Cosa sei disposto a fare per realizzare il tuo sogno? Il giovane Willy Wonka si imbarca in un viaggio dall’esito apparentemente disastroso, con pochissimi soldi in tasca e una valigia piena di strani marchingegni, ingredienti per creare la cioccolata e il suo più grande desiderio. Con Wonka Paul King decide di regalare al pubblico uno spettacolo magico, sotto tutti i punti di vista, pieno di effetti speciali, colori, musica e soprattutto speranza, quella che ogni tanto perdono sia gli adulti che i bambini e che, specialmente quando si avvicina il periodo delle feste, diventa il motore portante di ogni storia.
Wonka l’intoccabile
Willy Wonka è uno di quei personaggi un po’ intoccabili, diventato talmente iconico nella memoria di lettori e spettatori da essere impossibile da rimpiazzare. Anche solo pensare di creare qualcosa che abbia a che fare con lui è un rischio assicurato, che porta con sé lamentele e pregiudizi. “Con Willy Wonka, Roald Dahl ha creato uno dei suoi personaggi più iconici. Sono cresciuto leggendo La fabbrica di Cioccolato: avevo una vecchia versione tascabile del libro e devo averlo letto una decina di volte, perché ricordo che le pagine si erano tutte staccate. Ho letto tutti i suoi libri per bambini e li ho amati alla follia, ma Willy Wonka era sempre quello a cui tornavo. Quindi ora, poter immaginare una storia delle sue origini, ed aver avuto il dono di creare questa storia e questo mondo con in sostegno incrollabile del Dahl Group, è, come direbbe con orgoglio Willy, un sogno che è diventato realtà”. C’è dell’amore nell’intento di Paul King di portare sul grande schermo la storia delle origini di Willy Wonka, di come un ingenuo ma geniale ragazzo squattrinato sia diventato il leggendario re del cioccolato.
Willy il sognatore
Tutti conosciamo il suo destino di grandezza, così come ce lo ha stupendamente raccontato Roald Dahl, mentre quello che ci racconta Wonka è qualcosa del tutto originale, mai narrato prima, ma che si sposa perfettamente con l’immaginario del personaggio. E così, guardando questo film, ci ritroviamo a passeggiare infreddoliti ma pieni di speranza per una nuova città, credendo che tutte le persone che ci circondano siano degne della nostra fiducia, pieni di ottimismo e un sogno immenso: poter aprire un negozio Wonka nel centro del distretto gastronomico, proprio lì dove si trovano i più grandi cioccolatieri del mondo. Willy non ha idea di quanto il mondo reale possa essere complesso e ostile, perché in lui vive l’innocenza dei bambini, protetta da una immensa immaginazione e dalla sicurezza che a tutto, applicandosi con il giusto impegno e ingegno, si possa trovare una soluzione… soprattutto quando sei un mago, un inventore e il più bravo cioccolatiere del mondo. Proprio per dare maggiore risalto a questo suo essere unico e assolutamente sopra le righe, attorno a lui vengono posizionati dei personaggi agli opposti: i cinici e senza scrupoli Bleacher e Scrubitt (interpretati in modo superbamente adorabile da Tom Davis e Olivia Coman), il perfido cartello dei cioccolatieri, l’impacciato e goloso capo della polizia e gli ormai disillusi lavoratori della lavanderia, suoi nuovi compagni di avventure. Tra di loro c’è Noodle che diventerà presto la più grande amica di Willy, aiutandolo a portare a termine ogni assurdo suo piano e divenendo il suo gancio con la realtà: dove lui è un adulto con la mentalità da bambino, Noodle è invece la bambina che ha già dovuto imparare a pensare e gestire la vita come gli adulti e la loro amicizia crea quel bilanciamento necessario a tenere in piedi il flebilissimo confine tra possibile e impossibile necessario alla credibilità di Wonka.

Willy l’intrattenitore
Wonka è un film per famiglie che vuole lasciare negli spettatori quel senso di stupore e ottimismo tipico di questo genere cinematografico. Il suo compito è quello di distrarre dalle difficoltà delle realtà, accompagnandoci in un mondo dove, con il giusto impegno e determinazione, ogni problema è risolvibile e ogni sogno realizzabile. E con il suo miscelare colori saturi, canzoni, coreografie, personaggi stereotipati e scenografie che sembrano uscite fuori da un libro illustrato per ragazzi, il film di Paul King riesce perfettamente nel suo intento. Certo, bisogna approcciarsi a questa storia privi dei famosi pregiudizi iniziali, pronti a lasciarsi incantare e inebriare da uno spettacolo che, proprio come i trucchi di magia preparati da Willy Wonka per attirare i visitatori della galleria, è stato costruito per stupire e staccare il cervello, riempiendo la mente di musica e colori in movimento. Ah si, se non si fosse capito dal trailer, in Wonka si canta e anche tanto, pur non essendo un vero e proprio musical. Nella versione italiana i brani, scritti in originale da Neil Hannon, sono orecchiabili e divertenti, ma non ci permettono si poter esprimere opinioni reali sulle capacità interpretative degli stessi di Timothèe Chalamet, visto che sono completamente doppiate. Per tutto il resto però, bisogna ammettere che, con la sua aria da eterno bambino dall’espressione allo stesso tempo furba e ingenua e una padronanza della gestualità del proprio corpo data da anni di esperienza sui set, Chalamet è un ottimo Willy Wonka, credibile in ogni intenzione e facile da amare.
Prima di avvicinarsi a un film (ma la cosa vale un po’ per tutto) bisognerebbe chiedersi cosa ci aspettiamo da lui. Da Wonka io volevo sogni e speranze, risate e colori, divertimento e buoni sentimenti e il film di Paul King non mi ha deluso in nessun modo. “Questo è un film gioioso, apporta luce in un mondo che ne ha un disperato bisogno. I temi principali di questo film, la sua ragion d’essere, sono portare gioia nel mondo, invogliare a sognare e incoraggiare i sognatori a continuare a farlo, incoraggiare a mostrare se sessi per come si è, chi si è, senza alcuna remora. È dichiarare che condividere la gentilezza e l’entusiasmo significa tracciare una strada per il futuro, non solo per sè stessi, ma anche per coloro che ci circondano. Riguarda la comunità e la sopravvivenza della comunità di fronte allo sgretolamento. Si tratta di luce e amore”: e dopo aver visto Wonka, direi che sono d’accordo con ogni singola parola di Timothée Chalamet. In più è anche un’occasione per vedere uno straordinario Hugh Grant in parrucca verde e pelle arancione, che si muove, balla e si atteggia come un Umpa Lumpa, regalando alcuni dei momenti più iconici di questo film.