Aliens Dark Descent Recensione: faccia a faccia con gli Xenomorfi

Aliens: Dark Descent

I giochi di strategia in tempo reale sono sempre stati, sin dalla loro nascita, quando erano ancora confinati nei giochi da tavolo, uno dei generei preferiti dai giocatori. Ogni gioco riesce ad avere una propria anima grazie ad una buona combinazione tra storie interessanti, ambientazioni straordinarie e un gameplay che spinge il giocatore a spremere al massimo le proprie meningi per arrivare ad avere la meglio sul nemico, che esso sia un IA molto elaborata o un giocatore in carne ed ossa. Un ottimo esempio recente di questo genere è proprio Aliens Dark Descent il nuovo gioco di strategia in tempo reale in terza persona ambientato all’interno dell’universo di Alien sviluppato da Tindalos Interactive in collaborazione con 20th Century Games di Disney, gioco che abbiamo potuto di provare in anteprima e adesso abbiamo il piacere di recensire. Aliens Dark Descent è stato testato da noi nella sua versione per PC e ci siamo calati in questo gioco dove possiamo entrare nel mondo del franchise di Alien e vivere ciò che è accaduto 20 anni dopo gli eventi di Alien 3. Il gioco è disponibile per PC, ma anche per Xbox One, Xbox Serie X|S, PlayStation 4 e Playstation 5.

Aliens Dark Descent: oscurità, ansia e paura in un pianeta non più nostro

Aliens Dark Descent è inizialmente ambientato all’interno di una base spaziale chiamata Weyland-Yutani che a causa di un sabotaggio, è stata infestata da alcuni esemplari di Alien che hanno costretto uno dei protagonisti del gioco, la Vice Responsabile Maeko Hayes a bloccare la fuga di ogni tipo di nave spaziale nelle vicinanze per evitare di far arrivare gli Xenomorfi vicino alla civiltà umana. A causa delle sue azioni la nave si schianta su Lethe, un pianeta colpito di fronte un’epidemia di xenomorfi e insieme a Jonas Harper, un ufficiale dell’USCM (US Colonial Marines). dovranno raccogliere risorse per riparare la nave e indagare su cosa sta succedendo su Lethe. La Storia, seppur già vista il molti film con una trama silimi risulta sempre un evergreen nel contesto Sci-Fi, anche grazie al contesto importante che gira intorno agli Alien.Aliens: Dark Descent

Il gameplay del gioco è diviso in due parte, la fase di organizzazione, e le vere e proprie missioni all’interno delle zone infestate dagli Xenomorfi. La prima parte, quella organizzativa, che verrà effettuata all’interno della nave Otago, ci permette di personalizzare i nostri marine, organizzare l’equipaggiamento, gestire i medici per poter avere soldati sempre in salute sia fisica che mentale e arrivare a sviluppare nuove tecnologie per contrastare gli Alieni. Ogni Marine ha le proprie caratteristiche che possono essere da noi scelte come le classi di specializzazione o le singole abilità, ogni soldato ha una lato negativo come l’insubordinazione o la codardia. La personalizzazione dei soldati è abbastanza variegata, anche se in molti casi si andrà a prendere sempre le stesse abilità in quanto migliori rispetto ad altre, le specializzazioni invece, sono ben equilibrate, ogni ruolo ha un senso e un buon equilibrio di soldati con diverse classi fa la differenza nelle prime missioni.

Una nave spaziale non è sempre un luogo sicuro

La gestione delle missioni non è un semplice clicca e parti per la spedizione, in quanto il gioco è organizzato in giorni, in un giorno si può effettuare una sola spedizione e, nel caso non si ha abbastanza marine per partire allora quella giornata andrà persa e, per ogni giornata persa il livello dell’invasione aumenterà portando ad aumentare il numero degli Xenomorfi e la difficoltà all’interno delle mappe. Una meccanica molto interessane che ci obbligherà a evitare di perdere tempo avviando più volte la stessa missione e porta e farci fare scelte molto ponderate mettendoci sotto pressione pressione. Infine l’ultima meccanica che gira intorno alla meccanica del ciclo giornaliero è rappresentata da una scelta. Infatti dopo aver terminato una giornata ci sarà chiesto di fare una scelta, ad esempio, alla Otago è arrivato una richiesta di aiuto da una città e qui noi dovremmo scegliere se mandare i marine ad aiutare la città, guadagnando alcune risorse ma perdendo la giornata successiva, (ovvero nel giorno successivo non sarà possibile partire per una spedizione e completare la missione) oppure rifiutare la richiesta. Anche questa una meccanica molto interessante, soprattutto quando ci si trova nelle fasi finali di una missione in coincidenza con l’aumento di livello della difficoltà e accadono degli incidenti all’interno della Otago alla fine della giornata, a primo impatto potrebbe essere frustrante, ma da un punto di vista più realista, sono accadimenti che fanno sembrare il gioco reale, infatti in una situazione come quella nella quale ci troviamo l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.

Xenomorfi terrificanti dal 1979

La seconda parte, quella delle missioni, iniziano all’interno di un veicolo, che può essere considerato l’unico punto sicuro quando si è partiti per una spedizione, che ci lascia al di fuori della zona che dobbiamo esplorare. Ogni missione è all’interno di una mappa enorme quasi interamente esplorabile e piena di pericoli, ogni stanza è esplorabile formando un intricato labirinto che può essere considerato un coltello a doppia lama, in quanto si, ci potremmo perderci tra le varie stanze, ma allo stesso tempo permette di escogitare delle azioni di movimento perfette per evitare il pericolo. Il combattimento è molto semplice, in quanto i marine, quando verranno avvistati o quado noi stessi decideremo di avviare un combattimento, inizieranno a sparare al primo Xenomorfo che si trovano davanti, meccanica molto utile, in quanto nel mentre i marine pensano a sparare noi possiamo gestire i movimenti della squadra, utilizzare i vari gadget ed equipaggiamenti a disposizione dei soldati. Parlando dell’equipaggiamento ci sono alcune note negative la riguardo, in quanto alcuni di essi sono troppo potenti, rendendo alcuni combattimenti che dovrebbero portare il giocatore a fare di tutto, anche a sacrificare la vita di uno dei suoi marine per poter vincere troppo semplici, basta premere un tasto, mirare al boss o alla massa di alieni, confermare e, magicamente la situazione è risolta. Altra nota negativa sono i salvataggi. Non potendo salvare manualmente, bisogna affidarsi ai salvataggi automatici che si attivano solo in alcuni casi, ad esempio dopo aver completato 1 dei diversi obbiettivi non è assicurato che il gioco salverà, magare perché non si tratta di un obbiettivo importante e ci è capitato di perdere alcuni progressi a causa di ciò. Questo potrebbe andare a creare frustrazione nel giocatore che vede ore di gioco perse.

Aliens: Dark Descent

Infine parliamo della grafica, che non c’è molto da dire se non che è stupenda, ogni ambientazione e curate nei minimi dettagli e ci permette di immergerci nel gioco. Gli Xenomorfi sono incredibilmente dettagliati e belli da un punto di vista estetico che ti portano a provare molta tensione quando se ne trova uno davanti. Purtroppo sono presenti dei leggeri bug con la fisica di alcuni tessuti, ma sono dettagli che messi a confronto con l’intera struttura del gioco possono essere tranquillamente dimenticati.

Configurazione di prova:

GPU: NVIDIA GeForce RTX 3060
CPU: 11th Gen Intel(R) Core(TM) i5-11400F @ 2.60GHz
RAM; CORSAIR Vengeance RGB Pro Series 32GB DDR4 3200MHz CL16 32GB
SSD NVME: 500 GB Samsung 970 Evo Plus
Sistema Operativo: Windows 11
Monitor: LG 24GL600 – F

Piattaforme: Xbox One, Xbox Serie X|S, PS4, PS5, PC

Publisher: Focus Entertainment

Sviluppatori: Tindalos Interactive

Aliens Dark Descent è un ottimo gioco di strategia in tempo reale nonostante i suoi piccoli difetti ci metterà alla prova per far sopravvivere in un ambiente ormai diventato ostile alla vita umana per poter poi riuscire a fuggire senza provocare l’estinzione degli esseri umani. Il gioco a livello grafico è impeccabile, le ambientazioni riuscirebbero a stupire anche un giocatore che non ha mai conosciuto il franchise di Alien e a farlo immergere in questo mondo crudele e senza pietà. Il gameplay può sembrare semplice al primo impatti a più avanti si procede più ci si accorge di quanto i nemici possano essere forti, soprattutto se in gruppo e anche un semplice errore può portare alla morte di tutta la squadra o una mancata organizzazione quando ci si trova all’interno della della Otago può portare alla vittoria degli Xenomorfi. Quindi, vi consigliamo Aliens Dark Descent? Assolutamente si, il gioco è molto interessante e sicuramente potrà essere apprezzato sia da i fan del franchise di Alien sia a coloro che non conoscono il medium.

VOTO: 7.5