Ormai non ci sono più dubbi in proposito: il 2023 sarà un grande anno per Occulti e Assassini, dato che uno dei franchise di punta di Ubisoft – Assassin’s Creed, appunto – sembra non volersi farsi mancare proprio nulla da qui al prossimo dicembre. Abbiamo già speso alcune considerazioni sulla novità più rilevante nella storia della serie, vale a dire l’arrivo entro il prossimo inverno di Assassin’s Creed Nexus per VR (qui la nostra anteprima); sappiamo che in estate sarà possibile provare con mano un capitolo studiato appositamente per dispositivi mobile, noto come Assassin’s Creed Codename Jade; e il prossimo 12 ottobre 2023 verrà pubblicato su tutte le attuali console in commercio (esclusa Nintendo Switch) e PC Assassin’s Creed Mirage. Un episodio molto speciale, che rinuncerà alle dimensioni del più recente Assasin’s Creed Valhalla (e a gran parte della componente RPG, della quale potrete sapere di più leggendo la nostra recensione) per focalizzarsi invece sulla narrazione e sulla valorizzazione di quelle meccaniche che tanto stupirono e convinsero durante la prima avventura in assoluto in compagnia di Altair, ormai troppi anni fa. Se siete pronti a tornare in Oriente, nei luoghi di Bagdad e alla roccaforte di Alamut, allora Assassin’s Creed Mirage potrebbe proprio essere il titolo che aspettavate da tempo. Noi di GamesVillage abbiamo avuto l’occasione di accedere in anticipo a tutti i materiali dedicati a Mirage in un re-briefing e dunque, possiamo subito offrivi la nostra anteprima del gioco!
Assassin’s Creed Mirage: un grande ritorno al passato
Inutile prendersi in giro, i fan di Assassin’s Creed si dividono ormai da tempo tra conservatori e innovatori. Per i primi, fondamentalmente la serie ha smesso di essere sé stessa già con Assassin’s Creed IV Black Flag – ma hanno comunque tenuto duro fino a Unity e alla Rivoluzione Francese, rinunciando poi a seguire il franchise da Origins. Gli innovatori, tanto fedeli quanto benevolmente aperti al cambiamento, invece, non si sono mai posti troppi problemi: basta che in qualche modo gli Assassini continuino ad essere presenti, e di tutto il resto poco importa. Ma è innegabile che la recente apertura all’open-world-RPG (Origins, Odyssey e Valhalla) abbia giocoforza limitato la forte componente narrativa che invece costituiva il fiore all’occhiello dei primi capitoli del franchise, specialmente nelle avventure di Altair e di Ezio.
Assassin’s Creed Mirage sembra quindi essere un capitolo pensato principalmente per la categoria dei conservatori. Invece di realizzare un remake del primissimo Assassin’s Creed, Ubisoft – che è non a caso uno dei nomi più importanti del settore videoludico – ha sapientemente introdotto in Valhalla il personaggio di Basim, per poi riproporlo in un capitolo dedicato ambientato negli stessi territori già visitati da Altair. In questo modo sarà possibile tornare dove tutto è iniziato, respirare quella stessa aria, ma senza ritrovarsi alle prese con il gioco che tutti già conoscono, semplicemente aggiornato dal punto di vista tecnico e grafico. Perché Assassin’s Creed Mirage si torna infatti in Medio Oriente, nella Bagdad al culmine del suo splendore, e si assiste a crescita e consolidamento della setta degli Occulti.
Da questo punto di vista, l’episodio sarà interessante perché arricchirà presumibilmente in modo notevole un personaggio del quale non sappiamo poi moltissimo, Basim, e il contesto storico nel quale gli Assassini stavano muovendo i primi passi in modo consapevole, prima del collasso per mano dei Templari. Mirage sarà, a detta di Ubisoft, un’avventura incentrata prima di tutto sulla narrazione (un importante ritorno, dunque, agli episodi di Altari ed Ezio) nonché sorta di “romanzo di formazione” su Basim stesso, che da ladruncolo ossessionato da visioni inquietanti entrerà a far parte della setta degli Occulti. Sarà infatti il primo vero allievo di Roshan, Maestra Assassina di Alamut della quale per il momento non sappiamo altro (e la curiosità è tanta).
Cambiamenti nel gameplay di Mirage
Nel corso di un evento a porte chiuse al quale siamo stati invitati direttamente da Ubisoft, il team di sviluppo ha illustrato le principali novità di Assassin’s Creed Mirage lato gameplay – per forza di cose i presenti si sono mostrati molto reticenti sulla trama. Ora, è importante capire che Assassin’s Creed Mirage non vanterà le dimensioni alle quali ci hanno abituati Origins, Odyssey e Valhalla: Bagdad sarà organizzata in quattro quartieri differenti, ma pur sempre quattro; e si potrà visitare Alamut, forse con qualche altro luogo di interesse particolare per la serie, ma abbiamo ragione di credere che non saranno poi moltissimi. Benché nessuno abbia davvero mai voluto affrontare direttamente l’argomento, noi crediamo quindi che Assassin’s Creed Mirage non sarà un open world, ma semplicemente un Assassin’s Creed molto vasto, come del resto era vasto anche il primissimo episodio con Altair.
Limitazioni subirà anche la componente ruolistica, dunque priva della mole immensa di oggetti, personalizzazioni e via dicendo visti per esempio nel recente Valhalla; ma questo semplicemente perché l’intera esperienza è stata volutamente ridimensionata per aumentare il livello qualitativo di alcuni aspetti molto specifici (caratterizzazione dei personaggi, sessioni stealth e di combattimento, storia, e via dicendo). Tra l’altro questo non comporterà una banalizzazione delle sessioni di gioco: abbiamo visto in azione Basim in almeno due situazioni diverse, e poteva vantare un arsenale di oggetti niente male, con interfacce inedite e intuitive. Sembra inoltre che si sia tornati un po’, nell’affrontare i momenti cruciali della storia, alla condizione di Unity: gli ambienti in cui agire sono ridotti, ma proprio in quanto ridotti offrono possibilità di approccio eterogenee. Si può agire silenziosamente, eliminando uno alla volta i presenti senza farsi scoprire, esattamente come la serie stessa ci ha insegnato a fare nel corso degli anni; all’occorrenza è possibile entrare in combattimento sfoderando lame, spade e via dicendo. Tuttavia, sembra che Mirage sia tornato a preferire l’approccio furtivo, e ciò non può che farci piacere.
Le dimensioni contenute hanno consentito a Ubisoft di insistere poi su tutta una serie di accorgimenti e migliorie varie. Per esempio nelle esecuzioni scenografiche: ma l’effetto “cinema”, che vorrebbe rendere più epiche le gesta del protagonista, sembra che verrà applicato per la prima volta anche in altre situazioni, quali quelle di fuga – si tratta di momenti dalla prospettiva ravvicinata e al rallentatore, per capirsi. Anche gli ambienti di Bagdad ci sono sembrati molto più ricchi di possibilità, laddove negli ultimi open world ci si ritrovava spesso in zone tutte identiche o comunque dagli spunti limitati nell’esplorazione orizzontale e verticale. Resta da capire come si comporterà l’intelligenza artificiale: sarà davvero in grado di mettere in difficoltà un Basim che già da ora sembra letteralmente invincibile? E naturalmente si è parlato di missioni secondarie, assegnate direttamente da altri Assassini: ma in un ambiente tutto sommato limitato nell’estensione, quanto saranno varie? Porteranno avanti micro-trame secondarie o si ridurranno ai soliti compitini di riempitivo? Le nostre sensazioni per ora sono favorevoli, quindi non vediamo l’ora di poter mettere le mani su Assassin’s Creed Mirage per saperne di più. E presumibilmente non dovremo attendere neanche troppo: ottobre è dietro l’angolo.
Piattaforme: PS5, PS4, PC, Xbox One, Xbox Series S/X
Sviluppatore: Ubisoft
Publisher: Ubisoft
Assassin’s Creed Mirage punterà a coniugare l’ormai alto livello tecnico-visivo del franchise a dimensioni più contenute, proponendo un’avventura tutta incentrata sulla narrazione della storia e sulla caratterizzazione dei suoi protagonisti. Ubisoft punterà insomma, da un certo punto di vista, sulla formula “less is more”, ma adottando un ben preciso contesto storico legato alle vicende di Altair; in questo modo, il tentativo sarà quello di riportare alla base tutti i giocatori perduti nel corso degli anni – o comunque in quello degli ultimi tre open world. Per il momento Mirage sembra aver centrato in pieno tutto quello che il franchise ha sempre rappresentato: siamo molto fiduciosi e ne seguiremo gli sviluppi.