Sin dai tempi dei primi due capitoli dedicati a Layers of Fear, Bloober Team ha lasciato una macchia indelebile nell’industria dei videogiochi dimostrando le sue straordinarie capacità creative nella realizzazione di giochi horror in prima persona. In seguito alla produzioni citate, lo studio di sviluppo ha dato alla luce anche Blair Witch, ma soprattutto The Medium, una delle esclusive temporali arrivate prima su Xbox Series X/S, PC e poi su PS5 con una meccanica molto peculiare tanto quanto difficile da gestire: la doppia realtà che cambiava anche l’approccio al gameplay. Purtroppo, The Medium non è stato quel titolo che tanti giocatori si aspettavano e che avrebbe potuto innovare il mercato videoludico invogliando anche l’acquisto di una delle console di Microsoft, seppur fosse disponibile anche su PC. Il titolo di Bloober Team sarebbe potuto diventare potenzialmente una killer application per Xbox Series X/S, ma così non è stato. Inoltre, sappiamo che Bloober Team sta lavorando insieme a Konami nella realizzazione di uno dei remake più attesi negli ultimi anni: Silent Hill 2. Oltre a questa importante produzione, la software house ha deciso di ripartire dalle fondamenta dei primi 2 capitoli inerenti a Layers of Fear e pubblicare un videogioco capace di terrorizzare e coinvolgere il giocatore stesso: stiamo parlando ovviamente di Layers of Fear. Bloober Team ha pubblicato alle 17:00 del 15 maggio una demo a tempo limitato che sarà accessibile fino al 22 maggio (ore 00:00). Grazie a questa occasione, noi di GamesVillage abbiamo potuto testare con mano (seppur brevemente) la nuova fatica dello studio di sviluppo. Dunque, parleremo in questo provato delle nostre impressioni a caldo dell’opera horror.
Layers of Fear: angoscia e terrore
Bloober Team nella realizzazione del progetto non è stata lasciata da sola nel processo creativo del videogioco. Infatti, l’azienda è stata supportata dal publisher Anshnar Studios, che ha partecipato alla realizzazione e pubblicazione di titoli come Darksiders III, Outriders, Baldur’s Gate III e tanti altri. Insomma, si può dire che il portfolio della compagnia nella Game Industry sia particolarmente rilevante. Detto questo, la demo di Layers of Fear si presenta con un prologo abbastanza preoccupante: vediamo una donna dirigersi verso un faro vicino ad una spiaggia, dove all’interno di quest’ultimo risiede un dipinto misterioso e inquietante. Dopodiché veniamo teletrasportati 10 anni prima della sequenza cinematografica iniziale. Dopo un dialogo principale, finalmente possiamo muovere i primi passi nel gioco senza alcuna interruzione. L’opera presenta le classiche meccaniche da gioco d’avventura, nel quale potremo ad esempio interagire con alcuni oggetti e capirne il significato. Non mancheranno certamente lettere o documenti che riveleranno alcune informazioni legate alla trama di Layers of Fear. Sempre nel prologo del gioco, vediamo una macchina da scrivere e raccogliendo qualche documento scopriremo che la protagonista è una madre e scrittrice
Proseguendo nell’avventura horror di Layers of Fear possiamo vedere diverse stanze, le quali saranno bloccate e per questo non è stato possibile vedere cosa presentavano al loro interno. Detto ciò, passati alcuni secondi riceviamo una telefonata da un uomo il quale ci consiglia insistentemente di procedere con i nostri lavori come scrittrice, anche se capiamo sin da subito che qualcosa preoccupa la stessa persona e che forse il faro nasconde un segreto, considerando il contenuto all’interno di un documento trovato sotto la porta, dove apprendiamo che le scorte arrivano tramite un’imbarcazione ogni settimana suscitandoci qualche sospetto sul luogo. Dopo aver ricevuto una seconda chiamata e parlato con nostro figlio ci dirigiamo in una stanza con uno strano velo di fronte in seguito ad un rumore molto strano, la protagonista si avvicina, scopre questo velo e vede uno strano dipinto che sembrerebbe rappresentare Maria di Nazareth e subito dopo possiamo ritornare nella nostra camera interagendo con la macchina da scrivere, facendo partire il capitolo successivo all’interno del quale veniamo portati in una casa con un personaggio diverso.
La casa degli orrori
In seguito al cambio del protagonista, ci rendiamo subito conto di tante cose e apprendiamo più informazioni sulla nuova location, ma sin dai primi secondi vediamo come l’atmosfera sia cambiata molto rispetto all’inizio dell’opera, trasformandosi in una casa molto buia e angosciante. Facendo i primi passi qui si manifestano subito le prime sensazioni di ansia e paura, specialmente dopo aver interagito con diverse porte e ci ritroviamo con qualche scena classica dei giochi horror, perché non appena abbiamo attraversato una zona ci siamo guardati alle spalle e quest’ultima è sparita immediatamente. Layers of Fear presenta molto sorprese: ad esempio per sbloccare una porta abbiamo dovuto vedercela con una strana entità che consigliava al protagonista di andarsene, anche se, dopo aver superato quell’ostacolo dotati della nostra torcia che ci ha permesso temporaneamente di scacciare l’orrida minaccia, con quest’ultima che alla fine della demo ci pregava di rimanere. Diciamo che in questa breve versione dimostrativa si sono presentati tanti scenari inquietanti, come alcuni dipinti nei quali vedevamo uno strano individuo divorare la testa di un neonato o una persona con il volto completamente distrutto. Parlando invece del nemico che ci siamo trovati davanti nel nostro cammino, non c’è sembrato particolarmente ostico perché, seppur potevamo metterlo fuori gioco per qualche secondo, è stato un gioco da ragazzi aggirarlo. Se i nemici si dimostreranno effettivamente così lenti anche nella versione definitiva del gioco, quest’ultimo potrebbe rivelarsi meno spaventoso del previsto!
Insomma, possiamo dire che questo breve contatto con Layers of Fear ci ha lasciato qualcosa dentro e seppur non possiamo trarre un giudizio finale prima dell’uscita del gioco, possiamo tranquillamente dire che l’opera di Bloober Team genera molta ansia e terrore, e questo è soprattutto merito della creazione di ambienti molto ansiogeni. Inoltre, in una scena l’intera casa si è proposta in continua trasformazione, come se fosse ammuffita, ma mettendo un vinile su un comodo giradischi la situazione è ritornata alla normalità. Il titolo, nel momento in cui stiamo scrivendo questo provato, riesce ad entrare nella mente del giocatore e creare attimi di ansia e inquietudine: del resto è pur sempre un gioco horror ed è uno degli obiettivi che dovrebbe ambire un IP appartenente al genere appena citato.
L’Unreal Engine 5 mostra i muscoli
Parlando brevemente dal punto di vista del gameplay, Layers of Fear non sembrerebbe distinguersi troppo dagli esponenti del genere (e dai suoi predecessori). Infatti, il giocatore potrà aprire rapidamente e chiudere le porte trascinando a sé un comando specifico. Considerate che noi abbiamo giocato la versione PC e dunque muniti del mouse per eseguire questa azione. Va detto però che tale comando potrebbe rivelarsi molto importante specialmente quando ci saranno gli inseguitori grazie al quale vi consentirà di rallentarli. Infatti nella nostra “blind run” non ci abbiamo pensato due volte a chiudere la porta dietro di noi, avendo così il tempo di raccogliere gli oggetti per proseguire l’avventura. L’opera non lascia troppo spazio all’esplorazione e dobbiamo subito trovare l’obiettivo chiave necessario per proseguire quando ci troveremo in situazioni di questo tipo.
Insomma, il gameplay sembrerebbe ripercorrere i classici giochi horror, ma sicuramente una dei cavalli di battaglia del prodotto risiede nell’Art Direction. Certo, la durata della demo è stata molto effimera, ma ciò che abbiamo visto e giiocato ci ha stupito e non poco perché ogni pezzo o dipinto sembra essere locato con piena cognizione di causa e le varie ambientazioni sono molto gradevoli da guardare, ma al tempo sesso generano tanta inquietudine. Non dimentichiamoci però che il merito della bellezza estetica di Layers of Fear lo dobbiamo all’Unreal Engine 5, motore in grado di generare dei veri e proprio titoli graficamente superiori. Il motore proprietario di Epic Games si comporta abbastanza egregiamente, offrendo un comparto grafico molto bello da vedere e da vivere in prima persona. Forse, dato che i giocatori PC stanno vivendo un periodo non proprio roseo a causa della scarsa ottimizzazione sulla piattaforma appena citata in produzioni come Star Wars Jedi Fallen Order, Hogwarts Legacy, Wild Heart, The Last of Us Part I e tanti altri, è bello vedere come un titolo di questo tipo riesca a girare senza troppi problemi e compromessi. Va detto anche che l’opera si lascia ammirare maggiormente con il Ray-tracing attivo e se per caso non abbiate abbastanza prestazioni sulla vostra macchina potete far sempre ricorso all’amato e oramai onnipresente DLSS di Nvidia, considerando che con una RTX 2070 Super siamo riusciti a far girare il gioco sui 60 fps senza nessun compromesso grafico.
Piattaforme: PC, PS5, Xbox Series X/S
Sviluppatore: Bloober Team
Publisher: Anshar Studios
Data d’uscita: giugno 2023
Bisogna ammetterlo: avremmo voluto vedere molto di più di Layers of Fear, ma questa demo è stata un’esperienza tutto sommato piacevole e allo stesso tempo angosciante e terrorizzante. Il titolo in termini di gameplay non si distingue troppo dai giochi d’avventura classici con l’interazione di alcuni oggetti e documenti per andare avanti e comprendere qualche dettaglio della trama. L’opera presenta veramente degli ambienti che sin da subito mettono in ansia il giocatore e avvertono dell’imminente pericolo oppure lo confondono con misteriosi avvenimenti. L’Unreal Engine 5 è sicuramente uno dei cavalli di battaglia della produzione, presentando un comparto grafico di tutto rispetto. Insomma, Layers of Fear si propone come un horror abbastanza godibile e ci auguriamo che sarà così anche quando il gioco completo giungerà sul mercato videoludico.