Apple migliora diverse funzionalità in preparazione ad una “guerra silenziosa” contro Google

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Apple sta prendendo provvedimenti per separare il suo sistema operativo mobile dalle funzioni offerte dalla società madre Google Alphabet, facendo progressi in materia di mappe, ricerca e pubblicità che hanno creato una rotta di collisione tra le aziende Big Tech.

I due giganti della Silicon Valley sono rivali nel mercato degli smartphone da quando Google ha acquisito e reso popolare il sistema operativo Android negli anni 2000. Il cofondatore di Apple Steve Jobs ha definito Android “un prodotto rubato” che imitava il software mobile iOS di Apple, poi ha dichiarato “guerra termonucleare” a Google, estromettendo l’allora amministratore delegato della società di ricerca Eric Schmidt dal consiglio di amministrazione di Apple nel 2009.

Sebbene da allora la rivalità sia stata meno rumorosa, due ex ingegneri Apple hanno dichiarato che il produttore di iPhone ha mantenuto un “rancore” nei confronti di Google. Uno di loro ha affermato che Apple è ancora impegnata in una “guerra silenziosa” contro il suo acerrimo rivale. Lo sta facendo sviluppando funzioni che potrebbero permettere al produttore di iPhone di separare ulteriormente i suoi prodotti dai servizi offerti da Google. Apple non ha risposto alle richieste di commenti.

Il primo fronte di questa battaglia è quello della mappatura, iniziato nel 2012 quando Apple ha rilasciato Mappe, soppiantando il rivale di Google come applicazione pre-scaricata, anche se il servizio si rivelò a dir poco scadente. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, le Mappe di Apple sono migliorate notevolmente. All’inizio del mese ha annunciato Business Connect, una funzione che consente alle aziende di rivendicare la propria posizione digitale in modo da poter interagire con gli utenti, mostrare foto e offrire promozioni. Ma Business Connect va oltre ciò, sfruttando il sistema operativo di Apple per offrire agli utenti iOS funzionalità uniche, come la perfetta integrazione con Apple Pay o Business Chat, uno strumento di conversazione basato sul testo per il commercio.

Il secondo fronte della battaglia è la ricerca. Sebbene l’azienda  parli raramente dei prodotti in fase di sviluppo, essa lavora da tempo a una funzione nota internamente come “Apple Search“, uno strumento che facilita “miliardi di ricerche” al giorno, secondo i dipendenti del progetto. Se Apple riuscisse a costruire qualcosa che fosse essenzialmente buono come ‘Google classico’, qello del 2010, quando era un semplice motore di ricerca meno ottimizzato per le entrate pubblicitarie – la gente potrebbe preferirlo.

Tuttavia, sarebbe costoso. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Alphabet paga ad Apple tra gli 8 e i 12 miliardi di dollari all’anno perché Google sia il motore di ricerca predefinito su iOS.

Il terzo fronte della battaglia  potrebbe rivelarsi il più devastante: le ambizioni nella pubblicità online, dove Alphabet realizza oltre l’80% dei suoi ricavi. L’estate scorsa, Apple ha pubblicato sulle sue pagine di lavoro una posizione in cui cercava qualcuno che “guidasse la progettazione della piattaforma demand side più sofisticata e rispettosa della privacy possibile”. Una DSP è uno strumento di acquisto di media digitali che consente agli inserzionisti di acquistare inventario pubblicitario su più borse.

L’annuncio di lavoro indica che Apple vuole costruire una rete pubblicitaria innovativa, che modifichi il modo in cui gli annunci vengono trasmessi agli utenti dell’iPhone e tenga fuori dal giro gli intermediari di dati di terze parti. Sembrerebbe ormai che i servizi Google su iOS siano più vulnerabili che mai.

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