Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp Recensione: da vent’anni in prima linea tra i capolavori del genere

Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp

Quando Nintendo ha rivelato la volontà di rilanciare su Switch i due capitoli di Advance Wars precedentemente usciti per Game Boy Advance, ho subito pensato che questa recensione l’avrei dovuta curare personalmente. La ragione? Un’esperienza personale, che voglio condividere con voi. Ai tempi del primo Advance Wars, che in Europa arrivò a inizio 2002, ero redattore a tempo pieno di una casa editrice che, tra le altre, pubblicava la rivista Game Republic. La testata in questione, all’epoca, relegava le anteprime e le recensioni di opere per console portatili in una apposita sezione, una scelta un po’ ghettizzante che, oltre a dare scarsa visibilità ai titoli trattati, quale che fosse la loro importanza, costringeva anche il redattore a scrivere articoli decisamente brevi. Ebbene, proprio per queste ragioni, avvenne che il giovane Metalmark, il sottoscritto, recensì Advance Wars rimanendone letteralmente folgorato e – incredibile visu, mirabile dictu – gli attribuì un sonoro 10 su 10, il massimo dei voti. Il punto è che Gamer Republic non aveva mai assegnato un perfect score nella sua vita editoriale, ma nessuno si accorse, durante la lavorazione del numero, di questo audace atto rivoluzionario, in quanto “occultato” in una sezione meno visibile nell’economia globale del magazine. Il risultato? Advance Wars fu il primo 10 dato dalla rivista in questione, e ciò creò un legame quasi mistico tra me e questo titolo, come anche tra me e gli sviluppatori, quel team Intelligent Systems che io ritengo uno dei più talentuosi di tutto il mondo. A distanza di tanti anni, come si presenta ora Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp? Scopriamolo insieme.

Advance Wars 1+2 Re-Boot CampAdvance Wars 1+2 Re-Boot Camp: come migliorare un gioco già perfetto?

Dunque ci risiamo: Nintendo sta per lanciare l’ennesima riproposta ammodernata di un grande classico del suo catalogo. A differenza di tante altre operazioni simili portate avanti da altre software house, tuttavia, non c’è alcun sospetto di bieca operazione commerciale nel lancio di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp, perché oramai sappiamo che la Grande N, quando propone qualcosa del genere, lo fa riversandoci sopra tonnellate di distinguibile qualità e indiscutibile rispetto verso i suoi utenti. Dopo la granitica conversione di Metroid Prime (che noi di GamesVillage abbiamo premiato con il perfect score) arriva ora – dopo essere stato a lungo rimandato per cause esterne al gioco stesso – uno dei titoli che ha fatto la storia del Game Boy Advance e del genere di appartenenza, in una versione che più completa non si può.

Con questa operazione dunque, Nintendo mette sul piatto una doppia portata: permette ai giocatori di vecchia data di mettere nuovamente le mani su una serie strategiche più amate in assoluto, con tutti gli accorgimenti e le migliorie del caso, ma soprattutto garantisce alle nuove generazioni di recuperare due dei giochi direttamente dal passato. Si tratta d’unque di un’occasione più unica che rara!

Advance Wars 1+2 Re-Boot CampAdvance Wars 1+2 Re-Boot Camp: come migliorare un gioco già perfetto?

In uscita il 21 aprile, Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è un doppio remake, dato che in un unico pacchetto offre sia Advance Wars (del 2001) che Advance Wars 2: Black Hole Rising (del 2003) racchiudendo dunque due diverse campagne consecutive in una, applicando tutta una serie di migliorie davvero notevoli.
Si tratta di uno strategico a turno di quelli “di una volta” con la mappa a caselle contraddistinte da diversi valori e asperità e unità di terra, aria e acqua pronte a darsi battaglia per la supremazia. Una formula molto amata in Giappone ma apprezzata anche in occidente, sebbene con qualche differenza nell’approccio, e su cui Intelligent Systems ha basato la sua fortuna, grazie anche all’immortale saga di Fire Emblem.
In questo caso, la storia vede alcune “colorite” nazioni darsi battaglia per una serie di “malintesi relazionali”. Nei panni di alcuni strateghi della nazione di Orange Star dovremo metterci in marcia e sconfiggere le armate nemiche in una serie di missioni di variegata difficoltà affrontando le abilità tattiche e le skill specifiche dei vari comandanti avversari.

Se l’azione di gioco è abbastanza standard nel complesso (si tratta di guidare alla vittoria armate con abilità specifiche sfruttando adeguatamente le risorse a propria disposizione e le particolarità del terreno, aggirando i punti di forza delle truppe avversarie) quel che differenzia il gioco da tanti altri e, al contempo, dal “cugino” Fire Emblem è l’approccio alle truppe e ai generali. Mentre in Fire Emblem ogni unità è un singolo eroe dalla personalità e dalle abilità uniche, qui le truppe in campo sono quasi indistinte ed è accettabile un determinato ammontare di perdite collaterali, a differenza dell’infausto permadeath degli eroi di FE; gli strateghi, invece, sono sia il cardine della vittoria (grazie alle loro abilità speciali in grado di cambiare la sorte delle azioni in corso o di dar luogo a blitz inaspettati e devastanti combo) che gli elementi attorno a cui ruota la storia. Il tutto, naturalmente, molto over-the-top, in stile anime, quindi con caratterizzazioni accentuatissime ma sempre sopra le righe.
E, sempre parlando dell’azione di gioco, è incredibile come un titolo così cartoony sia anche così ricco e potenzialmente complesso, rimanendo comunque sempre accessibile – sfidante, anche – ma mai respingente o inaccessibile dai neofiti del genere. Un bilanciamento ottimo dell’esperienza di gameplay che ha fatto la fortuna di questa saga e posto un esempio per tanti titoli a venire.

Advance Wars 1+2 Re-Boot CampTante, graditissime, novità sul campo di battaglia

Inoltre, Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è un remake vero e proprio, dato che non ci si è limitati a un semplice restyle ma a un miglioramento dell’esperienza sotto tutti i punti di vista. La grafica è stata ridisegnata da zero, ora con cutscene animate, personaggi e fondali in alta risoluzione, nuove animazioni, così come le musiche sono state rimasterizzate e i personaggi sono ora dotati di voiceover. Numerose anche le aggiunte alla qualità dell’esperienza: durante l’azione di gioco potremo ad esempio velocizzare le animazioni di battaglia o tornare indietro nei turni, per non parlare di tutta una serie di nuove opzioni. Due novità, poi, valgono davvero la pena dell’acquisto anche a chi all’epoca ha consumato questi giochi su cartuccia: è possibile giocare in multiplayer fino a quattro giocatori, anche online, e sarà possibile farlo anche su mappe inedite realizzate dai giocatori stessi tramite uno stupendo editor che sarà una cuccagna per chi vorrà investirci tempo sopra.

PIATTAFORME: Nintendo Switch
SVILUPPATORE: WayForward
PUBLISHER: Nintendo

Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp è una manna dal Cielo per tutti gli amanti del genere… e non solo: si tratta di un titolo accessibilissimo, accattivante e non respingente come tanti altri esponenti della categoria, che sotto l’aspetto cartoonistico nasconde una quantità impressionante di sostanza e contenuti di alto livello, in grado di garantire decine di ore di intrattenimento intelligente e di qualità. Questo remake doppio, inoltre, setta nuovi standard qualitativi per le operazioni del genere perché, oltre a uno squisito adeguamento tecnico (che non si limita a un salto di risoluzione ma si sviluppa in un rifacimento in toto) aggiunge contenuti, la possibilità di giocare online, un potentissimo editor di mappe inedite ed entrambi i giochi originali in un unico pacchetto. Si tratta di un’operazione remake che ha senso e non si appoggia solo sul nome e la nostalgia: si tratta di un pezzo di storia che il pubblico non conosce o non ricorda come invece merita, riproposto al top. Certo, stiamo parlando di due giochi per una console portatile di vent’anni fa, con tutto quel che ne consegue: certi capolavori non “invecchiano” ma si nota comunque il passaggio del tempo, quel che era perfetto e all’avanguardia all’epoca ma ora non colpisce più allo stesso modo. Per assurdo, la grafica rifatta è deliziosa, ma chiaramente, rispetto agli standard odierni non stupisce come l’espressiva pixel art dell’epoca. Allora era dirompente, ora sono passati vent’anni quindi difficilmente troverete qualcosa che non abbiate già visto in altri titoli successivi: sappiate, però, che non è Advance Wars a essere “vecchio”, al contrario: all’epoca era rivoluzionario e avanti coi tempi e molte delle cose che ora date per scontate del genere degli strategici a turni nipponici derivano da qui.
Per forza di cose non è più il “perfect score” che era all’epoca, ma per sostanza, mole di contenuti (originali e inediti) e cura nella confezione merita assolutamente di essere approcciato da chiunque, non solo dagli appassionati dei giochi strategici. Un titolo storico che merita di essere (ri)scoperto, donando tanta sfida, tanto divertimento, tanta qualità.

Recensione a cura di Marco Accordi Rickards e di Marco Lucio Papaleo

VOTO 9

Metalmark, giornalista, scrittore e docente universitario, si dedica al culto delle avventure Infocom, di X-COM e dell'Intellivision. Come hobby, dirige VIGAMUS, il Museo del Videogioco di Roma, e i corsi di VIGAMUS Academy. La sua prima rivista da caporedattore? CUBE. Poi tante altre, tra cui PSW, Xbox World, PC Games World, Game Pro (EDGE Italia) e Game Republic.