Dordogne Provato: alla (ri)scoperta dei primi ricordi d’infanzia

In letteratura francese, era la madeleine di Proust a ricordare improvvisamente alcuni specifici momenti della sua infanzia e del suo passato. In questa versione videoludica, sarà il ritorno a casa, come in Gone Home, e in altri luoghi a rispolverare la vita di un tempo. A volte è soddisfacente prendersi una boccata d’aria dalle produzioni AAA del mondo videoludico, patinate e destinate a sfidarsi all’ultimo, minuscolo pixel che non deve essere mai visibile sullo schermo e il motore di gioco deve dimostrarsi fluido e impeccabile in ogni momento della nostra esperienza in game. Ma è proprio quest’ultimo aspetto, l’esperienza di gioco, su cui si è concentrato il developer team francese (ben evidente dal nome) Un Je Ne Sais Quoi e Unanimation, con il supporto dell’editore Focus Entertainment, noto per aver partecipato, tra gli altri, al lancio di A plague Tale Requiem o Atomic Heart. Il ritorno alla semplicità, nei comandi e nella grafica ad acquerello, così come nella storia offertaci, sono i tre pilastri cardine del loro nuovo progetto, Dordogne, un nome che sembra evocare nella nostra mente immagini di cavalieri, storie medievali e quant’altro. Invece, per chi è un po’ più abile in geografia, o banalmente amante dell’Esagono, questo nome fa proprio riferimento alla regione omonima francese, la Dordogna. Ora quello che avevamo già testato a gamescom 2022 (e che potete ritrovare qui) è ora pronto, o quasi, per sbarcare ufficialmente su console e PC, dove abbiamo testato questa versione beta dell’indie narrativo in questione, in attesa del suo lancio ufficiale, previsto nel corso del 2023.

Dordogne: la Francia attraverso gli occhi e i ricordi di Mimi

La prima domanda che potrebbe sorgere, vista la nostra introduzione, sarebbe: perché il nome Dordogne a questo gioco? Come anticipato, Dordogne è il nome originale di un dipartimento nel sud-ovest della Francia, attraversata dal fiume omonimo Dordogna. Fa parte della Nuova Aquitania, una regione confinante a sud con i Pirenei e a ovest con l’Oceano Atlantico. Per via del suo patrimonio artistico e culturale, per le sue location, e le tradizioni culinarie, la Dordogna è una nota destinazione estiva per i turisti francesi e non solo. E proprio qui si trova Mimi, protagonista del nostro gioco, che ripercorre tanti ambienti divesi, la cui maggior parte sono basati su paesaggi reali. In questa storia, abbiamo la possibilità di immergerci in un’esperienza narrativa che ci parla di un viaggio vibrante e caldo, alla scoperta dei ricordi d’infanzia di Mimi, in particolare con i momenti trascorsi con sua nonna Nora, scomparsa la stessa settimana in cui Mimi aveva perso il suo lavoro. Mentre il passato incontra il presente, il tempo trascorso non può che farsi sentire, mettendoci di fronte a diverse scelte dell’età adulta da prendere, oltre a dover fare i conti con i segreti di famiglia apparentemente andati persi. Dopo aver consultato brevemente le opzioni disponibili nel menu snello delle impostazioni offerte dal gioco, dove ricordiamo non essere presente la localizzazione in italiano, ci approcciamo alla storia, che subito rende chiara la sua impronta quasi psicanalitica, il desiderio di analisi personale e di voler scavare nei propri ricordi. Così cominciano gli scambi di SMS (tramite un telefono piuttosto antiquato, se vogliamo) con il padre di Mimi, la lettura di lettere che ci aiutano a mettere insieme i vari pezzetti del puzzle e ricostruire la storia del protagonista. Ed è così che si scoprono gli intrighi di famiglia, con la nonna che racconta al nipote di come i suoi rapporti con il padre di Mimi, suo figlio, si siano rotti vent’anni prima e di come lei stia donando proprio a Mimi una scatola di ricordi, il punto cruciale di svolta per questa storia, dove Mimi pare abbia totalmente perso la memoria. Sta a noi ora aiutarla a ritrovare i ricordi di un tempo, tra un viaggio fisico e uno metafisico.

Da ricche narrazioni derivano… ritmi lenti

Dordogne mostra fin da subito la sua forte componente narrativa ed estetica, che prevaricano decisamente l’azione e i momenti interattivi, scarsi ma avvincenti al contempo. In queste brevi fasi dove abbiamo un minimo potere decisionale e di partecipazione attiva, possiamo compiere diversi gesti: scuotere cassette della posta, aprire borse, leggere lettere e rispondere a messaggi e conversazioni tra almeno due opzioni di dialogo. Non un granché forse come ricchezza narrativa, ma almeno abbiamo la sensazione di poter apportare un minimo della nostra personalità al gioco. Minima appunto, perché nessuna delle nostre scelte chiaramente andrà a modificare davvero le vicende di Dordogne. Questa impostazione del gioco, così come le sue caratteristiche meditative ed esplorative dei ricordi, non possono che denotare un ritmo lento nell’avanzamento della storia, così come anche alcuni dialoghi sono ridondanti nel darci istruzioni su come procedere. Non variano queste caratteristiche nemmeno nei momenti di flashback, quando una piccola e giovane Mimi condivideva il suo tempo delle vacanze estive con la nonna Nora nella grande casa di campagna. Infine, possiamo anche collezionare oggetti di cui però non abbiamo alcuna descrizione o indicazione del loto utilizzo, anche perché durante il gioco non possiamo accedere ad alcun menu o inventario, con nozioni utili a darci spiegazioni. Uno degli aspetti che necessita sicuramente migliorie nelle ultime fasi di sviluppo.

Un comparto artistico degno di nota

Sono molto più estasianti invece le scelte artistiche in Dordogne. L’impegno in questo comparto è evidente, e non solo quando esploriamo i paesaggi della Dordogna tra mille colori estivi, all’interno di sontuosi ambienti acquerellati dipinti a mano, anche se il vero viaggio, come avrete ben capito, sta nel passato e nella mente di Mimi. Possiamo inoltre ripercorrere i vari passaggi della storia nel diario di Mimi, come se fosse un ricordo del passato della sua famiglia, un oggetto pregno di nostalgia, oltre che essere un toccante riflesso del nostro viaggio. Oltre al diario, avremo anche accesso in ogni momento alla schermata del nostro telefono, una sorta di vecchio Nokia 3320 che ci mostra man mano i piccoli, semplici obiettivi da completare. Sembra di essere entrati in un vero e proprio quadro impressionista, ricordando nella scelta artistica i pittori ottocenteschi francesi, che sembrano proprio aver lasciato un forte segno influente nel lavoro dell’Illustrator & Game Director Cédric Babouche. Questi ha infatti usato circa 200 tavole ad acquerello dipinte a mano per le grafiche di gioco; un impegno che possiamo notare senza alcun dubbio. Se anche la risposta del motore di gioco è decisamente fluida e scorrevole in questa prima demo, non possiamo essere troppo felici invece nell’aver notato alcune piccole sbavature grammaticali e di ortografia nella localizzazione in inglese. Nulla di grave o così evidente e grossolano, ma ci sono saltati all’occhio alcuni errori evitabili, e sicuramente correggibili nelle prossime fasi.

Piattaforme: PC, PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series X|S

Sviluppatore: Un Je Ne Sais Quoi, Unanimation

Publisher: Focus Entertainment

Data di lancio: TBD 2023

Dordogne potrebbe quasi essere definito un gioco folkloristico e onirico già nelle sue prime fasi di testing di gioco. Non sappiamo ancora quando verrà rilasciato, ma sembra promettere davvero bene, soprattutto per coloro che sono alla ricerca di un nuovo narrative game. Il ritmo, lo possiamo ben dedurre già dalla sua categoria di appartenenza, non è dei più celeri, soprattutto nella ripetitività delle azioni e nella lentezza, e talvolta ridondanza, delle stesse. Questo però deve essere valutato separatamente rispetto a quello che è il vero core del gioco: la narrazione, la volontà di scoprire il passato di Mimi e della sua famiglia, sperando soprattutto che ci sia più incisività e veri colpi di scena almeno nella storia narrataci. Un’atmosfera calda e familiare, quella offertaci in queste pochissime prime ore di gioco in versione beta, ma che speriamo siano più pregnanti e ricche di contenuto vero e solido nelle prossime fasi, sino al suo rilascio definitivo.