Molly Medusa Queen of Spit Recensione: un’avventura pietrificante

Molly Medusa Queen of Spit

Molly Medusa Queen of Spit, un puzzle game/avventura che trascina il giocatore nell’antico mondo greco, realizzato dallo sviluppatore svedese Niklas Hallin, con il team Neckbolt e pubblicato dalla software house Burning Planet Digital. Titolo indie della quale abbiamo già parlato in una news (QUI). Niklas torna dopo 6 anni dal suo ultimo lavoro, Yono e gli elefanti celesti, con un titolo che punta alla spettacolarizzazione degli ambienti, accompagnati da musiche suggestive ed enigmi articolati in grado di soddisfare gli appassionati di puzzle game. Ma andiamo con ordine, analizzando passo per passo questo nuovo titolo in uscita il 20 Aprile 2023 per Nintendo Switch.

Molly Medusa Queen of Spit: un personaggio che “pietrifica”

Già dal menù iniziale, si capisce il grande lavoro che c’è dietro questo gioco indie, partendo con un sound rock accattivante, proseguendo poi per tutta l’avventura accompagnati da musiche che richiamano l’antica Grecia alternate da temi più ritmici, aumentando l’esperienza di immersione in un mondo antico con elementi fantasy e pieno di labirinti e rompicapi. La nostra protagonista è Molinike, soprannominata Molly, una giovane ragazza che lavora come apprendista per un mastro scultore, Master Pygmalion, quest’ultimo, un vecchio acido e scorbutico, insegue da tutta la vita, ben 77 anni, un sogno, riuscire a realizzare sculture talmente realistiche da sembrare vere, vuole riuscire a “catturare la carne nella pietra“. Molly sogna di poter realizzare lei stessa magnifiche statue ma il maestro non è della stessa opinione, rifiutandosi di insegnarle, si limita a farle fare semplici commissioni. Ed è proprio durante lo svolgimento di una commissione, ovvero trovare Timker il venditore ambulante attraversando la foresta, che pullula di pericolosi mostri, che Molly si imbatte in un vecchio altare della Dea Circe. Qui il giocatore dovrà risolvere il primo puzzle del gioco e, una volta portato a termine, appare Circe, che concede un desiderio alla protagonista per ricompensarla. Il desiderio è quello di riuscire a realizzare ciò che il maestro rincorre da tutta la vita, appunto “intrappolare la carne nella pietra“, la Dea prende un po’ troppo in parola Molly, donandole una fluente capigliatura.. Fatta di serpenti. Tornando sui nostri passi, attraverso la foresta, è subito evidente quale personaggio della mitologia ha ispirato la realizzazione del character protagonista. Gli stessi mostri che all’andata il giocatore ha dovuto abilmente evitare, essendo sprovvisto di armi per affrontarli, adesso è sufficiente uno sguardo di Molly per pietrificarli, anche se per pochi secondi, e procedere tranquillamente nel cammino. Questo nuovo potere non ha effetto solo sui nemici, ma su qualsiasi forma di vita, dagli animali ai vari personaggi che si ha modo di incontrare durante l’avventura, consigliamo per tanto di interagire con loro prima di eseguire la prima missione, nel caso si voglia approfondire la conoscenza dei personaggi secondari. Da qui il giocatore potrà proseguire la storia esplorando liberamente il deserto.

Enigmi da capogiro

Esplorando il deserto, il giocatore si imbatterà in templi mistici tutti da scoprire, all’interno dei quali dovrà risolvere enigmi vari e fantasiosi, con diversi livelli di difficoltà, per poter proseguire e completare il dungeon. Per superarli dovrà attivare meccanismi, spostare oggetti, trovare le chiavi situate all’interno di chest (forzieri) che possono anche contenere i cuori che ridanno punti vita al personaggio o pezzi di cuori-puzzle che, una volta accoppiati, vanno ad aumentare la vita massima. Le stanze sono state strutturate per mettere alla prova l’ingegnosità del giocatore, ambienti caotici dove è possibile camminare su muri e soffitti, tratti percorribili grazie a ponderati ragionamenti e buoni riflessi, la gravità è “locale”, il “sotto” è calcolato in base alla superficie sulla quale si trova Molly. Proseguendo con l’avventura, sarà possibile raccogliere degli oggetti utili per l’avanzamento in-game, sbloccare gradualmente la mappa del mondo, ogni pezzo viene sbloccato quando si percorre la zona corrispondente, scovare all’interno dei templi le loro rispettive mappe e conoscere sempre più a fondo la nostra aspirante scultrice, che, tra esplorazione e intricati enigmi, dovrà anche affrontare il profondo senso di solitudine che l’attanaglia, intensificato dal dono fattogli dalla Dea Circe, che le impedisce qualsiasi tipo di interazione con altri esseri viventi.

Nel bene e nel male

Analizzando il gioco con occhio più critico, è evidente il grande lavoro svolto dal team di sviluppo Neckbolt e lo sviluppatore svedese Niklas Hallin, la struttura del game play è piuttosto semplice e intuitiva ma mirata allo scopo del gioco, gli enigmi sono svariati e spingono il giocatore a ponderare quale possa essere la giusta mossa da fare per la risoluzione, arricchito da grafiche otticamente piacevoli e musiche spettacolari, Molly Medusa Queen of Spit sembra avere tutte le carte in regola per spopolare tra i videogiocatori ma, oltre ai tanti punti a favore, è doveroso elencare anche i lati negativi riscontrati durante il gioco.

Primo fra tutti è sicuramente l’uso della camera, poco pratica sia nella modalità “libera” che in quella in “prima persona“, spesso girando la visuale durante l’esplorazione, per poter osservare a pieno le stanze all’interno dei templi, ci si imbatte in piccoli bug, niente di compromettente a livello di game play, ma decisamente fastidiosi per l’esperienza ludica. Per quanto riguarda gli spostamenti, se nel deserto sono facilitati dall’uso della Sandsailer, la piccola imbarcazione a vela che “naviga” sulla sabbia, muovendosi a piedi ci si trova irrimediabilmente frustrati a causa dell’impossibilità di correre. Altro elemento che penalizza il titolo è sicuramente la zona esplorabile del deserto, non solo poco sviluppata ma anche povera di elementi con la quale interagire e con la scarsa presenza di templi. Tenendo in considerazione che il titolo in questione sia un gioco indie, è comunque ammirevole il lavoro svolto dal team di sviluppo ed il risultato ottenuto.

Piattaforma: Nintendo Switch

Sviluppatore: Neckbolt

Publisher: Burning Planet Digital

Data di uscita: 20 Aprile 2023

Forse questo titolo non è propriamente indicato per tutti i videogiocatori, ma può di certo trovare il consenso tra gli appassionati di puzzle game e, forse pensato appositamente come target principale, i giocatori più giovani, che potranno godere a pieno di ciò che questo nuovo titolo ha da offrire. Per quanto non richieda effettivamente grandi capacità da parte degli utenti sul piano del game play, gli enigmi si sono rivelati delle piacevoli sfide, che danno al giocatore una sana dose di gratificazione una volta portate a termine. Dopo un’attenta analisi di tutti gli aspetti che compongono il gioco e averlo adeguatamente testato e giocato, siamo giunti alla conclusione che questo titolo sia consigliato principalmente ai videogiocatori più giovani, con questo non escludiamo altri generi di utenti, che potrebbero comunque apprezzarlo per la sua componente puzzle, certo, ma bisogna anche tenere in considerazione la poca presenza di templi, la mappa esplorabile decisamente poco sviluppata e in generale un game play semplice accompagnato da una storia dotata di poca profondità che potrebbero non catturare appieno videogiocatori in cerca di un’esperienza più complessa. Tralasciando alcuni problemi riscontrati, che confidiamo gli sviluppatori in futuro vi porranno rimedio, una nota di merito va sicuramente al comparto musicale, dalla quale siamo rimasti piacevolmente colpiti e dal lavoro di grafica, seppur semplice se paragonata ad altri titoli contemporanei, risulta efficace e ben curata. 

VOTO 7.3