Ratchet & Clank Rift Apart Recensione: la magia di Insomniac anche su PC

Quando si parla di PlayStation la mente dei giocatori può collegarsi ad alcune IP decisamente conosciute. Una di queste è sicuramente Ratchet & Clank! Il franchise, creato da Insomniac Games ha vissuto i suoi anni d’oro su PS2, arrivando però a faticare moltissimo per ritrovare un posto nel mercato nell’epoca PS4, complice anche il decadimento del genere platform, sostituito in fretta e furia da TPS (su cui Sony ha puntato negli ultimi anni) e altri generi decisamente accolti in maniera più favorevole da parte del pubblico. Con il lancio di PS5, però, Sony ha deciso di riportare in auge l’IP, lanciando un nuovo capitolo della serie con protagonista la coppia. Il risultato fu un gioco decisamente degno del nome che portava, in grado di dare lustro a una proprietà intellettuale così bella e importante.

Per tanti, l’avvento di Ratchet & Clank Rift Apart era in realtà un’occasione unica, che non si sarebbe ripetuta mai più. Erano però tutti in torto: la decisione di Sony, ovvero quella di portare le sue IP anche su PC ha permesso all’ultimo gioco di Insomniac Games di debuttare anche su Steam ed Epic Games, con un porting sviluppato da Nixxes Software e che doveva in qualche modo riscattare anche l’unico passo falso del colosso nipponico in tema di conversioni, ovvero quella di The Last of Us Parte 1, che non ha soddisfatto i giocatori a causa di gravi problemi tecnici. Missione riuscita? Scopriamolo nella nostra recensione della versione PC dell’avventura del Lombax e del robottino più amati dai giocatori PlayStation.

Ratchet & Clank Rift Apart: come ritrovare un vecchio amico

L’avventura, che avete già avuto modo di conoscere complice la recensione della versione PS5, è abbastanza semplice: durante una parata che celebra i due eroi e le loro imprese che hanno salvato il mondo. Purtroppo, nel momento topico della festa, Ratchet e Clank si fanno sottrarre il Dimensionatore, che finisce nelle mani del Dottor Nefarious. Da qui gli eventi precipitano e i due eroi, insieme al Dottor Nefarious, si ritrovano in un’altra dimensione, dove il villain è in realtà un temibile dittatore, mai sconfitto. Per riportare le cose alla normalità ci vorrà ovviamente del tempo, ma il duo questa volta non sarà da solo: in Ratchet & Clank Rift Apart facciamo la conoscenza di Rivet, un’altra Lombax. Una piacevole aggiunta, che rappresenta però anche una delle poche novità di questo capitolo, ma non è necessariamente un male.

Come abbiamo infatti specificato poco più sopra, Ratchet & Clank Rift Apart funziona perché ci troviamo davanti a un gioco che ha lo stesso, classico feeling di quelli vecchi. La sensazione è infatti quella di uscire a cena insieme a un vecchio amico, che avevamo sì perso di vista nel corso degli anni, ma che è sempre un gran piacere ritrovare. E per quanto riguarda il gioco Insomniac, la sua semplicità nei controlli e la sua spensieratezza rappresentano sicuramente un grande break in un mondo in cui i videogiochi sembrano aver smarrito la componente ludica del puro divertimento. Ovviamente non siamo contro i prodotti più seri e impegnati, ma ogni tanto l’umorismo, le battute e la semplicità sono dei punti a favore, che ci permettono di impugnare il pad semplicemente perdendoci nei mondi colorati e spensierati di cui abbiamo tanto bisogno.

Ratchet & Clank Rift Apart

Come su PS5, ma un po’ meglio!

Fin dal loro arrivo, le conversioni dei giochi PlayStation sono state caratterizzate da un’alta qualità. I porting affidati a Nixxes Software si sono rivelati sempre perfetti, con qualche piccolo errore corretto poco dopo il lancio. Non fa ovviamente eccezione Ratchet & Clank Rift Apart. Il gioco di casa Insomniac è decisamente ben ottimizzato e abbiamo avuto nel corso del tempo la possibilità di effettuare diversi test, che ci hanno permesso di trarre un bilancio del porting in grado di rispondere a tutte le vostre domande.

Partiamo, come sempre, dalle impostazioni. Nel caso di Ratchet & Clank Rift Apart, Nixxes Software ha lavorato decisamente bene, implementando tantissime novità dedicate alle GPU di recente uscita come la serie RTX 4000. Il gioco supporta infatti il DLSS 3.0 e il Frame Generation, permettendo così a tutti i possessori delle nuove GPU di poter scalare in maniera ancora migliore la risoluzione e ottenere prestazioni decisamente convincenti. Noi però come banco di prova abbiamo avuto a disposizione una RTX 3060 Ti e dopo una serie di incertezze e di impostazioni grafiche decisamente atipiche, siamo riusciti a trovare una configurazione in grado di offrirci due diverse modalità di gioco: la prima, che premia la qualità grafica e la seconda, che ci ha permesso di affrontare il resto del gioco superando i 60 frame al secondo e solo occasionalmente con qualche calo. Il tutto in una risoluzione in QHD, ovvero 1440p.

Le opzioni grafiche messe a disposizione da Nixxes Software sono molteplici. I preset grafici ci offrono fin dall’inizio una buona base di partenza, ma per ottenere il massimo a livello prestazionale è necessario lavorarci un po’ di più. Dopo svariati test abbiamo optato per una configurazione che ci ha permesso di mantenere il frame rate costante, impostando una qualità delle texture e delle ombre a media e attivando i riflessi in Ray Tracing (evitando però di impostare le ombre e l’occlusione ambientale). Per poter riuscire a rendere giocabile il titolo abbiamo optato per il DLSS in modalità Prestazioni, che ci ha garantito una buona fluidità per tutte le nostre ore di gioco. Non abbiamo, invece, deciso di ridurre al minimo o a medio la geometria del gioco, fatta eccezione per i capelli, impostata su medio. Abbiamo testato il gioco anche su due SSD differenti: il primo è un Samsung PM991, il secondo invece è un Kingston NV1. Entrambi gli SSD sono NVME PCIe. Se è vero che il Samsung ha una velocità di lettura e scrittura poco superiore, la verità è che non abbiamo riscontrato particolari differenze tra i due.

Ratchet & Clank

Le performance nel dettaglio

Nelle aree meno popolose, il gioco gira decisamente fluido. Alcune criticità sono state notate nelle grandi città del gioco, quando per qualche secondo il frame rate risente comunque dell’alto livello di dettaglio. In generale questo è un problema molto comune, riscontrato anche su diversi forum e soprattutto su Reddit. Non è ovviamente un problema, ma è testimonianza dell’ottimo lavoro svolto da Nixxes Software a livello qualitativo, con le texture che sono decisamente migliori rispetto alla versione PS5 e in generale un aspetto grafico molto più pulito. Come accennato poco sopra, l’ampia gamma di personalizzazione ci permette di scegliere perfettamente come preferiamo giocare. Per alcuni giocatori sarebbe preferibile avere un alto livello di dettaglio, andando però a compromettere definitivamente le performance. Noi abbiamo optato per una configurazione a 60 frame al secondo, ma per chi cerca una qualità grafica elevata ed è disposto a sacrificare parte della fluidità di gioco, allora la soluzione migliore è quella di cercare un compromesso tra la qualità delle texture (che noi consigliamo comunque mantenere su media) e alzare il livello del Ray Tracing, mantenendo il DLSS su Bilanciato.

Ratchet & Clank

Pur essendo un ottimo lavoro a livello di ottimizzazione, il porting PC di Ratchet & Clank Rift Apart è comunque caratterizzato da diverse incertezze. Abbiamo riscontrato non pochi crash, che però si sono presentati in maniera costante solamente durante una singola run. Abbiamo anche riscontrato dei micro scatti e fenomeni di stuttering, che si verificano durante i passaggi tra i portali. Piccolezze, che non vanno sicuramente a inficiare l’ottimo lavoro svolto da Nixxes Software, che si riconferma il miglior studio di sviluppo quando si tratta di pubblicare su PC.

Infine, una piccola parentesi sui caricamenti e sull’annosa questione Hard Disk vs SSD. Seppur non sia richiesto nei requisiti minimi, appare chiaro che l’enorme quantità di elementi visivi richieda necessariamente un disco a stato solido. Oramai ci troviamo in un’epoca in cui l’SSD è diventato praticamente lo standard, come testimoniato anche dai costi di accesso a questa tecnologia, che si sono abbassati in fretta e furia. Una spesa di un centinaio di euro per un NVME PCIe è sicuramente tollerabile per la maggior parte dei giocatori e non fa altro che migliorare (e di molto) l’esperienza di gioco, soprattutto lato caricamenti, che in Ratchet & Clank Rift Apart sono praticamente inesistenti.

Piattaforme: PC, PlayStation 5
Sviluppatore: Insomniac Games, Nixxes Software
Publisher: Sony Interactive Entertainment

Ratchet & Clank Rift Apart è un gioco decisamente meraviglioso, in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo per diverse ore. Il suo arrivo su PlayStation 5 fu elogiato dalla critica specializzata e non fa ovviamente eccezione la versione PC, che mantiene lo stesso spirito della sua controparte console ma che è tecnicamente avanzata. Se state cercando un platform colorato, divertente e in grado di intrattenervi in queste lunghe giornate estive, allora la vostra scelta non può che ricadere sull’ultimo gioco di Insomniac Games, soprattutto se avete a disposizione un hardware in grado di offrire davvero il meglio del gioco a livello tecnico.

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra