposizione e dialoghi sempre in bilico tra commedia e dramma, tra tensione e divertimento.

One Piece OdysseyQuesta dualità è il fulcro di ciò che rende la serie così unanimemente apprezzata, e come tale rappresenta anche il fine ultimo che si sono preposti gli sviluppatori grazie al pieno supporto di Oda. L’escamotage delle memorie scomparse, sul quale torneremo fra poco, non è di certo qualcosa di originale ma ha consentito al gioco di introdurre una funzionalità davvero intrigante sia per gli appassionati storici che per chiunque si sia avvicinato a One Piece in tempi relativamente tardivi: il cosiddetto Mondo dei Ricordi è infatti un sistema che consente ai giocatori di visitare luoghi e combattimenti iconici della cronologia della serie, grazie ad un luogo particolare dell’isola che permette di manipolare il flusso del tempo. I lettori di lunga data riconosceranno al primo colpo location memorabili come Alabasta e Water 7, che sono state la scenografia di eventi cruciali ed hanno acquisito il medesimo valore storico di questi ultimi, ma la loro presenza non è stata prevista per allungare un po’ il brodo riproponendo le stesse vicende cui in tanti hanno già assistito: la familiarità di tali contesti ospiterà infatti circostanze uniche per il gioco, consentendo così anche a chi non è ancora perfettamente al passo con il manga o la serie animata di godersi l’esplorazione senza timore di svelare troppi spoiler canonici, per quanto citazioni grandi e piccole abbondino in ogni dove, o di interferire con. Giusto per darvi un’idea del quadro temporale, i lavori su One Piece Odyssey sono iniziati circa 5 anni fa, durante le battute conclusive della saga di Whole Cake Island: è questo il motivo per cui la ciurma di Luffy non è ancora al completo, ma non mi sentirei di escludere possibili sorprese o anticipazioni con il prosieguo della storia di Waford, altro espediente con il quale Oda ha da sempre saputo conquistarsi l’ammirazione dei suoi fedelissimi.

One Piece OdysseyE va bene, me ne farò una ragione!

Come già trapelato dai primissimi video promozionali, la struttura di base di One Piece Odyssey è quella di un tradizionale RPG a turni, con una fase esplorativa che consente di dialogare con il ricchissimo cast di personaggi non giocanti, racimolare tesori sparsi per le varie zone visitabili, utilizzare le abilità peculiari di ciascun membro del party per scoprire segreti e oltrepassare ostacoli e cimentarsi in un gran numero di attività secondarie tipiche del genere, ad esempio la preparazione di squisite pietanze rigeneranti o la forgiatura di oggetti speciali da equipaggiare. Quando dovremo affrontare uno o più nemici, sempre fortunatamente visibili eliminando così il tedio degli scontri casuali, i turni ci vedranno attaccare a fasi alterne: sebbene il gruppo di combattenti alleati sia limitato a quattro, è comunque possibile scambiare di posto i nostri eroi all’occorrenza, poiché il loro stile di combattimento ricade in una categoria ben precisa fra le tre presenti, ciascuna forte contro una e svantaggiata contro l’altra nel più puro stile “morra cinese” tanto caro alle produzioni per mobile: in realtà non si tratta di una meccanica denigratoria, al contrario serve ad individuare con certezza quali sono i personaggi più adatti per contrastare un determinato tipo di nemico, e si integra alla perfezione con tutti gli altri sistemi implementati come la gestione della formazione in campo, la raccolta di punti tecnica che consentono di sferrare mosse più potenti della media, e il soddisfacimento di veloci obiettivi estemporanei definito “Dramatic Scene System”, che consentono di guadagnare qualche extra al termine della sfida imponendo alcune restrizioni randomiche. L’impostazione tradizionale adottata non significa pertanto che INCA abbia scelto di riposare sugli allori senza offrire nulla di nuovo ai suoi potenziali utenti, e sono rimasto piacevolmente colpito dalla freschezza di certe dinamiche capaci di ravvivare un paradigma che in molti preferiscono invece mantenere cristallizzato nel tempo, perciò non posso che rallegrarmi del lavoro svolto.

One Piece OdysseyOltre al regolare assortimento di colpi semplici, tecniche avanzate e utilizzo di oggetti, saremo anche in grado di sfruttare l’affiatamento tra i protagonisti per concatenare determinati attacchi, proprio come sono soliti comportarsi all’interno della storia originale, guadagnando peraltro ulteriori bonus qualora decidessimo di trarre vantaggio dallo spirito di gruppo di Luffy e dei suoi compagni. Si tratta di un altro elemento cardine della storia trasposto con estremo rispetto all’interno di One Piece Odyssey, ennesima testimonianza dell’attenzione che gli sviluppatori hanno riservato per confezionare un prodotto che riuscisse a replicare quanto più possibile il carattere del manga. Finora vi ho parlato dell’equipaggio della Thousand Sunny, ma chi sono i nuovi comprimari che incontreremo su Waford? Iniziamo da Lim, la fanciulla che recupera il cappello di Luffy disperso dopo il naufragio: durante le battute iniziali, la vedremo seguire di nascosto il gruppo, per poi palesarsi una volta che questi si troveranno dinanzi il terribile guardiano dell’isola, una statua animata capace di controllare il fuoco. Compreso che i nuovi arrivati sono dei pirati, categoria che disprezza con tutto il cuore, la ragazza deciderà di utilizzare il suo potere contro di loro, sigillando i ricordi di questi ultimi all’interno di una moltitudine di cubi d’energia che vengono poi sparpagliati per tutta l’isola. Estremamente indeboliti e impossibilitati a proseguire la battaglia con il guardiano, i nostri vengono quindi salvati da Adio Suerte, un avventuriero disperso come loro su Waford che decide di aiutarli a recuperare le memorie precipitosamente strappate via da Lim, nei confronti della quale nutre un sentimento paterno, e magari scoprire una volta per tutte il bizzarro luogo nel quale, suo malgrado, si è ritrovato. Ma non è tutto perché, in parallelo, gli Astri di Saggezza stanno monitorando le vicissitudini di Luffy e dei suoi, e decidono di intervenire mandando sull’isola una certa persona… una nuova tempesta sembra insomma pronta a scatenarsi all’orizzonte, ed i Mugiwara si ritrovano ancora una volta nell’occhio del ciclone.

Piattaforme: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S

Sviluppatore: ILCA, Inc.

Publisher: Bandai Namco Entertainment

Data di uscita: 12 gennaio 2023

Bandai Namco sembra aver messo tutti i pezzi al posto giusto, e questa nuova “odissea” dei Mugiwara si prepara a ribaltare le aspettative di quanti ritengono gli shonen come One Piece adatti soltanto a veloci tie-in a base di picchiaduro: la formula ruolistica calza come un guanto su Luffy, Zoro, Sanji, Nami e tutti gli altri componenti della ciurma, che hanno così modo di brillare grazie ad un sistema pensato per enfatizzare il lavoro di squadra e le caratteristiche peculiari di ciascuno di loro, mentre grafica ed ambientazioni infondono vita interattiva al fantastico mondo concepito da Eiichiro Oda. Non resta altro da fare che attendere gennaio col fiato sospeso, e prepararci ad affrontare un nuovo mondo irto di pericoli, tesori e avventure di ogni sorta!

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.