Sherlock Holmes, il celeberrimo protagonista dei romanzi di Arthur Conan Doyle, è ancora oggi un grande mistero per la cultura pop e per chiunque ne sia appassionato. Benedict Cumberbatch lo ha impersonato in passato, così come Robert Downey Jr e molti altri attori. Ricordiamo, tuttavia, gli innumerevoli libri giunti a noi dell’investigatore più famoso al mondo, che è diventato ben più di un semplice personaggio iconico della lettura mondiale, approcciando diversi linguaggi e media, appassionando e stupendo come solo i più grandi personaggi sono capaci di fare. Se pensiamo a Sherlock Holmes, è inevitabile viaggiare con la mente al passato e ai ricordi fanciulleschi di molti, inclusi quei sogni rimasti impressi nella memoria di tanti ragazzi che vedono nel protagonista creato dallo scrittore scozzese una figura onnipresente e costante nella memoria collettiva.
Frogwares, un team indipendente con sede a Kyiv in Ucraina, è ormai da anni che utilizza il personaggio di Sherlock Holmes nei suoi videogiochi, confezionando opere interessanti e coinvolgenti, che raccontano non soltanto le sue vicende ma includono anche le storie e i patemi del dottor John Watson, un reduce dell’Afghanistan nonché un veterano di guerra che ha combattuto coraggiosamente per l’Inghilterra, rischiando la morte. Frogwares, tuttavia, ha lavorato al remake del suo stesso videogioco per diverso tempo, riuscendo a ultimare il progetto nel momento complesso della guerra in Ucraina. In tal senso, ci sentiamo di citare il passaggio fondamentale dell’introduzione, che parla delle sfide del team per confezionare la produzione e proporla per tempo ai giocatori. Una sfida non facile che in questi mesi, complice il dibattito pubblico e le notizie che arrivano dal fronte ucraino, ha un sentore di libertà che difficilmente può passare inosservato. A noi, infatti, ci ha fatto piacere quella precisazione prima dei titoli di testo, perché definisce al meglio il percorso di Frogwares nell’ultimo anno.
Al netto di questo, tuttavia, Sherlock Holmes The Awakened è un’opera che, a prescindere dai suoi sviluppatori e dalla situazione geopolitica attuale, arriva precisamente al suo obiettivo. Già, ci sentiamo di ribadirlo sin dall’inizio, perché di Sherlock Holmes The Awakened abbiamo gradito quasi tutto e non sono mancate neppure le occasioni per goderselo nuovamente a gioco finito, poiché garantisce un’ottima rigiocabilità e vari approcci fondamentali per goderselo totalmente. Ma procediamo con ordine.
Una storia occulta e tremenda che trasuda Sherlock Holmes da tutti i pori
Il giovane Sherlock Holmes, ormai riconosciutissimo investigatore privato che collabora con Scotland Yard, continua il suo percorso fra successi, misteri e tanti casi da risolvere. Tra un tiro di pipa e l’altro, mentre concentra il suo acume per trovare le risposte necessarie, si imbatte stranamente in un caso strano e spaventoso. Se amate il genere thriller, difficilmente non apprezzerete Sherlock Holmes The Awakened, che concentra il suo racconto su uno dei casi più complessi che il ragazzo si trova ad affrontare con il dottor Watson, imbattendosi in oscure trame che potrebbero risvegliare qualcuno che attende solo il momento giusto per comparire. Esatto, il nemico che si cela dietro a tutto quanto è lo spietato Chtullu, la creatura tirata direttamente fuori dalle pagine dell’orrore di Lovecraft. Insomma, se siete amanti proprio dell’eterna bestia che domina le fantasie di tanti appassionati dei giochi di ruolo e non solo, anche in questo caso vi troverete a vostro agio.
In tal senso, ammettiamo di esserci subito sentiti a casa. L’approccio eseguito, concentrato sin dal primo momento per mettere in chiaro la storia e la sua evoluzione, non ha perso tempo ed è andata precisamente dritta al punto, raccontando un contesto inedito e spettacolare, lo stesso che nel 2005 aveva appassionato un gran numero di giocatori, gli stessi che Frogwares ha saputo intelligentemente coltivare nel corso degli anni. In un viaggio che condurrà Sherlock e Watson in giro per il mondo, questo dinamico duo si ritroverà a dover convivere con le paure più recondite del genere umano, entrando in contatto con le bestialità pronte a fuoriuscire da ogni angolo dell’immaginario collettivo e non solo.
Il mondo, d’altronde, sta passando un momento complesso. Si è risvegliato dal tepore freddo delle morti causate da Jack lo Squartatore e dal Barone Sanguinario, mentre oscuri pipistrelli invadono la Transilvania e un dottore pazzo, diviso fra la sua follia e la sua ragione, continua imperterrito a cambiare il suo aspetto. In questo caso, Sherlock Holmes The Awakened cattura un’atmosfera tetra e sinistra, raccontando un contesto in modo fedele e peculiare, utilizzando un linguaggio semplice quanto efficace. La trama, colma di colpi di scena, è narrata in maniera esemplare e appassionata, forte di due personaggi che il team di sviluppo ha curato alla perfezione. Se avete letto i libri e amato Sherlock Holmes, riconoscere i suoi tratti tipici e il suo carattere sarà in realtà molto semplice ed è probabile che addirittura sorriderete sentendolo parlare con il suo marcato accento britannico. Oltre a essere una particolarità che abbiamo notato durante la nostra esperienza, la cura adottata per riproporre una delle opere migliori di Frogwares è stata eseguita alla perfezione, in modo iconico e perfettamente in linea con il contesto che adorna il nostro meraviglioso investigatore privato preferito.
La narrazione, appassionante e concentrata a far riscoprire le caratteristiche umane dei protagonisti quanto dei comprimari, funziona in modo attento e peculiare, dedicando essenzialmente parte del racconto proprio al rapporto fra Sherlock e John Watson. A riguardo, abbiamo apprezzato la loro evoluzione e la crescita dell’esperienza, in grado di confezionare in modo efficace un sogno a occhi aperti per i fan e non solo. Se da una parte c’è uno Sherlock Holmes che sta ancora imparando il mestiere, d’altra c’è un dottor Watson alle prese con i fantasmi del suo passato. Entrambi, seppure diversi e divisi, hanno in ogni caso un modo tutto loro per comunicare le loro perplessità. In tal senso, ogni dialogo – sia fra loro che con i personaggi secondari – è scritto in maniera appassionata e perfetta, e racconta gli stilemi di anime divise che tentano in ogni modo di riappiopparsi delle loro esistenze. A essere ancora più piacevole e ben costruito, è la scrittura dedicata alla cornice societaria dell’epoca e alle varie classi. Se in Inghilterra viene mostrato un Paese alle prese con la rivoluzione industriale, a New Orleans, negli Stati Unitu, vengono palesati le differenze fra le persone di etnia diversa. In ogni contesto visitato dal duo, c’è sempre un lato buono e un lato peggiore della medaglia, che delinea i drammi dell’epoca. Sarà impossibile non notarlo.
Un gameplay semplice, efficace ed appagante
Sherlock Holmes The Awakened eredità le tipiche caratteristiche dei videogiochi in terza persona con una visuale alle spalle dei personaggi. Già, man mano che si avanza nell’esperienza, è possibile vestire i panni di Sherlock e di Watson, approcciandosi così a diversi modi per scoprire dei lati altrimenti sconosciuti dei due protagonisti. Abbiamo apprezzato particolarmente questa scelta di gioco, poiché consente di appassionarsi maggiormente alle dinamiche narrative e investigative, nonostante la struttura di gioco ruoti tutta attorno a Sherlock Holmes. L’investigatore privato, infatti, è il reale protagonista del videogioco investigativo che si focalizza su essere un’esperienza lineare con macro-aree da esplorare e vivere. Il personaggio si muove nelle varie ambientazioni alla ricerca di indizi, parlando con i personaggi secondari o le semplici comparse. Sherlock può esaminare oggetti, riflettere su cosa abbia trovato e trarre le proprie conclusioni, conoscendo vari modi per apprendere la verità e i segreti che si celano là dove nessuno immaginerebbe. La struttura di gioco, insomma, segue un binario alquanto classico ma a risultare convincente è il modo in cui il game design viene raccontato al giocatore.
Con pochi ma essenziali approcci per coinvolgere il giocatore in modo del tutto particolareggiato, Sherlock Holmes può studiare i volti delle persone e trovare da essi le risposte necessarie per rispondere alle sue domande. In seguito, dal Palazzo Mentale, un luogo conosciuto soltanto all’investigatore privato, potrà collegare i tasselli e unirli, definendo così le risposte necessarie ai dubbi che lo lasciano perplesso. Nulla di nuovo sotto questo aspetto, e a qualcuno potrebbe ricordare L.A Noire di Rockstar Games, ma è rilevante sottolineare questo aspetto perché l’opera riesce in modo del tutto unico a seguire quel tipico approccio. Nel Palazzo Mentale, Sherlock Holmes potrà quindi collegare i neuroni ai suoi vari ragionamenti e all’acume per cui è celebre, definendo in questo modo i modi per arrivare alla risoluzione dei casi. In tutti e otto i capitoli, ognuno con un’ambientazione divergente, l’investigatore più iconico al mondo si interfaccerà con situazioni drammatiche e pericolose.
La struttura ludica, anche se semplice, è chiara sin da subito e qualcuno potrebbe metterci un po’ di tempo prima di saperla approcciare nel modo giusto. Durante la scoperta degli inizi, si potranno raccogliere delle prove da esporre successivamente ad alcuni personaggi secondari. Potrebbe essere complesso riuscire a trovare una soluzione in tempi brevi, ma è proprio questo il bello della produzione, che spinge a esplorare ogni luogo ed esaminare qualunque oggetto capiti sotto la lente d’ingrandimento di Sherlock Holmes. In più di un’occasione, abbiamo trovato là dove non avremmo mai immaginato potessero essere, avanzando nel viaggio interfacciandoci con vari scenari e situazioni che avrebbero messo in difficoltà chiunque.
Ciascun caso è complesso, sia chiaro, e nessuno ha mai una soluzione classica o scontata: la costruzione adottata dal team ucraino, infatti, convince e arriva all’obiettivo, proponendo un gameplay di gioco efficace e ben costruito. In quindici ore di gioco, necessarie per arrivare ai titoli di coda e completare così i vari incarichi sparsi per le mappe di gioco, non ci siamo mai annoiati né il progetto ha arrancato o deluso. Siamo in realtà sorpresi della cura rivolta dal team nei confronti delle varie particolarità riguardanti la struttura di gioco e le sue varie contaminazioni.
L’Incubo non è mai stato più affascinante
Già, non scherziamo: Sherlock Holmes The Awakened è un titolo che arriva perfettamente all’obiettivo. Lo abbiamo ripetuto più e più volte, ma è così, non si può cancellare e neppure mettere in dubbio. A non convincere, tuttavia, sono le espressioni facciali dei protagonisti e in generale dei movimenti dei personaggi non perfettamente in linea con gli standard odierni, al netto di un pregevole lato tecnico e un’illuminazione ambientale curata, affinato peraltro da un’ottima direzione artistica.
Sherlock Holmes The Awakened è una riscoperta convincente e decisa, capace di far sognare gli appassionati e coinvolgere anche chi non è appassionato dei videogiochi dedicati all’investigatore più famoso della cultura pop. Se state cercando un’opera che possa trasmettervi ben più di una classica esperienza già rodata, Sherlock Holmes The Awakened è l’opzione decisamente migliore fra le tante a disposizione.
Piattaforme: PS4, Xbox One, PC, PS5 e Xbox Series X/S
Sviluppatore: Frogwares
Publisher: Frogwares
In definitiva, Sherlock Holmes The Awakened è un remake preciso e dritto al punto, dedicato al mondo dell’investigatore privato e al mito di Chtullu. Oltre ad aver definito in modo talentuoso le particolarità di Frogwares, è un titolo preciso e che arriva all’obiettivo, usando un linguaggio semplice e chiaro per descrivere accuratamente le meraviglie del miglior investigatore privato al mondo. Un’occasione da non perdere.