L’E3 2023 non si farà! La notizia arrivata ieri sera (30 marzo) ci ha lasciato tutti con l’amaro in bocca e orfani nuovamente della manifestazione. A nostro avviso però, qualcosa nell’aria c’era già, una sensazione determinata dai recenti (e aggiuntivi) abbandoni di Ubisoft, SEGA e Devolver Digital. Erano anni ormai che la fiera di Los Angeles aveva perso i suoi fasti di un tempo, eppure in molti di noi speravamo in una sua resurrezione. E invece, dalle sue ceneri l’E3 potrebbe non tornare mai più, smentendo il mito dell’araba fenice. Ma cosa ha determinato la cancellazione dell’edizione 2023 e il possibile addio dell’E3 così come lo conoscevamo? Noi ci siamo fatti un paio di idee che andremo a condividere qui di seguito!
E3 2023: l’addio dei grossi nomi!
In principio fu Sony Interactive Entertainment, e in seguito gli altri! Apriamo così questo paragrafo, perché Sony è stato il primo grosso nome a decidere di boicottare l’E3, portando in scena le proprie presentazioni allontanando il “bollino” della fiera americana. Nonostante ciò, l’E3 è andato avanti anche senza l’azienda giapponese, ancorandosi agli altri grossi nomi del settore, vedi Microsoft e Bethesda, Nintendo Ubisoft, Electronic Arts (e altri ancora). Man mano però, altri publisher hanno deciso di seguire Sony, decidendo che non valesse la pena investire tempo e soprattutto denaro in una fiera ormai morente.
Quest’anno poi c’è stato il grande esodo (e tra poco vedremo anche dove), con i grossissimi nomi dell’industria videludica che hanno detto “no grazie, quest’anno passiamo!”. E ci dispiace tantissimo cara ESA e cari organizzatori della manifestazione, ma non è possibile fare un E3 senza Sony, Microsoft, Bethesda, Nintendo, Ubisoft, SEGA, Electronic Arts, senza neanche quei mattacchioni di Devolver Digital, e persino senza Tencent. Dunque, tutte queste defezioni a nostro avviso sono state una delle motivazioni principali che hanno costretto l’ESA a diramare il triste annuncio, ma come detto prima, ci sono altri 2 fattori che hanno determinato la perdita di “potere” dell’E3 in questi ultimi anni!

Geoff Keighley e il Summer Game Fest
No, non puntiamo il dito contro Geoff Keighley e nessuno dirà mai che il suo Summer Game Fest abbia tolto luce e fatto ombra all’E3. Ma non si può negare come negli ultimi anni, e quest’anno più che mai, i grossi publisher abbiano deciso di preferire l’evento del presentatore canadese all’ormai moribondo E3. E torniamo ad invocare i nomi di prima: Sony, Microsoft e Bethesda, SEGA, Devolver Digital e tutti i nomi più importanti (e non) del settore hanno così deciso di proporre i propri showcase sotto l’etichetta del Summer Game Fest, andando ad ingigantire quello che era nato come un riempitivo durante la pandemia, ossia durante il 2020, primo anno in cui l’E3 fu cancellato a causa del Covid-19.
Dunque, volente o nolente quest’anno il buon Geoff ha dato il suo consistente contributo alla cancellazione dell’E3, dato che detto in parole povere, si è accaparrato quasi tutta l’industria videoludica nel mese di giugno, andando a fare una più che spietata concorrenza alla fiera di Los Angeles, che a differenza dello scorso anno non è riuscita a reggere l’impatto e si è vista costretta alla cancellazione… e probabilmente all’estinzione!
Si, sono nati troppi eventi!
Il Summer Game Fest non è il solo evento nato durante la pandemia. Nel 2020, per tappare l’immenso buco lasciato dalla cancellazione dell’E3 2020, nacquero tantissimi eventi digitali che nel corso degli anni poi hanno bissato il livestreaming. Oltre al già fin troppe volte citato Summer Game Fest, come non ricordare il Summer of Gaming, il Future Games Show, il Play for All, il PC Gaming Show, mentre anche i grossi publisher piano piano hanno deciso di creare i propri eventi personali: State of Play e PlayStation Showcase by Sony, Ubisoft Forward, EA Play Live di Electronic Arts, Square Enix Presents, Xbox Developer Direct, Capcom Showcase. E c’è da dire che molti di questi eventi sono nati proprio sotto l’etichetta dell’E3, e solo in un secondo momento i publisher hanno deciso di di gestirli in piena autonomia!
Dunque, i tempi in cui l’E3 dominava la scena estiva erano finiti ormai da diversi anni e ciò che è accaduto quest’anno altro non è stato che un punto di non ritorno che cambierà per sempre l’industria videoludica. Prima di salutarvi però vogliamo lasciarvi con un quesito molto importante: si stava meglio prima quando c’era il solo E3 e tutti i publisher vi prendevano parte, oppure c’è chi preferisce la nuova estate videoludica assai confusionaria e piena zeppa di eventi digitali che ormai spuntano come i funghi?